Capitolo 13

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Diletta si svegliò in una specie di stalla, davanti a lei si vedeva il fieno e puzza di letame, più in là c'erano delle mucche.
Provò ad alzarsi ,ma fu impossibile le avevano legato mani e piedi ,si mise a picchiare con i piedi la parete di legno gridando aiuto, dopo un' po' sentì aprire la porta e dei passi avvicinarsi,un uomo incappucciato si accucciò per guardarla
"Se gridi di nuovo ti faccio cadere tutti i denti che hai in bocca"
"Ma che cavolo volete da me?"
L'uomo si mise a ridere,si alzò e andò a prendere un machete gliela fece vedere con fare minaccioso mentre lo picchiettava sulla mano
"Se urli ancora ,uso questo per falciarti,chiaro?!"
sì avvicinò le accarezzò la guancia,poi la imbavagliò e la guardò negli occhi sorridendo si chinò verso di lei e le stampò un bacio sulla fronte
"Quando tornerò faremo l'amore baby, non sono un selvaggio sai?"le disse sfiorando la coscia, Diletta si ritrasse sbattendo la testa sulla parete di legno,non voleva essere toccata da quel porco....
"Ti conviene lasciarla stare se non vuoi che ti arrivi una pallottola in testa" gli disse l'altro rapitore
"Ma almeno annusarla.."
"Cosa ti ho appena... detto"lo strattonò gettandolo a terra poi si avvicinò alla ragazza
"Non temete non vi sarà fatto nessun male...lo terrò alla larga da lei signorina..."detto questo si allontanò tenendo per il braccio l'amico.
Dopo circa una settimana....
Dimitri era ancora impegnato alla ricerca di lei,e con tutta la squadra a disposizione andarono nei posti più sperduti,tipo fattorie, capannoni abbandonati, finché un giorno si trovò in un grande prato con solo una stalla, un fienile
e con una piccola casetta di fianco
"Scusi se la disturbo, sono il tenente Palvol, spero che mi concederà qualche minuto per parlare"
"Solo qualche minuto,ho molto da fare in questo momento"disse un uomo
"Stiamo indagando sul rapimento di una ragazza, avvenuta circa una settimana fa"
"Mi spiace ma non so niente,sa non vado molto spesso in città e non ho la possibilità di avere una televisione..."
"Le dispiace se guardo qui intorno?"Dimitri guardò che c'era un altro fienile nel retro della stalla
"Cosa c'è là dentro?"chiese
"Be' ci tengo delle ciarfusaglie e due vecchie motociclette che volevo mettere in sesto ma come vede non ho molto tempo...in quell'altro ci metto la legna e il fieno e degli attrezzi da lavoro,se vuole può dare un occhiata"
Chiamò gli agenti che collaboravano nell'operazione
"Voi due venite con me, controlliamo questo posto"
Chiamò le altre guardie dicendo di perlustrare gli altri edifici, l'uomo che aveva rapito la ragazza osservò Dimitri camminare verso la stalla, circondato dalle guardie,il suo cuore prese a battere all'impazzata, aveva paura che la ragazza sentendo delle voci facesse dei rumori,il suo amico era lì a dare da mangiare alle mucche e sperava che non si facesse prendere dal panico....
"Scusi se la disturbo sono il tenente Palvol... spero che potesse concederci fare un controllo"
Kevin sbiancò e con la voce tremante
"Prego fate pure"
Diletta sentì la voce di Dimitri, provò ad urlare,ma il bavaglio la impediva facendo uscire solo un mugulio, tentò ancora ma realizzò che era impossibile se lo avrebbe fatto ancora le sarebbe venuto il mal di gola, si mise supina e iniziò a dare calci contro la parete di legno,gli agenti sentirono dei rumori
"Tenente Palvol, abbiamo sentito dei rumori provenienti da lì.... abbiamo l'ordine di andare avanti?" chiese uno degli agenti
"Cosa sono quei rumori?!" rivolgendosi all'uomo
Costui preso dalla paura si dette alla fuga
"Ehi, stronzo dove credi di andare? Voi seguitelo"urlò "vado a vedere cosa sono quei rumori...."
sì avvicinò a una porta "cavolo è chiusa a chiave"
afferrò la pistola e la puntò alla porta sparò due colpi ed entrò,la stanza era buia e maleodorante dovette coprirsi la bocca dall'odore sgradevole e da lontano la vide legata in un angolo,la ragazza quando lo vide scoppiò in un pianto dirotto,le andò vicino e le tolse il bavaglio
"È tutto finito...ti porto a casa"
"Portami via...il più lontano possibile...quelle persone vogliono uccidermi...ma io non ho fatto niente"lo implorò,lui la tenne stretta a sé,doveva fare qualcosa, povera ne aveva subite fin troppe.
Quando uscirono,i due uomini che l'avevano rapita erano stati arrestati e portati in commissariato,la ragazza non volle andare all'ospedale,voleva andare a casa da suo figlio Dimitri la accontentò
"Andiamo a casa" le disse mentre salirono in macchina "posso farti una domanda? sempre se ne hai voglia di parlare"
Lei acconsentì
"Ti hanno fatto...del male?"
Fece cenno di no con la testa ,lui era certo della sua risposta ,il camice era stracciato ma gli indumenti intimi erano intatti,la abbracciò dandole una carezza sulla guancia,lei si appoggiò sulla sua spalla
"Grazie per avermi salvato..."e chiuse gli occhi.
Dimitri telefonò a Owen dicendo che l'avevano trovata,
"Sì...era in una fattoria a Hudson,New Hampshire per fortuna sta bene...ci vediamo dopo..avvisa il padre"
Dopo 3ore e mezzo di viaggio arrivarono a casa,
Diletta vide suo padre sulla soglia della porta, gli andò contro ad abbracciarlo
"Papà..ho avuto paura di non vedervi più..."
Arnold era felice di averla a casa sana e salva,se l' abbracciò strettamente e lei si lasciò andare a un pianto liberatorio, Owen osservava la scena dalla finestra con il piccolo Noah,il bambino quando vide sua madre la chiamò,lei alzò lo sguardo e vide loro due...i suoi meravigliosi amori.
Entrò di corsa in casa facendo a due a due le scale e quando entrò nella stanza andò ad abbracciarli
"Dio mio... quanto mi siete mancati...."
prese suo figlio se lo strinse riempendolo di baci,prese la mano di Owen e la strinse accarezzandogli il palmo della mano con il pollice
"Ho avuto paura per te...ho saputo che ti hanno sparato.."disse in un fiato
"Tutto passato... tranquilla"le sorrise , guardandola con occhi teneri
"Ehi, amore della mamma...mi sei mancato da morire"
"Anche tu ,mammina.Però mi prometti di non andare via?"
"Lo prometto.."mettendo la mano sul petto come giuramento.
In quel momento entrarono Arnold e Dimitri
"Ciao... avete visto che la mamma è tornata?" disse Noah a loro
"Sì, l'ho vista prima"gli rispose il nonno "ed è stato Dimitri a portarla a casa"
Il bambino lo ringraziò
"Ho fatto il mio dovere, giovanotto"mettendosi sull'attenti e si misero a ridere.

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