Coming out con il dio degli Inferi

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"Se n'è andato" Tre semplici parole, sussurrate tra le lacrime, doloranti, taglienti, bastarono per far crollare il mondo addosso al riccio, che rimase a fissare il vuoto per secondi infiniti. I suoi pensieri non gli davano pace, non riusciva a crederci. Non voleva pensare che Calum fosse stato cosi egoista da lasciare il Campo. I suoi poteri erano fuori controllo, era vero, ma andarsene non avrebbe risolto nulla, perché nel mondo esterno sarebbe stato ancora più in pericolo a causa dei mostri e se mai avesse nuovamente perso il controllo, avrebbe rischiato di far male ad ancora più persone. Il Campo era un luogo chiuso, e loro erano semidei, persone come lui, che sapevano difendersi. I mortali no. E poi, c'era la questione di loro due. Dopo una settimana passata interamente al suo fianco, gli veniva difficile pensare che non l'avrebbe più rivisto. Faceva quasi male. Anzi, senza il quasi. Faceva decisamente male. Calum era entrato pian piano a far parte delle sue giornate, avevano affrontato un'impresa insieme, erano scesi negli Inferi, avevano combattuto mostri pericolosi, si allenavano insieme ogni giorno, e poi.. Quella notte. La notte che aveva messo in dubbio tutte le sue certezze, che aveva gettato la sua mente ed il suo cuore nella confusione più totale. Prima di quel momento, aveva sempre pensato che Calum per lui era solo un amico o che al massimo il suo istinto di proteggerlo fosse a causa della differenza d'età oppure dovuta al fatto che fosse ancora nuovo al Campo, ma dopo quella notte non era più sicuro di niente. Il cuore aveva preso a battergli troppo forte, e non era un segno positivo.

"Ash?" La voce di Luke interruppe i suoi pensieri, facendogli alzare lo sguardo. Senza neanche che se ne accorgesse, i suoi occhi erano diventati lucidi. Il viso del biondo si intristì ancora di più nel vederlo in quello stato, ma non aveva la minima idea di cosa dire. Non si era mai ritrovato in una situazione del genere, era sempre stato l'inverso. Quando Michael aveva stretto il patto con Ade, Ashton era stato l'unico a stargli accanto per tutto il tempo, rassicurandolo che sarebbe andato tutto bene e che presto o tardi le cose si sarebbero sistemate. Luke non aveva mai dovuto consolare Ashton, perché lui non soffriva mai. Non si era mai legato emotivamente a qualcuno e in più nessuno prima di allora era andato via dal Campo senza promettere che sarebbe ritornato.

"Tornerà.. Non può stare lontano troppo a lungo. I mostri lo ucciderebbero e Calum non mi sembra proprio il tipo che vuole farsi ammazzare" Provò a dire, buttandola sul ridere. Michael, ancora tra le sue braccia, gli tirò una gomitata, come per dirgli di stare zitto. Louis, Harry e Niall erano andati ad avvertire Chirone mentre loro lo cercavano per il Campo, e la Caccia alla Bandiera era stata sospesa, sotto le lamentele di tutti. Ed ora, tutti e sei, si ritrovavano al lago. Michael era stato l'ultimo ad arrivare, sussurrando quelle parole tra le lacrime, dopo aver effettivamente realizzato che il suo migliore amico fosse scomparso. Luke l'aveva preso con sè, avvolgendolo in un abbraccio, provando inutilmente a farlo calmare. E quella scena gli spezzò ancora di più il cuore. Niall teneva la testa bassa, restando in silenzio, mentre Louis e Harry si erano seduti a terra, l'uno accanto all'altro.

"Non avrei dovuto combattere con lui, è stata colpa mia se ha perso il controllo" Mormorò improvvisamente il liscio, guadagnandosi l'attenzione di tutti. Ma la verità era che lui non avrebbe mai potuto sapere che Calum avrebbe reagito in quel modo. L'ultima volta era successo perché Zayn gli aveva fatto perdere la pazienza, dicendo quelle cose, ma con Louis la situazione era ben diversa. Stavano lottando per gioco, come se fosse un allenamento per entrambi, nessuno avrebbe potuto immaginare che una cosa così avrebbe scatenato la sua ira.

"Non dirlo neanche per scherzo Lou. Non è colpa tua" Lo rimproverò Harry, scuotendo la testa. Susseguirono dei minuti di silenzio, prima che qualcun altro di loro aprisse nuovamente bocca.

"Se n'è andato per non metterci ancora una volta in pericolo. Forse avrà pensato che, essendo successo ora così facilmente, sarebbe potuto succedere ancora" Ipotizzò Niall, dando solo voce a ciò che erano i pensieri di tutti. Ne erano consapevoli, ormai lo conoscevano abbastanza, ma Ashton non voleva comunque crederci. Era lui a doverlo proteggere, non il contrario.

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