Una piacevole esperienza alle porte.

49 3 0
                                    

Penso che questa sia la mezz'ora più lunga di tutta la mia vita, siccome non ho nulla da fare decido di parlare un po' con mia zia, magari lei saprà chiarirmi qualche dubbio.

Le ho parlato, mi ha detto che se mio padre vorrà, per un periodo, io e mia sorella potremmo stare con lei e mio zio a Bologna, non mi dispiace andare lì, é una città che mi é sempre piaciuta nonostante io non ci sia mai stata.
Mia sorella é felice di stare lì, ma sinceramente non so il perché e forse nemmeno mi interessa in verità.
Parlando con mia zia il tempo é volato, sono le 16 finalmente, mia sorella, mia zia e tutto il resto dei parenti rimangono a parlare con il chirurgo, mentre io intanto mi dirigo verso la stanza dove sta mio padre.
Appena entro nella stanza trovo mio padre che sta dormendo, non lo voglio svegliare, perciò gli do un semplice bacio sulla fronte e vado a sedermi sulla sedia che trovo infondo alla stanza.
Dopo poco tempo tutto il resto della famiglia si trova nella stanza insieme a me, decido di uscire e andare a prendermi un caffè, la stanza é troppo affollata e io ora non sopporto nessuno.
Dopo che i miei parenti hanno visto mio padre, hanno accompagnato me e Ale a prendere le nostre cose a casa, ho buttato i miei vestiti e le mie cose nella valigia e siamo partiti per Bologna, devo dire che sono emozionata, per una volta davvero, so che staremo lì per un mese massimo, ma dopo oggi, mi farà bene stare un po' lontana da tutto.
Dopo qualche ora di viaggio arriviamo a Bologna, mia zia abita in centro perciò 30 minuti li abbiamo passati a cercare parcheggio, comunque sono felice di essere finalmente arrivata, la casa mi hanno detto che non è grandissima, ma ci dovremmo stare bene.
Siccome abbiamo passato una giornata difficile, mia zia ha deciso di portare me e Ale al sushi, però prima andiamo a posare le valige e a cambiarci.
Appena entro in casa, mi sento subito accolta, non ero mai stata in questa casa, devo dire che é veramente bella, mia zia mi indica camera mia e io mi ci fiondo, sono già le 18:30 e tra meno di un ora devo essere pronta ad uscire, non mi piace mai mettermi dei vestiti, ma sta sera stranamente ne ho voglia.
Dopo essermi truccata in fretta e furia, esco dalla stanza e mi dirigo all'entrata aspettando il resto della famiglia.
Mio cugino sta sera non verrà con noi perché non si sente bene, spero di passare una bella serata comunque.
Dopo 10 minuti di macchina, arriviamo al locale, é un posto molto accogliente e per nulla asettico, stranamente mi piace.
Chiediamo un tavolo per 4 e ci fanno accomodare, il nostro tavolo a destra ha una finestra mentre a sinistra ha un altro tavolo a cui soni seduti 5 ragazzi, sinceramente non mi interessano, così passo il tempo chiacchierando con mio zio di scuola e di progetti futuri, lui é l'unico che veramente mi capisce, vede e apprezza anche la mia parte introspettiva, quella che di solito tutti evitano.
Dopo pochi minuti lì seduti, arriva il cameriere a prendere le ordinazioni, nel momento in cui mi giro verso il cameriere, incrocio lo sguardo del ragazzo al tavolo affianco, dopo pochi secondi la mia attenzione viene richiamata da mia zia che mi chiede se sto bene.
Io non credo ne nel destino, ne in tutte quelle cazzate che ci propinano per giustificare degli eventi, ma quello sguardo è come se mi avesse scavato l'anima, come se sapesse già chi sono in meno di 30 secondi.
Ho passato la sera a scambiare sguardi con quel ragazzo, finché, prima di tornare a casa vado in bagno e mentre esco dalla porta me lo ritrovo davanti, di solito non ho problemi a socializzare, ma in quel momento non riuscivo a dire nemmeno una parola.

Lui: hey

Io: hey

Lui: non sei di Bologna, vero?

Io: no, sono arrivata sta sera da Genova.

Lui: si vede che non sei di qua, come ti trovi per ora?

Io: Bene, Bologna mi é sempre piaciuta ma non ho mai avuto l'occasione di venirci

Lui: come mai sei da queste parti?

Io: ...mia zia ha una casa qui, sono venuta in vacanza
Lui: allora mi sa che ci rincontreremo

Io: mi sa proprio di sì

Mi allontano e mi dirigo fuori dal locale, dove mi stavano aspettando, quel ragazzo mi ha incuriosito non poco. Lo so, gli ho mentito, ma odio la compassione, non sopporto quei "mi dispiace" finti come i miei sorrisi.
———————————————————-
Qui le cose iniziano a farsi interessanti, chi é secondo voi il fantomatico ragazzo che incontra?
🖤

Tutto ciò che non volevo, ma aspettavo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora