Gesù mi fa un baffo

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Il prossimo è l'epilogo!!

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Ad essere sincero, l'aldilà me lo aspettavo diverso. Si, beh, ci ero già stato, avevo visto come le anime venivano mandate nel posto in cui si meritavano di essere, ma non mi aspettavo che i posti in questione fossero cosi.. bianchi. Sembrava di essere in un ospedale, anche se effettivamente non vedevo pareti o letti scomodi o cibo di merda. Oh Dei, anche solo pensare alla zuppa di verdure che davano a mia madre durante il periodo in cui era stata costretta a stare lì mi veniva il voltastomaco. Secondo me ci si mettevano d'impegno a cucinare piatti schifosi, perché non era umanamente possibile. Anch'io facevo schifo a preparare da mangiare, una volta ho rischiato anche di far saltare in aria la cucina per cucinare solo un semplice piatto di spaghetti, ma neanch'io sarei riuscito a preparare una zuppa color vomito da far mangiare ai malati. Non sentivo più il dolore allo stomaco che mi aveva accompagnato prima di morire, anzi sembrava come se non l'avessi mai avuto. I vestiti erano gli stessi che indossavo al momento della mia morte, solo che non erano né strappati né sporchi né bagnati. Sembravano appena usciti dalla lavatrice. Iniziai a vagare senza meta, non avendo idea di dove fossi. Ricordavo ancora chi ero, quindi era impossibile che fossi nei Prati degli Asfodeli, ma quelli non sembravano neanche i Campi Elisi. Michael ci aveva raccontato che questi avrebbero dovuto farti vivere la vita che hai sempre voluto, avverando tutti i tuoi desideri, ma io non vedevo nessun Cody Christian senza maglietta ad aspettarmi su un letto cosparso di rose. Non giudicatemi, all'epoca era il mio sogno erotico più grande. Non c'era neanche mia madre, né i miei amici, né Ashton. Se fossi stato davvero nei Campi Elisi tutte quelle cose avrebbero dovuto essere proprio davanti a me, no? Per un attimo pensai di essere finito nell'Inferno e che quello fosse il mio posto nei Campi della Pena. Infondo, la mia più grande paura era quella di rimanere solo, senza nessuno accanto, ed era proprio ciò che stava accadendo. Ma non potevo essere nell'Inferno, non avevo fatto mai del male a nessuno (tranne ai mostri si intende), oltre ai pensieri impuri e all'aver fatto sesso prima del matrimonio non avevo grandi colpe. Okay, una volta avevo bestemmiato durante la Messa in Chiesa, ma era un peccato che gli Dei potevano perdonare, no? Anche perché mi riferivo a Dio, quello della religione cristiana, non ai veri Dei dell'Olimpo, quindi non contava neanche come offesa. Deglutii, iniziando a spaventarmi. E se Ade avesse deciso di vendicarsi ancora, spedendomi qui? Mi veniva da piangere al solo pensiero. Avrei preferito di gran lunga dimenticare chi fossi e stare con mia madre (che non avrei riconosciuto, ma andava bene lo stesso) nei Prati degli Asfodeli che starmene qui tutto solo, circondato dal vuoto.

"Calum" Una voce, quella voce, mi chiamò, facendomi voltare di scatto nella sua direzione. Calde lacrime cominciarono a scendere lungo le mie guance, portandomi a singhiozzare rumorosamente. Mia madre era lì, davanti a me, esattamente uguale a quando mi era comparsa in sogno, per avvertirmi del tradimento di uno dei miei compagni.

"Mamma" Soffiai, senza fiato, ed i miei piedi si mossero da soli, correndo verso di lei e gettandomi tra le sue braccia che, finalmente, potevo di nuovo tastare. Non era più trasparente, era reale. Lei era lì, con me. L'inconfondibile odore di lavanda che la circondava mi invase le narici, facendomi ricordare di quanto ne fosse ossessionata, tanto da lavare i nostri vestiti con la stessa profumazione. Poggiai la testa sul suo petto e mentre continuavo a piangere, la donna cominciò ad accarezzarmi i capelli, lasciandomi dei dolci baci sulla testa.

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