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Era ormai pomeriggio inoltrato e Malfoy non gli aveva mandato nessuna risposta. Forse non aveva ancora letto la sua frenesia d'amore trascritta in versi, o forse non voleva rispondergli. E se non voleva rispondergli era perché non era interessato o perché voleva farsi desiderare? L'idea che Malfoy volesse fare il prezioso balenò nella mente di Harry, ma la cosa gli diede fastidio: pensava che fosse lui a condurre il gioco. I suoi pensieri passavano dal valutare la possibilità di lasciar perdere ad "Amor, ch'a nullo amato amar perdona, / mi prese del costui piacer sì forte, / che, come vedi, ancor non m'abbandona".
Desiderava Malfoy con ogni fibra del suo corpo eppure non voleva farsi mettere i piedi sopra. Doveva solo scegliere tra l'amore e l'orgoglio, poi ebbe un pensiero che sembrò indicargli la via. Pensò al sorriso di Draco. Quello sì che avrebbe dovuto vincere cinque volte il  Premio per il Sorriso più affascinante del Settimanale delle Streghe, non quel narcisista di Gilderoy Allock.
Questo pensiero gli trasmise coraggio e finalmente capì cosa fosse giusto fare.
Stava per scendere a cena nella Sala Grande, pronto a dichiarare il suo amore con un discorso in rime, davanti a tutti gli studenti, quando qualcosa lo fermò.
Era il rumore del vetro che veniva percosso. Harry si avvicinò alla finestra e vide Edvige picchiare sul vetro: aveva attaccato alla zampa un foglietto. Il ragazzo che era sopravvissuto precipitevolissimevolmente aprì la finestra facendola entrare. Senza troppi convenevoli prese il foglio e lo aprì per leggerlo. Harry rimase senza parole e soprattutto senza rime.

Nota autrice
Come al solito baci stellari ✨

Drarry - Hit Me Baby One More TimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora