Fidarsi é bene, non fidarsi é meglio

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10:00

Apro gli occhi e al mio fianco non vedo Dario, così presa quasi dal panico mi alzo e lo vedo in cucina intento a preparare qualcosa, vado in cucina da lui e mi siedo a tavola.

Io: Buongiorno, come mai già sveglio?

D: ben svegliata, ho pensato di preparare la colazione.

Io: beh in effetti un po' di fame ce l'ho

D: casualmente hai fame *sorride*

Quel maledetto sorriso, credo di non aver mai avuto bisogno di qualcosa quanto adesso ho bisogno di quell'espressione, semplice ma stupenda.
Facciamo colazione ridendo e scherzando, ormai sono due giorni che ho indosso la stessa maglia, così mi accompagna a casa, in modo che io possa cambiarmi e intanto lui possa andare nel frattempo a casa di Nelson per ridargli non ho capito cosa.
In casa non c'è nessuno stranamente, mi faccio una doccia veloce e mi metto il solito paio di jeans e una maglietta normalissima nera.
Nel mentre che sto per uscire vedo Ale salire le scale, così già che ci sono le dico due o tre cose.

Io: Ale senti, di alla zia che prima di domani non torno.

A: ok...ma che c'hai il fidanzato che sei sempre fuori?

Io: anche se fosse non sono affari tuoi, ora vado

A:  Dario sarà contento

Io: cosa?

A: nulla nulla

Non ho capito cosa abbia detto Ale, ma sarà una cazzata come al solito, esco dal portone e scrivo un messaggio a Dario.

Io: ho finito a casa mia, dove sei che ti vengo in contro?

D: sono ancora a casa di Nels, facciamo così, ti mando la posizione di un bar qui vicino, aspettami lì

Io: ok

Dario mi invia la posizione, prendo un autobus e in meno di 10 minuti sono al bar, mi siedo ad uno dei tavoli fuori e già che ci sono ordino qualcosa da bere.
Passano 30 minuti quando finalmente, in lontananza vedo arrivare Dario, si siede con me al tavolo e ordina qualcosa pure lui.

Io: ho una domanda da farti...

D: ok...dimmi pure

Io: ti prego di non mentirmi...è importante

D: perché dovrei mentirti?

Io: ho una sorella, si chiama Alessandra, l'anno scorso volendomi fare del bene mi ha solo distrutta, dimmi una cosa, lei centra qualcosa con il fatto che esci con me?

D: non conosco tua sorella e poi non farei nulla per farti del male, stai pure tranquilla

Io: scusa ma dovevo sentirtelo dire, Ale non sa quello che fa e molte volte senza volerlo mi fa del male

D: esco con te perché non mi è nemmeno servito sentire le ragioni, ma quando ti ho vista piangere avrei ammazzato Tonno e se fosse servito, avrei litigato con Nic, ma di certo non ti avrei lasciata sola.

Io: Tonno non ammazziamolo che in realtà se non fosse stato per lui, non ti avrei mai baciato

D: *sorride*

Ho sempre pensato che dopo anche solo un giorno i fantomatici baci diventassero monotoni e quasi odiosi, ma non conoscevo ancora quelli rubati e inaspettati, quelli che ti fanno essere felice quando piove e che ti fanno sorridere dopo un pianto infinito.
Ecco questi sono i baci tra me e Dario, è banale dire che mi fa stare bene ma è così, forse ormai pure dire che è banale è banale, comunque ora sto bene, prima o poi tornerò a casa e partirò per Bergamo, ma per ora non ci voglio pensare, voglio solo godermi tutto questo.

Dopo l'aperitivo torniamo a casa di Dario e mentre sono in macchina mi chiama Cesare, anche se non ne ho voglia rispondo.

Io: hey, dimmi

C: scusa se oggi sono stato un rompi coglioni, ma è il mio modo di scherzare, spero non ti dia fastidio

Io: no tranquillo, al massimo ti mando a fanculo

C: probabilmente ci farò l'abbonamento

Io: eh probabile

C: vabbè dai vado che se no faccio ritardo

Io: ok.

Chiudo la chiamata e naturalmente Dario mi chiede chi era, gli rispondo che era Cesare e nel frattempo siamo arrivati a destinazione.
Siccome il mio umore è alto, mi metto a i fornelli e preparo una torta salata, a quanto pare Dario ha apprezzato visto che se l'è finita.

14:30

Cesare:  piccioncini siete per Bologna?

Io: no, sono a casa di Dario

C: se siete "impegnati" vi lascio stare

Io:Cesare che vuoi?

C: stavo pensando di uscire tutti insieme sto pomeriggio

Io: tutti...chi?

C: tu, Dario, io, Nels, Tonno e Nic.

Io: ne parlo con Dario un attimo e ti so dire

C: finite pure di scopare tranquilli

Io: 🖕🏻

C: sai che vi voglio bene

Io: si si certo, ti faccio sapere

C: ok.

Prima o poi Cesare lo uccido, comunque, vado da Dario che è in cucina a fare la lavastoviglie e gli  spiego cosa mi ha detto Cesare.

Io: quindi che facciamo, usciamo?

D: perché no? Al massimo andiamo a casa di Bic e poi passiamo la serata da soli sui colli

Io: ci sta, gli scrivo che noi ci siamo

D: ok

Scrivo a Cesare per dargli conferma e per organizzarci

Io: ok, ho parlato con Dario e ha detto che va bene... a che ora e dove?

C: direi per le 16, ora sento Bic e gli chiedo se possiamo andare a casa sua

Io: ok, perfetto. Fammi sapere.

C: certo.

Mentre sto per rimettere il telefono sul tavolo, Tonno mi scrive.

T: quindi alla fine? Sei viva?

Io: si, sono viva e... a quanto pare fidanzata

T: tutto merito mio eh

Io: logico, l'hai baciato tu Dario

T: no, ok forse è anche merito tuo.

Io: vabbè senti vado che ho un po' da fare, ci vediamo tra poco

T: hai da farti qualcuno più che da fare qualcosa mi sa hahaha, comunque si, ci vediamo dopo

Io:  vaffanculo eh

T: dai lo sai che scherzo.

Io: si si, a dopo

Poso il telefono sul divano e vado in camera a cambiarmi, mentre Dario cerca il telecomando per casa e non trovandolo si incazza.
Stranamente mi metto un vestito elegante, corto ma non esageratamente e molto comodo, in pochi minuti sono pronta e usciamo, arrivati sotto le torri, incontriamo i regaz e ci dirigiamo in un bar consigliato da Tonno, per poi andare a casa di Nic sui colli.

Tutto ciò che non volevo, ma aspettavo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora