13. 45 giri // Damiano

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"E lei viveva nei suoi sogni e la sua voglia di imparare in fretta il metodo inglese
e cucinare
e fare l'amore.
Lei impazziva fra le ricerche di cosmesi, rimmel e maquillagez.
Le letture, Pavese, Ginsberg, De Gregori e fiumi di la,
legato alle tradizioni, ma io l'amavo e lei amava me.
Nei suoi sogni ritrovavo anche un po' di me."

È un venerdì mattina d'ottobre particolarmente caldo, particolarmente pigro, tanto che nemmeno mi va di girare lo zucchero nel caffè posato sul comodino.
Se partisse la mia playlist chill sarebbe perfetto.
Il telefono mi vibra ed un messaggio dal gruppo della classe mi ricorda che oggi c'è sciopero degli insegnati, e quindi posso decidere se fissare quella tazzina finché magicamente non arriverà alle mie labbra senza sforzo fisico alcuno, o girarmi dall'altra parte e continuare a dormire fino a mezzogiorno con il piumone che mi copre fino alle orecchie.
Che dilemma eh David?
Dai, movite.
Svogliatamente afferro la busta di tabacco ancora sigillata, la apro e l'odore forte del trinciato mi sveglia i sensi, me lo arrotolo stretto in una cartina e quando vado alla finestra per fumare mi accorgo che il filtro non tira.
È un venerdì del tipico periodo delle interrogazioni che non ho voglia di affrontare, con la testa altrove, lontanissimo da ogni lente di giudizio mediocre dei professori.
Sono sul palco di XFactor, non all'ultimo banco.
Fumo e la lingua mi si intorpidisce con un sapore che mi rende consapevole, colpevole, dell'ulteriore anno che perderò, ma so che in qualche modo arriverò più lontano di quanto possa fare l'ablativo assoluto, le derivate e Manzoni.
Le dinamiche sono molteplici, si confondono tra le mie ciglia, e preso dall'eccitazione rapidamente mi faccio il conto di quante sigarette mi rimangono da fumare nei bagni della scuola.
È una di quelle giornate in cui si respira l'aria di stanchezza generale del mondo, che butta giù di morale, ed io, onestamente, la odio per indole.
L'aria è piacevole e fa sognare un'estate appena passata prendendo in giro i sensi assonnati, cercando di illudere che sarà davvero più vicina la prossima.
Un fischio risuona tra i palazzi, tra i condomini surrealmente silenziosi.
Nessun motorino.
Nessun trapano.
Nessuno che strilla.
"Strano."
È la prima parola che mi esce dalle labbra secche questa mattina, mentre quel motivetto che risuona da lontano
mi ricorda un pezzo che devo chiudere.
Spengo il drummino a metà, quasi disgustato dalla mio coraggio di fumare a stomaco vuoto.
"Qui ce vole..." mi rigiro tra le mani i CD recuperati dalla macchina di papà, e se mia nonna vedesse quale ho scelto mi darebbe il doppio dei soldi domenicali.
Schiaccio play e comincio sconsideratamente a cantare a squarciagola "Bella Signora" di Morandi.
Schioccando le dita e molleggiando a ritmo me ne vado in bagno a lavarmi i denti.
"PARLAMIDITÈ-BÈL-LA-SIGNORA. DELTUOMARENERO-NELLANÒT-TE-SCUUUURA" urlo completamente libero e noncurante, gasandomi con così poco.
Improvvisamente, asciugatomi la faccia, faccio un salto indietro spaventato.
Alla porta è posato un inaspettato Grillo che ride, nella sua camicia a scacchi, i risvoltini alti per far vedere i nuovi calzini della Vans, una mano sull'addome e una sulla bocca per cercare di trattenersi.
"Lellì, ma che sei matto? M'hai fatto pija 'ncolpo, nun giocà!" Mi poso la mano sul petto.
"Domani mattina che se sentimo?
Raffaella Carrà mentre te fai pane e Nutella?"
"Guarda ch-" cerco di giustificarmi visibilmente imbarazzato.
Sta sensazione non m'appartiene.
Famme cantà Gianni nazionale e nun me scassà.
"Namo a vestisse, rockstar de Monteverde.
C'avemo da fa mpaio de giri." mi interrompe.
Scuoto la testa e sorrido mentre Leonardo ha già le mani nel mio armadio.
"Prego? Da quando decidi quello che mi devo mette?" Infilo gli orecchini piumati.
"Vorrei anche decidere quello che devi ascolta' ma..." e comincia ad imitarmi con un balletto scoordinato che mi fa piegare sul letto fino a sdraiarmi e guardarlo al contrario.
"Pijame la camicia co 'e fantasie viola."
Mi arriva in mano un lancio alla Jordan precisissimo.
Leonardo si avvicina allo stereo, ma non lo spegne, abbassa il volume come quando devi cercare parcheggio, sta cercando qualcosa tra i CD rovinati del David Senior.
"Ma guarda guarda... "Mio fratello è figlio unico",
"Le migliori canzoni di Domenico Modugno"... Damià? Mi devi dire qualcosa?"
"Ma tu stamattina sei venuto a rompe er c-"
Alza un dito come per zittirmi.
"C'entra qualcosa la ragazza tua?"
Emetto una risata che è più un sospiro, ed io che fino a poco fa non avevo paura di alcuna sentenza, ora gli occhi di Leonardo paiono svestirmi di ogni corazza da menefreghista.
Mi sento già al televoto.
"Sono tra i preferiti di Marta, me lo stava dicendo qualche giorno fa, ho cercato in macchina di papà e ho trovato qualcosa da ascoltarmi."
Leonardo mi guarda con un sorriso fiero, come se fosse riuscito ad estrarre la spada nella roccia, lo vedo riflesso seduto dietro di me mentre abbottono la camicia allo specchio, e ricordo che da lì, qualche tempo fa, Victoria mi guardava, parlando sempre della mia lei.
"Hai rispolverato i vecchi dischi di famiglia per la tua ragazza, non hai mai fatto niente del genere."
Avete scambiato sto letto per il lettino dello psicologo?
I ruoli sono ribaltati.
Voi da lì che psicanalizzate me.
È così assurdo che io sia, che ne so, innamorato?
"Lo so, evidentemente ci voleva."
Lellino arriccia il naso soddisfatto alle mie labbra che fremono.
"Stasera sta la cover band di Rino Gaetano all'Ex Dogana, che vogliamo fare?"
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Questi giorni con Marta sono stati come una seduta terapeutica, e come una terapia, più lei mi parlava, più mi si aprivano porte sulla natura, sull'origine di ciò che è lei, di ciò che sono io.
Conoscevo lei, scoprivo me.
Pratica di autocoscienza, insomma.
Mi ha parlato della sua insonnia con una voce rassegnata, tremante, ma tutt'un tratto sembrò addirittura che se ne stesse vantando.
"Altrimenti non avrei tempo per scrivere, disegnare ed altro."
E le ho sorriso, perché a me servono 8 ore di sonno per non essere suscettibile.
Mi ha raccontato che i primi segnali si manifestarono lontano da casa, in un viaggio fatto oltreoceano, a casa dei suoi zii, anni fa.
Come è possibile che una ragazzina da sempre abituata ad andare a letto presto abbia cominciato a sviluppare questo disturbo?
La prima notte diede la colpa al jet leg, e così anche la seconda.
La terza non dormì perché si doveva abituare al nuovo letto, la quarta perché filtrava la luce dalla finestra, e via discorrendo.
A 'na certa ha capito che stava dormendo poco e niente, che la notte era n'ansia, e che la stanchezza era illusoria.
Mi ha raccontato di come, in questi anni di notti insonni, si rifugia nel suo passato e di come sia consolatorio per lei sporcarlo di fantasia per trarne nuovi racconti.
Finita la sfilata dei ricordi, con totale rispetto, dopo averli manomessi, li ripiega e li rimette a posto nei cassetti della sua memoria.
Mi ha spiegato come disperatamente si aggrappa alle sue passioni, che vuole una vita formidabile, come gli artisti di tutte le arti che ama.
Non sapevo poi quanto fosse delicata la sua pelle, che si riempie di lividi senza che se ne accorga,
e lei li interpreta come pezzi di pietre preziose che si intravedono, incastonati in lei.
Ha un modo tutto suo di piegare le pagine dei libri,
è una cleptomane per quanto riguarda matite e penne, e ha una dipendenza per tutto ciò che è al limone.
Mi ha fatto capire ciò che significa emozionarsi davvero per una canzone, ed è sorprendente quanto sia aggiornata sul panorama musicale internazionale  contemporaneo e non.
Ascolta davvero di tutto.
"Il mio cuore appartiene ad un gruppo, gli altri mi sono tutti cari, ma uno in particolare detiene il primato."
Quando me ne parlava, era come se depositasse pezzi di sé  in ogni canzone conosciuta.
Ogni canzone adesso mi pare scritta inconsapevolmente per lei, prima che lei addirittura nascesse.
E ho pensato "quando cazzo avrà mai tempo di ascoltare tutta sta roba?"
Mi ha raccontato di quanto le piace mettere la trap in macchina con le amiche, ma poi quando torna a casa alza il volume ascoltando cantautori italiani, Elvis, o qualche altra ballata sentimentale.
"Banalmente" la sua preferita è "Can't help falling in love", adora anche la versione di Bob Dylan.

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