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<< AIUTOOOOO….AIUTOOOO….AIUTOOOO…>>

A quelle urla feci un salto nel letto. Che cavolo, per poco non mi venne un infarto.

<< AIUTOOOO…. >> Era la voce di Astrid, era davvero spaventata. Corsi da lei senza pensarci due volte. In quel momento non capivo dove mi trovassi. Ma appena entrai nella camera degli ospiti e la vidi raggomitolata contro la parete, capii subito dove mi trovavo. Ero a casa di Kyle. Un brivido freddo mi percorse tutta la schiena. La notte scorsa ci aveva salvato e …. O cazzo… Aveva dormito con me tutta notte. Che diamine mi era preso? Che imbarazzo.

Astrid continuava ad urlare, così provai ad avvicinarmi. 

<< Astrid, sono io… Bethany. Va tutto bene… >> dissi prendendole le mani. Il suo sguardo era vuoto e spaventato e provò a comporre una frase: << Beth…. Chi…. Chi erano? >>

<< Non ora Astrid. Devi riposare. Devi solo sapere che qua siamo al sicuro. >> 

A quelle parole sembrò calmarsi e la riaccompagnai a letto. Appena si fosse ripresa avrei dovuto dirle tutto; non volevo farlo ma…. Forse era la cosa giusta. 

Uscendo dalla camera, mi ricordai di Austin e di Kate. Dovevo chiamarli, dovevo sapere se stavano bene. Cercai di fare il minor rumore possibile, non volevo svegliare Kyle. Chissà quante me ne avrebbe dette dietro.

Presi il cellulare dalla borsa, scesi le scale e chiamai Austin.

<< Ciao Austin…come state?>> Ero felice di sentire la sua voce.

<< Beth, buongiorno anche a te… noi stiamo bene voi?>>

<< Noi stiamo bene grazie a Kyle. >>

<< Kyle ?>> chiese confuso.

<< Si, ti spiegherò dopo pranzo. >> 

<< Va bene. Dove siete ora? >>

<< A casa di Kyle >> dissi un po’ imbarazzata.

Calò il silenzio per qualche secondo: << Come da Kyle? >>

<< Ti spiego tutto dopo, tranquillo. >> sentii dei passi sulle scale e riattaccai.

Kyle entrò in cucina e mi rivolse un cenno del capo. 

<< Buongiorno anche a te.>> dissi con voce un po’ irritata. Poi proseguii: << Astrid si è già svegliata dobbiamo decidere che fare …>>

<< si ci penseremo dopo… vuoi qualcosa da metter sotto i denti? >> chiese gentilmente. 

Quella gentilezza mi spiazzò. 

<< S-si, non sarebbe male >>

<< Brioches e spremuta possono andare? >>

<< Colazione insolita per un canadese non trovi? >>

<< Si, forse; ma io non sono un canadese… >>

<< Ah no? E cosa sei allora? >> chiesi curiosa e con un sorrisetto sulle labbra.

<< Sono un Demone canadese, semmai ! >> disse scoppiando a ridere ed io lo seguii. 

Era così carina la sua risata. 

Mi porse un piattino con dentro una brioches e un bicchiere con la spremuta. Fortunatamente, prima di scendere, aveva indossato una maglietta altrimenti sarei potuta svenire. Al sol pensiero di  aver dormito appoggiata al suo petto nudo mi sentii avvampare. Kyle prese posto di fronte a me, mi guardò e fece un sorrisetto malizioso, quasi avesse capito a cosa stessi pensando. Abbassai lo sguardo sul piatto fulminea più che mai. 

Something are changing - Qualcosa sta cambiando.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora