Il mio turno a lavoro iniziava alle 10. Avevo scoperto che il locale a volte apriva come internet point che permetteva alle persone di studiare o lavorare. Infatti, quel giorno, aiutai JJ a posizionare dei libri su ogni tavolo, un foglio con scritta la password del Wi-Fi e un menù.
“Questa è una novità del capo, l’attuiamo una volta a settimana da già un mese e funziona” disse JJ.
“Ottimo, è anche interessante” dissi. Mentre sistemavo i libi ne trovai uno di mio interesse, era una raccolta di poesie contemporanee coreane di cui ne avevo sentito parlare dalle ragazze e mi aveva incuriosito.
“JJ lo posso prendere per leggerlo?” chiesi con una voce da bambina.
“Si certo, e se non arriva nessuno puoi anche sederti a leggerlo”.
Esultai e dopo aver sistemato tutti i tavoli presi il mio libro e mi sedetti a leggerlo. Era molto scorrevole e mi perdevo nel leggere i singoli versi come:
“칠흑 같은 어두운 밤이 와도 “Anche se arriva una notte buia come Ebon
지금처럼만 걸어가기로 해요. camminerò solo come adesso.
당신이 어디에 있든지 Ovunque tu sia
내가 묵묵히 비춰 줄게요.” brillerò in silenzio.”
Questa poesia mi ricordava molto un amore non corrisposto. Mi immaginavo qualcuno che amava tanto la persona accanto che però non aveva mai ricambiato. Una persona che soffriva nel vedere l’amore dalla sua vita andare via senza poter far nulla. Immaginavo qualcuno che il giorno sorrideva e la sera, nel buio della notte si sentiva sola e che vegliava in silenzio la persona che purtroppo non la ricambiava. È sempre stato un aspetto dell’amore che mi ha sempre fatto paura, per questo credo che per molto tempo non lo avrei cercato.
Il suono della porta mi interruppe della mia lettura profonda e mi diressi verso il bancone dove appoggiai il mio libro e mi misi accanto a JJ, il quale era già pronto ad accogliere il cliente.
Entrò un ragazzo alto, con i capelli lunghi raccolti dietro le orecchie in modo da mostrare tanti orecchini. Sul naso aveva un piercing e portava degli occhiali da sole. In mano teneva una borsa che sicuramente conteneva un computer. JJ lo accolse e lo fece accomodare nel tavolo esattamente difronte al bancone. Presi il taccuino e mi diressi verso di lui per prendere un eventuale ordinazione.“Salve, desidera ordinare qualcosa?” chiesi educatamente. Lui si tolse gli occhiali e mi guardò dritto negli occhi, aveva uno sguardo profondo e mi sentivo in imbarazzo.
“Si, un americano grazie” disse sorridendomi.
Annui e diedi l’ordinazione a JJ, il quale insistette per servirlo. Così mi sedetti oltre al bancone con Min-Youk a leggere le poesie.
Mentre leggevamo e commentavamo a bassa voce mi sentivo sempre lo sguardo del cliente fisso su di me tant’è che JJ se ne accorse e si mise davanti a me così che il ragazzo potesse tornare a lavorare sul suo computer.
“Ok è abbastanza inquietante eppure non ha mai fatto così” disse JJ guardando il suo collega, il quale annuì.“Ma perché era già venuto?” dissi io cercando di scorgerlo da dietro JJ.
“Si certo, è il leader dei GOT7” disse. Lo guardai con un cipiglio in faccia, perché non sapevo di cosa stesse parlando.
“Cara mia, ti conviene farti una cultura sul kpop” disse ridendo Min-Youk e ridemmo di conseguenza.
Il ragazzo si alzò e venne verso la cassa e andò verso di lui JJ ma il ragazzo lo fermò e disse che voleva pagare con me. Per evitare discussioni andai io. Digitai l’importo e presi i suoi soldi.
“Piacere Sam, sono JB dei GOT7. È un piacere conoscerla, ha ottimi gusti letterari”.
Mi inchinai per rispetto e lo ringraziai ma era evidentissimo il mio imbarazzo nei confronti di questo uomo. Quando mi porsi i soldi vidi un biglietto, ma non ci feci molto caso e mentre prendevo il resto l’uomo disse:
“Tranquilla tieni il resto” facendo l’occhiolino e sparendo dal locale.
JJ si avvicinò a me e prese il biglietto e lo aprì al posto mio che ero ancora scossa.
“Ti ha dato il suo numero di telefono”. Spalancai gli occhi e gli tolsi il foglio di mano per leggerlo: “Aspetto un tuo messaggio”.
“Lo cercherai?”
“Ma assolutamente no” esclamai buttando il bigliettino. Potevo concepire tutto ma un gesto simile era da vero pervertito, soprattutto che mi ha appena visto e non ha smesso nemmeno un secondo di fissarmi. Al solo pensiero mi sono venuti i brividi.
“Stai bene?” mi chiese Min-Youk. Annuì e andai a pulire il tavolo appena liberatosi.
Mentre pulivo sentivo i miei due colleghi parlare e fissarmi, ma furono interrotti dall’arrivo di altri clienti.Fu una giornata intensa perché arrivavano molti ragazzi in gruppo a studiare o anche gente adulta a lavorare, alcune ragazze venivano anche per farsi la foto con la bacheca dei clienti e questo mi rallegrava perché mi ricordava quando nell’adolescenza mi facevo fotografare anche con dei cartelloni pubblicitari solo perché su di esso c’era il mio cantante preferito stampato.
Mentre facevo avanti e indietro tra il bancone e i tavoli sia per servire i clienti sia per pulire i tavoli che si liberavano, JJ rimaneva alla cassa e spesso rispondeva al telefono e Min-Youk era intento a sistemare alcune cose.“Cosa fai?” chiesi a quest’ultimo.
“Sistemo gli ordini a domicilio per stasera”.
Appena il locale si liberò erano le dieci e mezza di sera ed eravamo stremati.
“Musica?” esclamò entusiasta Min-Youk.
Praticamente, quando chiudevamo e dovevamo pulire, facevamo partire la musica per divertirci. Così JJ fece partire delle canzoni degli astro e assieme a me iniziammo a pulire il locale e Min-Youk assieme a Jin-Young, che era arrivato qualche ora prima, sistemavano gli ordini d’asporto.
Ad un certo punto iniziò la canzone “Dream come true”, una delle poche canzoni della band che conoscevo così iniziai a canticchiare e ballare assieme agli altri, ogni tanto ci fermavamo a ridere per quanto fossimo ridicoli.
Arrivato al ritornello cantai fortissimo e iniziai a fare qualche passo di danza che avevo visto fare in qualche video e quando credevo che i ragazzi mi stessero assecondando li vidi fermi a fissare dietro di me. Già sapevo che era pronta una grandissima brutta figura, così piano piano mi girai verso il punto che i ragazzi fissavano. Fermo davanti la porta c’era Rocky, il ragazzo degli astro che per il mio primo giorno di lavoro qui, mi fissava.“Annyeonghaseyo” dissi imbarazzatissima.
Lui continuò a fissarmi con un cipiglio sul volto senza dire niente.“Non sapevo venissi tu a prenderlo” disse JJ andando a salutare il ragazzo che era rimasto fermo sullo stipite della porta.
“Si, il manager non poteva così ho fatto due passi” - “noto che alcune canzoni sono di vostro gradimento” continuò.
“Sai che qui è rito ascoltare le canzoni quando si pulisce” rispose JJ ridendo.
“Si, solo che non mi aspettavo questa accoglienza da lei” disse Rocky indicandomi.
Quel ragazzo mi irritava, così decisi di scusarmi e andai a cambiarmi tanto il mio lavoro era finito dato che le ultime consegne le aveva fatte Jin-Young.
Mentre ero negli spogliatogli sentivo i ragazzi nella sala parlare così mi misi a origliare mentre mi cambiavo.“Ma perché la fissi così male quella povera ragazza?”. La voce era quella squillante di Min-Youk.
“Ma niente, solo che mi fa strano vederla qui” rispose Mr. Irritabile. “Non so mi ricorda molto lei e non la tollero” continuò.
“Lei?? Ma non ci assomiglia minimamente” disse JJ.
“Non è che le assomiglia, anche perché hanno nazionalità diversa, ma me la ricorda e questa cosa non va per niente bene”.
“Vabbè ma lavora qui, quindi ti dovrai abituare a meno che vieni nel suo giorno libero” continuò JJ.
Quella conversazione mi aveva suscitato molta curiosità, volevo sapere perché quel ragazzo non mi sopportava malgrado non mi conoscesse e perché era così tanto turbato da questa “lei”.
Appena finì di sistemarmi, uscì dalla stanza e andai verso i ragazzi ma Rocky se ne era già andato.“Lascialo perdere, non te la prendere a male” mi disse JJ. Gli annuì, salutai i miei colleghi e iniziai a dirigermi verso casa.
Appena arrivai a casa mi feci una bella doccia calda, poi mi preparai la cena e mi misi a letto sperando di poter prendere sonno.
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"Un amore tra le stelle"
FanfictionSamantha, ragazza italiana che da sempre sogna di andare a vivere in Corea, riesce a realizzare il suo sogno e scappa dalla sua vita asfissiante per cominciare una nuova avventura. Inizia a lavorare per un ristorante, "별" (stella in italiano), dedic...