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Era notte, stavate dormendo l'uno accanto all'altro. I passi dei giganti tremavano sotto i vostri piedi.
t/n e marco si alzarono di scatto, prenderono i movimenti tridimensionali.
Eravate abbastanza lontani dal resto della squadra poiché ognuno di voi si era sparso per la foresta col proprio compagno.

Marco e t/n combatterono fino allo sfinimento, non si vedeva un granché. Potevate solo sentire i suoi.
E i suoi suoni...ti avevano fatto tremare.
Un urlo sgraziato, una mano avvolgente, potevi salvarlo? No.
Semplicemente non c'era altra scelta.
L'urlo, la richiesta di aiuto, poi, un altra voce.
-È fatta ragazzi torniamo a casa-
Chi? perché?

Fattosta che non c'erano più giganti da uccidere.

-marco...MARCO!!!! UAAAAAAAA *urlo di disperazione* MARCOOOO!!!-
Tu no, ti prego... no...
Il cuore parve dissolversi come una nuvola in un cielo sereno, in un attimo le lacrime presero possesso dei tuoi occhi e ben presto, arrivò la mattina.

I cadetti si riunirono in un punto comune della foresta.
Eren ti vide arrivare da sola. Tutto era sospetto. Le tue occhiaie, le tue mani sporche di sangue, tutto,ma bastava guardare in basso per vedere un corpo senza vita, ormai...andato.

-T/n...ma...marco è...-
-Si jean. È morto-

Tenni la faccia bassa, passasti davanti a tutto trascinando il corpo di marco come un sacco di patate poiché privo di spina dorsale era impossibile portarlo sulle spalle.
Passasti davanti a ogni cadetto, ogni persona li presente. Arrivati davanti hange, levi e Erwin.
Erwin prese a parlare.
-Ma che fai, intimorirai gli altri! È ovvio che poi nom vogliono più far parte di questa missione!-
-Fate come vi pare. Non mi importa-
-Che hai detto ragazzina?- disse levi
-Come ho detto- e alzasti la testa, mostrando a lui la tua faccia sconvolta, affranta. -fate quel cazzo che vi pare. Gli altri devono sapere, la prossima volta potresti trovars solo la testa della tua fottuta ragazza, levi, non te lo auguro, certo,ma ti assicuro che perderai una volta, e quando accadrà, capirai il dolore di qualcuno che ti ha aiutato e che si è offerto di essere tuo amico-

Te ne andasti e levi ti guardò da lontano.
Non ci so fare con le parole ma spero che sia arrivato il messaggio a quei tre.

La giornata passò tranquilla. Ti trovasti un posticino tranquillo per passare del tempo da sola. Ieri, allo stesso orario, tu e marco stavate parlando.
-Sai marco, non so perché tu abbia deciso di unirti a me, ma so che mi ha fatto piacere, per quanto sia durata-

Le lacrime ti tradirono. Jean da dietro un albero decise di uscire e di correre vicino a te per abbracciarti.
-posso stare un po con te?-
-Si, ok-
-Che rapporto avevi con lui?-
-amici. Amici stretti. Lui almeno...mi considerava così -
jean sorrise.
- bello essere considerati amici. È difficile perdere qualcuno a cui si tiene-
-E per te jean? Marco come ti ha etichettato?-
-Ero...il...il suo ragazzo. -
-Ra...ragazzo?-
-Si. Non gli ho mai dato un bacio, però. Lui aveva detto che lo avrebbe fatto presto, ma...non è successo, e non fa niente -
-Ok, va bene. Vuoi stare qui?-
-mi aspetta qualcuno-
-va bene. allora ciao-
-si ci vediamo-

Jean si allontanò.
allora eri fidanzato marco? sareste stati davvero una bella coppietta felice, no? Siete così diversi che non so come facevate a sopportarvi.

La mattina dopo non sapevi che ore fossero. Le 5,ma potevano benissimo essere le 7.30 se non le 8 ma non di più.

-ehi, mocciosa-
Levi...di prima mattina era da te
-Caporale levi-
-Che stai facendo?-
-niente -
-Bene, sono venuto a rubarti due minuti-
-Si, ok-
-pensi che sia carino aggredire me e la mia collega petra ral con quelle parole disgustose?-
-Si. Non me ne pento, io non ho quasi mai rimpianti, caporale. -
-Bene, se lo ritenevi necessario allora...passo alla seconda domanda. Perché avete trasportato il cadavere di marco davanti a tutti?-
-Perché non tutti hanno visto il prezzo della morte in faccia. Se ne scappassero se hanno paura e se non lo faranno ma vorrebbero, allora non vedo l'ora di vederli morire-
-Passo alla terza e ultima domanda. Sei stupida per caso?-
-Come?-
-Sai bene che lo avremmo saputo presto di marco, che non ce lo avresti dovuto portare e che avresti dovuto tenere la bocca chiusa e senza fiatare, mocciosa. Ah e per la cronaca, io e petra stiamo bene. Non c'è bisogno di una ragazza nel mezzo-
Se ne andò di gran carriera e poi, per migliorarti la giornata, arrivò petra.

-Ciao t/n. Come va?-
-Benone. Che vuoi?-
-Posso dirti solo una cosa? Sarò breve-
-Si certo-
E lei cambiò espressione. Sembrava una yandere
-sta lontano dal mio ragazzo oppure...-
ti strinse il collo
-...oppure sta certa che morirai-
-Ho capito- dissi e lei ti stacco la mano dal collo per poi andarsene.
-Ma che cazzo...è appena successo?-
poco me ne frega di te. Faccio quello che voglio, petra

𝙩𝙖𝙠𝙚 𝙢𝙚-𝙡𝙚𝙫𝙞𝙭𝙧𝙚𝙖𝙙𝙚𝙧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora