Capitolo 4 ~ Mistero

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Oggi era il mio giorno libero così dopo aver fatto colazione, chiesi alle ragazze di vederci per parlare un po’. Dieci minuti dopo erano già sedute sul tavolo nel balcone a bere il latte alla banana.
“Com’è andata in questi giorni a lavoro? Mi è arrivata voce che già hai un pretendente” disse Park Ha-Eun.
“COSA?” urlò Lee So-Yon.
“Ehi aspetta. Non ho nessun pretendete.” Iniziai a raccontare tutto, dalla situazione iniziale di Rocky fino alla fine e poi l’evento poco piacevole che ho avuto con JB. Nel racconto però mi concentrai di più sulla storia di Rocky e sulla conversazione che avevo sentito tra lui e JJ.
“Ma perché non la sai la storia di Rocky?” disse Lee So-Yon. Le feci cenno di no con il capo.
“Va bene, siediti comoda e ora ti racconto” continuò.
“Rocky, o meglio Park Min-Hyuk, è entrato a far parte degli astro e nel mondo del kpop nel 2015 circa. In quell’anno sono successe molte cose. I ragazzi hanno debuttato con il loro primo singolo e soprattutto Rocky ha conosciuto una ragazza. Si dice che lei lavorava in un ristorante e che si erano innamorati subito, a prima vista. Ovviamente i ragazzi, nel momento in cui hanno firmato il contratto, hanno stabilito che non potevano avere relazioni, per questo i due iniziarono a vedersi di nascosto. Si dice che la ragazza era molto umile e che lavorava part-time per guadagnarsi da vivere e per mantenersi gli studi. Un giorno lui le propose di andare a lavorare per la fantagio, così che loro potessero stare assieme anche quando lui e i ragazzi sarebbero andati in tournee, ma lei rifiutò e lo mise davanti ad una scelta; o lei o gli astro. Così lui le chiese di aspettare almeno fino alla fine del tour per poter poi decidere. Durante questo però continuavano a sentirsi. Appena tornato dai concerti, lui corse da lei perché aveva deciso di scegliere lei, ma quando arrivò al ristorante scoprì che si era licenziata. L’andò a cercare anche nel minimarket dove faceva il turno serale ma niente, si era licenziata anche lì e aveva smesso di risponderle al telefono…”
“E quindi?” chiesi io.
“E quindi niente, sappiamo solo che lui beccò lei a baciarsi con un ragazzo di un’altra band. Ma non sappiamo né se sia la verità né chi sia ipoteticamente questo altro ragazzo. Sappiamo solo che Rocky ne soffrì molto” concluse bevendo l’ultimo sorso del suo latte.
“Ma la vera domanda è perché lui rivede lei in te…” pensò Park Ha-Eun.
“Beh, questo è un grande dilemma. Forse dovresti chiederlo a JJ, sembra che lui sia quello più informato tra tutti” continuo l’altra.
“Non me lo direbbe mai, lui e Rocky sono troppo amici” dissi io rassegnata.
“Ma hai rifiutato il numero di JB…Quel JB? Quello dei GOT7?” urlò di punto in bianco Park Ha-Eun.
“Si… Il modo in cui mi guardava mi imbarazzava e mi incuteva terrore. Che dovevo fare?”.
Io e le ragazze continuammo a parlare, ridere e scherzare. Vollero raccontato una seconda volta come JB si era comportato perché a parer loro faceva molto ridere, nel frattempo preparammo per pranzare assieme. Anche se parlavo con loro la mia testa volava sempre sulla storia di Rocky, perché c’era qualcosa che non mi era molto chiaro e mi lasciava enormi dubbi. Cosa c’entravo io con lei? E soprattutto, in cosa gliela ricordavo?
Dopo pranzo le ragazze andarono all’università per seguire delle lezioni e io sistemai un po’ la casa. Pulì le stoviglie e gli utensili usati, diedi una spolverata e passai lo straccio per terra. Feci anche una lavatrice e la stesi. Verso le quattro del pomeriggio mi iniziavo ad annoiare così mi vestì, mi truccai e uscì di casa per fare una passeggiata e portai con me la mia macchina fotografica per fare qualche foto.
Presi l’autobus e mi fermai ad un parco dal quale si vedeva il fiume Han e anche il ponte ed iniziai a scattare foto. Poi mi sedetti sul prato per godermi la pace del paesaggio, il cinguettio degli uccelli e lo scorrere del fiume. Ad un certo punto però iniziai a sentirmi osservata, mi girai indietro ma non vidi nessuno di sospetto. Spaventata un po’, mi alzai, mi sistemai e mi diressi verso la fermata dell’autobus, sarei passata al ristorante per fare un saluto ai ragazzi. Mentre aspettavo il bus mandai dei messaggi a JJ dicendo che sarei passata a salutarli, ma sentivo ancora uno sguardo su di me che mi bruciava la pelle.
