Plans & Secrets

65 2 3
  • Dedicata a Alessandro
                                    

Trovo apparentemente difficile, se non impossibile, spiegare a qualcuno che non ha mai subito una perdita, com'è viverla. Se c'è una cosa fastidiosa è quando ti chiedono "Come ti senti?" e, posso giurarlo, vorresti davvero prendere a pugni in faccia quella maledetta persona e chiederle come si sente in quel momento, con la faccia piena di sangue e qualche grosso livido che sta prendendo forma. Ma una cosa ancora più odiosa è quando, una persona che non ha mai avuto un lutto nella sua  vita, viene da te e cerca di confortarti dicendo "So come ti senti." .

So come ti senti.

Vedete, quando una persona viene a mancare, se ne va o tutti i vostri stupidi modi per dire che una persona è effettivamente morta, non c'è modo per confortare qualcuno. Probabilmente, la miglior cosa che si può fare, quando hai una persona accanto in questa situazione, è abbracciarla e starle accanto, in silenzio. Poi, questo è solo la mia opinione su come avrei voluto che la gente avesse affrontato questa cosa con me.

Scusate lo sfogo, era piuttosto per spiegare quanto sia impossibile per Nebula sopportare la possibile perdita della sua migliore amica.

Buona lettura.

_____________________________________________

NEBULA'S POV

"Harry, andiamo a Charlotte." - ripetei con convinzione. Il solo pensiero di poter stare accanto a Fanny, mi alleggeriva da un grosso peso che non sapevo di portare. Harry, di fronte a me, ancora appoggiato allo stipite della porta, sembrava alquanto interdetto.

"Q-Quando?" - balbettò appena, sembrava decisamente preso alla sprovvista. Ero sicura che lui avrebbe fatto di tutto per tenermi su; è questo che fa la gente con le persone in un periodo delicato.

"Subito."

"Oh. Okay. Prenoto due biglietti per domani mattina. Ma prima dobbiamo chiamare le tue madri e dir loro che stiamo part-"

"No."

"Cosa?"

"Non glielo dire. Inizierebbero a dire che è inutile, che Fanny è..." - presi un respiro - "che Fanny è in coma e che non c'è assolutamente nulla che potrei fare andando lì. Poi, attaccherebbero con il fatto dei soldi, il fatto che io debba stare lontano da Charl-" - ma mi bloccai. Dirgli che effettivamente noi eravamo scappate da quella città avrebbe suscitato interesse, e l'interesse domande. E con le domande, sarebbero arrivate risposte, che necessitavano di spiegazioni che io non volevo dare. Non che non mi fidassi, ma le persone ti guardano sempre in un altro modo, quando racconti loro del tuo passato. 

Comunque, Harry alzò le sopracciglia, come fosse meravigliato che io avessi lasciato trapelare qualcosa di mio. Il danno era fatto. 

"Che devi stare lontano da Charlotte. Afferrato, niente chiamata alle mamme." - e così mise via il telefono, su cui aveva digitato il numero di una delle mie madri.

Lo guardai per quelli che sembravano attimi interminabili. Harry non chiedeva mai nulla del mio passato, nonostante io gli avessi dato più di una motivazione per farlo. Harry non era mai indiscreto, sembrava voler sempre aspettare che fosse il momento giusto. 

"Sai," - lasciai scappare un piccolo sospiro. - "avrei voluto conoscerti tempo fa."

"Avrei voluto farlo anche io."

***

HARRY'S POV

La dichiarazione di Nebula mi aveva completamente spiazzato. Quindi, la sua famiglia era scappata da Charlotte. Doveva essere sicuramente per colpa di quello che era successo tempo prima. Il peso di non averle ancora detto la verità mi stava sempre più opprimendo, ma in quel momento c'era un altro grande, enorme problema. Se fossimo andati a Charlotte, tutti mi avrebbero riconosciuto, e allora Nebula avrebbe capito. Ma non avrei certo impedito a Nebula di andare a trovare Fanny per causa mia. Lei, la sua felicità, venivano prima di ogni altra cosa.

Across the universe.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora