I'm not afraid of dying

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Appena i terrestri notarono la presenza di Lexa iniziarono ad acclamarla, ma lei li bloccò con un cenno della mano.
"Quello che è successo qui non resterà impunito." Decretò. "La montagna sarà conquistata, i morti saranno vendicati!"

Quelle parole scaturirono un coro di approvazione.
Anche Alexa era d'accordo, li voleva tutti morti, tranne i bambini, aveva detto a Bellamy che avrebbe trovato un modo per salvarli e voleva mantenere la parola data.

"Basta! Ora, basta!" Ci sono tante altre persone ancora sotto le macerie! Tornate a lavoro!" Ordinò Abby, e incredibilmente Alexa era d'accordo anche con lei.

La ragazza stava per andare ad aiutare gli altri, ma Clarke si piazzò davanti a lei.
"Sei venuta comunque." Disse la bionda osservando gli abiti pieni di cenere di Alexa.
"Anche tu." Ribattè l'altra ragazza con uno sguardo accusatorio.
Rimasero diversi secondi ad osservarvi a vicenda, la tensione che c'era nell'aria si poteva tagliare con un coltello, ma nessuna delle due aveva intenzione di distogliere lo sguardo.
Alexa però fu distratta da Klaus che la chiamò per aiutare un terrestre ferito.

"Noi.." Quella parola pronunciata con esitazione da Clarke fece bloccare Alexa, che si era già girata per andare ad aiutare. "Noi siamo i buoni, vero?"
L'altra ragazza si girò leggermente per poter riguardare Clarke negli occhi, quella domanda aveva solo confermato la sua ipotesi, Lexa e Clarke sapevano del missile ed erano fuggite lasciando gli altri a morire.

"La risposta mi sembra ovvia." Affermò con durezza prima di rigirarsi.

*****

Dopo un lungo cammino i guerrieri dei terrestri, e alcuni skaikru, si erano accampati vicino alle mura di Mount Weather.
Stavano aspettando solo che la nebbia acida venisse disattivata da Bellamy per attaccare la montagna.

In quel momento Alexa era seduta su un tronco affianco ad Octavia, e tutte e due stavano fissando pensierose il fuocherello davanti a loro.

"Lo pensi anche tu, vero?" Chiese d'improvviso Octavia.
"Che cosa?" La ragazza non spostò lo sguardo dal fuoco.
"Clarke e Lexa." Quei due nomi fecero spostare lo sguardo di Alexa su Octavia. "Sapevano del missile e sono scappate senza dire niente a nessuno."

L'altra ragazza annuì senza dire nulla, era ancora restia nell'accettare quell'ipotesi, la terra aveva veramente cambiato Clarke così tanto e così velocemente?

Neanche un minuto dopo la protagonista della loro conversazione si sedette davanti a loro.
"Tutto bene?" Chiese gentilmente Clarke.
"Sai c'ho pensato e ripensato, cercando di capire come mai... sei ancora viva." Disse Octavia con un tono di voce accusatorio.
"Di che cosa stai parlando?"
"Ti ho vista a Tondc prima che cadessi il missile. Ti conosco Clarke, qualcosa non andava, poi tu e Lexa siete sparite e incredibilmente siete sopravvissute."

"Sapevi che sarebbe successo." Si intromise Alexa guardando Clarke con uno sguardo di ghiaccio.
"Sentite.." Il tono di Clarke era carico di dispiacere, ma alle due ragazze non importava.
"Hai lasciato morire tutta quella gente." La interruppe Octavia alzandosi. "Avresti lasciato morire anche noi due."
"Io mi sono anche messa in mezzo tra te e un coltello per salvarti la vita." Disse Alexa, leggermente delusa, alzandosi.

Clarke non le era mai andata a genio, ma non l'avrebbe mai fatta morire, e pensava che anche la bionda la pensasse così, se non per lei almeno per Octavia, invece a quanto pare si sbagliava.

"L'ho fatto per salvare Bellamy. Per poter vincere questa guerra. Non lo capite? Se avessimo evacuato Tondc avrebbero capito che qualcuno ci aveva informati, avrebbero trovato Bellamy." Si difese Clarke.
"No, Bellamy non ti avrebbe mai detto di fare questo. Avrebbe trovato un altro modo." Ribattè convinta Octavia.
"Non potevo correre il rischio."
"Certo, perché adesso comandi tu e decidi chi si può eliminare." Affermò con astio Alexa. "Saresti stata benissimo nel consiglio."

The survivors || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora