Capitolo 8

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Elizabeht e Edward entrarono in casa e il fratello si lasciò cadere sulla poltrona del soggiorno, si massaggiò la testa e osservò la sorella che appoggiava il cappotto sul divano. -:Perché non mi hai detto che avresti cenato fuori? avevamo gli allenamenti di scherma oggi:-
-:Edward ancora con questa storia? Primo, sono grande abbastanza da poter fare quello che voglio e quando voglio, secondo non sono comunque affari che ti riguardano e poi hai visto che non ero sola..:- le rispose lei seccata.
Edward era molto serio e la riguardó -:Lo sai com'é fatta la gente di Londra, tu sei in procinto di sposarti e ti fai vedere in giro con un'altro uomo. Sia tu che Richard avete una reputazione da mantenere..:-
-:Ti pare che mi importa di quello che dice la gente? Lo sai che non é cosí!:- sbottó Elizabeth diventando rossa in viso. Sapeva che nemmeno ad Edward importava dei pettegolezzi tra aristocratici e che semplicemente teneva alla sua sicurezza, ma la sua protezione le aveva sempre dato fastidio perché era in grado di cavarsela da sola.
-:Ciel, quando é tornato?:- chiese il fratello per sviare.
-:La prima volta l'ho incontrato al festeggiamento del mio compleanno e l'avresti incontrato anche tu se fossi venuto, gli ho fatto subito conoscere Richard.:-. Edward la guardava serio ma allo stesso tempo preoccupato. Sospiró e si avvicinó a Elizabeth che aveva ancora un'aria seccata. -:Fai attenzione con lui:-. Frase che la lasciò confusa.
-:Che vuoi dire con questo Edward?:-
-:Voglio dire che ho paura che Ciel si approfitti della tua gentilezza:-
Elizabeth ancora non capiva, non aveva mai parlato delle sue relazioni con il fratello maggiore e nemmeno lui aveva mai parlato delle sue con lei.
-:Come fai a non arrivarci Lizzy?! Ciel scompare senza avvertire nessuno e per dodici anni se ne perdono le tracce, poi all'improvviso spunta fuori dal nulla e le prime cose che fa sono venire alla tua festa di compleanno e invitarti a cena! Lui vuole aproffittarsi di te e della tua ricchezza perché sappiamo bene che la sua azienda é inesistente ora, e non prendermi per pazzo perché conosco quel tipo, l'ho visto all'opera tempo fa e se a dodici anni era il cane da guardia della regina, allora a 25 non riesco ad immaginare di cosa possa essere in grado di-:-
Le grida di Edward vennero fermate da uno schiaffo sul viso. Elizabeth aveva sentito abbastanza, era arrabbiata e delusa dal fratello -:Tu...tu pensi davvero che io sia cosí ingenua? Ho giurato amore eterno a Richard questa mattina e pensi davvero che sia cosí stupida? Ciel mi aveva promesso che ci saremmo rivisti e ne ho aprofittato per sapere qualcosa su quello che gli era successo per tutto questo tempo. Ero la sua fidanzata tempo fa, ed ora sono solo una cugina e come tali, sia tu che io, abbiamo il dovere di stare insieme come una famiglia:- ribatté con tono fermo ma con le lacrime agli occhi. Dopo aver messo in riga il fratello se ne andó in camera sua e si gettó sul letto sfinita. Si mise ad osservare il soffitto e sentí che le palpebre si stavano facendo piú pesanti, era tardi e le lacrime le fecero venire piú sonno. Non fece in tempo ad aprire di nuovo gli occhi che cadde in un sonno profondo.

-Elizabeth-
Dove sono? É tutto bianco e silenzioso...oh ma dove sono i miei vestiti?! Questa vestaglia non è mia. É proprio lunga. Semplice ma bella. Chissá perché sono qui? Quella...quella é una porta? Sí, é una porta, si sta avvicinando sempre di più. È grandissima. É dorata, piena di decorazioni ma ha un non so che di spaventoso. Provo ad aprirla e dentro ci sono Richard e Ciel che mi danno le spalle. Entrambi sono vestiti allo stesso modo, scalzi ai piedi, pantaloni neri e camicia...le camice peró sono diverse. Rossa per Richard e Blu per Ciel. Entrambi si girano verso di me con il capo chino. Alzano contenporaneamente il viso e mi guardano...no mi sbaglio, stanno osservando nel vuoto. Dietro le loro schiene si formano delle ombre scurissime, sulla spalla sinistra di Richard e sull'occhio destro di Ciel si accende una luce rossa e le due ombre diventano velocemente piú grandi e cominciano ad avvolgere i ragazzi che non si ribellano. Cerco di chiamarli ma non emetto alcun suono, la mia voce non c'é. Comincio a correre piú velocemente che posso e sento le lacrime scendermi dagli occhi. Ho paura, tanta paura. Perché non vi muovete? Siete quasi completamente avvolti dalle tenebre, toglietevi di lí. Ora non riesco a muovermi nemmeno io, sono paralizzata, sono cosí vicina a loro che se potessi allungare il braccio sono sicura che potrei toccarli. Entrambi vengono assorbiti da quella sostanza nera e io sto qui senza far nulla se non osseravare la scena.

Kuroshitsuji/Black Butler-Il tempo passa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora