Crazy

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I ragazzi stavano camminando da molte ore seguendo le indicazioni di Murphy, mancava poca strada per arrivare al campo dei terrestri.

"Va bene Murphy, ora dove andiamo?" Gli chiese Bellamy.
"Che ne dici di tagliarmi questo?" Domandò a sua volta John riferendosi al filo metallico.
"No. Te l'ho detto." Rispose duramente il maggiore dei Blake.
"Se ci attaccano non ho niente con cui difendermi." Protestò l'altro ragazzo.
"Non mi interessa."

Alexa irritata si avvicinò ai due ragazzi e liberò le mani di Murphy dal filo.
"Grazie." Le disse John sorridendole.

"Cosa stai facendo?" Le chiese in tono un po' brusco Bellamy.
"È l'unico che sa dove i terrestri tengono i prigionieri, non deve rimanere indifeso." Rispose seccata a causa del tono usato dal ragazzo.

"Posso avere una pistola adesso?" Chiese John a Bellamy, ma il ragazzo lo spinse senza rispondergli.

"Ti fanno male?" Chiese Alexa guardando i polsi di John.
"No, tranquilla." Rispose. "Ti devo dire una cosa."
Alexa lo guardò negli occhi e dallo sguardo dell'amico capì che doveva dirle qualcosa di importante.
Stava per chiedere cosa, ma Murphy avvisò tutti di stare giù, davanti a loro c'era un accampamento dei terrestri.

"Visto, l'ho trovato." Disse John girandosi verso Bellamy.

Alexa osservò l'accampamento, avrebbe dovuto odiare i terrestri in quanto avevano rapito i suoi amici ma ogni cosa di loro la affascinava.

"Vedo solo terrestri." Disse Bellamy guardando nel mirino del fucile. "I nostri non sono qui."
"Aspetta. Hanno degli oggetti della nostra nave." Disse Alexa, i terrestri avevano in mano alcune cinture dei sedili della navicella.
"Forse sanno dove sono i nostri amici." Ipotizzò Bellamy con un pizzico di speranza nella voce.

"Si. O forse li hanno già uccisi." Rispose Murphy.
"Non mi sembra il caso di dire queste cose, Mr Pessimismo." Lo rimproverò Alexa con il soprannome che usava spesso quando vivevano nell'Arca.

"Non ho mai capito perché mi hai dato quel soprannome, tu sei più pessimista di me." Ribatté il ragazzo.
"Non è vero."
"No?" Chiese ironico Murphy. "Ti ricordo che quando eri in ansia facevi una lista delle cose più orribile che potessero capitare così che tu fossi pronta a tutto."
"E quindi? Non sono pessimista sono realista. Ti devo ricordare di quando ero in ansia perché dovevo operare il mio primo paziente e tu mi hai detto che nel peggiore dei casi sarebbe morto e quindi di stare tranquilla." Disse Alexa.

"Potete discutere di chi è più pessimista tra voi due dopo?" Chiese retoricamente Bellamy.

Murphy stava per ribattere, ma la voce di Finn lo fermò.
"Figlio di puttana." Sussurrò arrabbiato guardando qualcosa attraverso il fucile.
"Cosa c'è?" Chiese Alexa.
"Il tipo con un occhio solo." La ragazza e Bellamy lo guardarono dal mirino. "Ha appeso al suo collo l'orologio di Clarke. Era di suo padre." Spiegò Finn.
"Non l'avrebbe lasciato senza combattere." Affermò Bellamy.
"Neanche noi lo faremo." Disse Finn.

"Ok. Alexa e Finn vengono con me. Monroe e Sterling rimanete qui." Ordinò Bellamy. "Se si mette male sparate ai terrestri, ma non a quello con l'orologio, capito?"
"Capito, e con Murphy?" Chiese Monroe.

"Mi date una pistola ora?" Domandò speranzoso il ragazzo.
"Qualcosa del genere." Rispose Bellamy tirandolo su in piedi.

Nascosero Murphy dietro un cespuglio e gli diedero due sassi per attirare il terrestre.
Come previsto l'uomo seguì il rumore dei sassi che sbattevano l'uno contro l'altro, e quando fu abbastanza vicino Alexa lo colpì in testa con il calcio del fucile.

The survivors || The 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora