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Il suono del campanello mi fece sussultare. Mi guardai in giro; ero in camera mia e delle braccia mi stringevano forte. Kyle, dormiva ancora profondamente. Cercai di liberarmi da quel caldo abbraccio e guardai l’ora: le 8.00. O cazzo la scuola.

“kyle, svegliati!” gli grido.

“è? Cosa?”

“Alzati siamo in un ritardo pazzesco, dobbiamo andare a scuola.”

Poi scesi di corsa le scale. Probabilmente era Austin. Aprii la porta:”Beth, sono le otto, ti vuoi muovere?”

“Voi andate, io arrivo più tardi. Non ho sentito la sveglia. Mi dispiace.” Così dicendo, gli stampai un bacio sulla guancia e chiusi la porta correndo a prepararmi. Mi fiondai in camera e presi un paio di Jeans e una maglietta ma quando mi voltai vidi Kyle ancora a letto. Era ancora in Boxer. Mi morsi il labbro inferiore nel tentativo di tenere a bada gli ormoni. Che diamine, non potevo saltargli di certo addosso. Perché era così dannatamente perfetto? Scossi la testa, per poco gli ormoni non ebbero la meglio su di me.

“Kyle, cazzo …ti vuoi alzare?”

“Sisi, adesso. ”

“Bene ” dissi correndo in bagno a cambiarmi.

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Piombammo in classe urlando un: BUONGIORNO PROF, CI SCUSI IL RITARDO.

Rimasero tutti immobili a fissarci, finchè non prendemmo posto. Austin, Kate ed Astrid mi fissarono con sguardo confuso. Gli mimai un : vi spiego dopo. e cominciai a seguire la lezione. Che figura. Sicuramente, Natasha, starà facendo il cazziatone a Kyle. Come mi era saltato in mente di farlo restare a dormire?! Che stupida. Dovevo riuscire a resistere al Demone, perché stavo facendo scattare la sua trappola.

All’ora di pranzo ero seduta al tavolo con Astrid, Kate e Austin che mi guardavano aspettando spiegazioni.

“Ragazzi, giuro che non è come sembra…”dissi alzando le mani.

“A no? Quindi non hai dormito con Kyle?” mi chiese Astrid.

“No cioè si… ma…”

“Ma?” Mi incitò Austin.

“D’accordo. È restato da me, ma solo perché voleva proteggermi. Dopo gli ultimi avvenimenti, è un po’ preoccupato. Non è successo nulla ragazzi, giuro.”

“aaa…Hai capito il demone?! Allora ha un cuore anche lui.” Sghignazzò Kate.

“Kate, no. Non credo che i demoni abbiano un cuore. Gli avrò fatto sicuramente pena nient’altro.”

“Sarà… ma forse mi sbagliavo su di lui, Beth.” Mi disse Austin.

“Perché dici così?” chiesi stupita.

“Non è più il solito Kyle .”

“Cosa intendi?”

“Non lo so, ma ha una luce diversa negli occhi.”

“I suoi occhi brillano di più quando ti vede o ti è vicino.” Prese parola Astrid.

Un pezzo di pane mi andò di traverso e cominciai a tossire:” Non dite sciocchezze. È pur sempre un demone. I demoni non sanno amare!”

“Chi te lo dice, Beth? Ne hai mai conosciuti altri, oltre a lui?”, domandò Kate accigliandosi.

“No ma… perché ora lo difendete? Kate, nemmeno a te piacciono i Demoni.”

“Si, semplicemente il demone che ho conosciuto io non era il massimo dell’aspirazione. Ma Kyle… non so… ha qualcosa di diverso.”

“Kate ha ragione, noi non lo difendiamo; solo, quando è con te sembra tutt’altra persona. Forse non è così stronzo e menefreghista come vuol far credere. Forse è solo quello che vuol far credere agli altri.” Disse Austin.

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