Alex e Magnus se ne andarono appena qualche minuto più tardi dalla stanza di Lucas, tenendosi per mano e con l'aria di aver appena vinto un mucchio di soldi alla lotteria.
«I tuoi nuovi clienti non mi piacciono.» borbottò Kimberly, sedendosi sul bordo del materasso di Lucas. «Quello con i capelli verdi è violento.»Lucas alzò un sopracciglio. «Kimberly, non eri tu quella che voleva gettarmi da un ponte solo perché avevo fatto un commento assolutamente innocente su te e Daniel?»
«Beh, quella era una motivazione sufficiente.» ribatté Kimberly.«Stai un po' meglio, Lucas?» gli chiese Reyna, ponendo fine a quella conversazione.
Lucas scosse la testa. «La schiena mi fa ancora male. Però sono felice che tu sia tornata.» Con uno sforzo disumano cercò di tirarsi su per baciare Reyna, che si era seduta su una sedia, proprio accanto a lui.«Non ti sforzare.» disse lei in tono di rimprovero, prendendolo per le spalle e costringendolo con estrema delicatezza ad appoggiarsi sui cuscini. «Lo sai che non devi.»
Lucas cercò di mascherare una smorfia di dolore facendole un sorriso. «Sì, hai ragione.» Allungò la mano verso Reyna, che la presa tra le sue. «Quindi, cosa si dice?» chiese a tutti i presenti.Tutti iniziarono a borbottare e a parlare tutti insieme; Lucas non ci capì nulla a parte “Chirone”, “thermos”, “quei cuscini erano un inferno”, “mi fa male il sedere” e “tutto apposto adesso”.
«Okay.» rispose Lucas alla fine, senza averci capito un tubo di tutto ciò che avevano detto.«Non preoccupartene adesso.» gli rispose Reyna in tono premuroso. «Piuttosto, vuoi un po' di nettare?»
Lucas scosse la testa. «Sto bene così, grazie.»
«Allora preferisci che dia una controllata alle tue ferite?» intervenne Gordon.
«Certo, perché no.»Dopo un veloce controllo, a conclusione del quale Gordon disse a Lucas di restare a riposo e non fare sforzi per almeno tutta la giornata seguente, lui, Edmund, Daniel e Kimberly decisero che era giunta l'ora per andare a dormire, sebbene ci fossero solo un paio d'ore a separarli dall'alba.
Tutti e quattro salutarono Lucas e Reyna e, in particolare, Kimberly e Reyna si salutarono in maniera più affettuosa del solito, cosa che attirò l'attenzione di Lucas.
Infatti, non appena i suoi amici uscirono dalla stanza, la prima cosa che disse a Reyna fu: «Quindi tu e Kimberly vi siete riappacificate?»
Reyna annuì, mentre era intenta a slacciarsi con cura i lacci degli stivali. «Sì. Sono felice che sia successo.»
«Anch'io. Comunque, mentre eravate tutti via, mi sono ritagliato un attimo di tempo per riflettere e…»Quell'esitazione fece sì che Reyna si voltasse verso di lui. Aveva uno dei suoi stivali tra le mani e doveva ancora togliere l'altro. «E?»
«Sono così preoccupato per Josh e Adria. Temo che possa succedere loro qualcosa di male. Li abbiamo mandati lì, da soli, senza sapere cosa avrebbero affrontato. Poi, non so, mi sento in colpa per qualche motivo.»«Pensi che siano spacciati?» gli chiese Reyna senza giri di parole. Si era tolta anche l'altro stivale e si era appena stesa sul materasso, quando Lucas pronunciò il suo: «Sì.»
«Però loro sono molto bravi.»«Beh, questo è vero. Però sono comunque preoccupato. Credo di poterli aiutare. E credo di aver interpretato male il sogno che ho fatto qualche settimana fa. Sono sicuro che non si riferiva al fatto che Josh e Adria sono stati congelati. Credo che dietro ci sia di più.» Prese la mano di Reyna e si mise a contemplare l'anello che aveva al dito, quello con il simbolo di Bellona. «E voglio scoprirlo.»
• • •
Daniel si assicurò che Kimberly si fosse addormentata per davvero prima di scendere dal letto e recarsi in bagno. Era da più di un giorno che non parlava più con il suo collaboratore e voleva assicurarsi che stesse andando tutto bene, sia a lui, sia a Josh che ad Adria.
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Olympus [2] • Who is gonna make it out alive
FanfictieSequel di "OLYMPUS I • The hunt has just begun" Sono l'oscurità e l'ignoto i veri protagonisti di questa seconda, grande avventura, ciò che i nostri eroi si ritroveranno ad affrontare in questo nuovo capitolo della loro vita. Qualcosa che alla fine...