Salì sull’autobus e mi misi in uno dei primi posti perché mi sentivo più sicura, ma sapevo che quella persona mi avrebbe seguito per tutto il tempo.
JJ mi chiamò e gli risposi immediatamente:
“Ciao JJ” dissi contentissima.
“Ciao Sam, tutto ok?” chiese preoccupato.
“Si, ero uscita a fare un giro e volevo passare a salutarvi” risposi tempestivamente.
“Ok, mi sembri strana dalla voce” continuò. Gli dissi che stavo bene e che stavo arrivando, quindi poteva stare tranquillo. Forse lo dicevo più a me stessa, alla fine ero in un posto pubblico con molte persone, per cui non mi sarebbe successo nulla.
Scesi dall’autobus e sentì qualcuno dietro di me come se mi stesse per toccare. Accelerai il passo e mi incamminai verso il ristorante che per fortuna era lì vicino, anche perché era già buio. Vidi JJ fuori a fumare una sigaretta e corsi verso di lui, stranamente non mi sentì più né seguita né fissata.
“Ehi che succede?” chiese preoccupato appena mi sentì singhiozzare. Mi fece entrare e mi sedetti al bancone e subito Min-Youk mi portò da bere. JJ gli chiese se potesse occuparsi dei clienti così che io e JJ potessimo andare negli spogliatoi a parlare. Era davvero preoccupato e non volevo che lo fosse.
“Scusa ho avuto una reazione esagerata, è tutto ok” dissi prendendo un grosso respiro.
“Non è tutto ok Sam, lo avevo percepito dalla voce quando ti avevo chiamato”.
“Mi sono spaventata. Da quando sono uscita di casa mi sono sentita osservata, ma poi sono arrivata al parco e la sensazione è aumentata ma questa volta sentivo che qualcuno mi stesse seguendo. Quando sono arrivata qui, scesa dall’autobus ho avuto la sensazione che qualcuno mi toccasse… Ho avuto paura e poi ti ho visto” piansi. Lui mi abbracciò forte e mi accarezzò la schiena.
“Tranquilla è tutto passato. Stasera ti riaccompagno io a casa ok?”. Annuì. Mi prese per mano e mi guardò dritto negli occhi. Ebbi una strana sensazione.
“D’ora in poi non mi fare più preoccupare ok?” chiese con voce flebile e io annuì. Mentre lui tornava in sala, io mi asciugai la faccia e mi diedi una sistemata.
Tornata in sala, notai che erano rimasti solo gli astro e che JJ era andato da loro.
“Cosa è successo?” chiese preoccupatissimo Min-Youk, il quale attirò l’attenzione anche dei presenti. Gli raccontai in breve la storia e lui mi abbracciò.
Ad un certo punto vidi MJ e Sanha, se non mi sbaglio, avvicinarsi.
“Come stai? JJ ci ha detto quello che è successo” disse il secondo.
“Da quando ti ha chiamato la prima volta non ha fatto altro che essere agitato” disse MJ ridendo. Risi assieme a lui perché la sua risata era piuttosto contagiosa e poi guardai JJ che era diventato rosso per l’imbarazzo.
“Ma ovvio che era preoccupato, è la nostra ragazza” cercò di sviare Min-Youk. I due ragazzi si guardarono e risero. Ad un certo punto si avvicinarono gli altri.
“Dovresti denunciarlo” disse Moonbin.
“Ma non so chi sia” dissi.
“Allora stai attenta, purtroppo qui succede spesso soprattutto con le belle ragazze” disse JinJin facendomi l’occhiolino e facendomi sorridere. Li ringraziai molto per essersi interessati.
“Gli amici di JJ sono anche nostri amici” urlò MJ per poi scoppiare di nuovo a ridere. Quel ragazzo era abbastanza esilarante e per la prima volta, in mia presenza, vidi ridere anche Rocky, il quale non aveva smesso di togliermi gli occhi di dosso.
I ragazzi pagarono e mi salutarono per poi sparire oltre la porta del locale. Mi alzai per dare una mano a sistemare ma Min-Youk mi fermò dicendo che non c’era bisogno e che ci avrebbe pensato lui mentre JJ mi avrebbe accompagnato a casa.
“Pronto, andiamo?” disse JJ uscendo dalla stanza con due caschi in mano. Li guardai perplessa e lui mi condusse sul retro del locale dove c’era una splendida moto Yamaha mt 03. Lo guardai con gli occhi luccicanti.
“E’ tua?” chiesi per vederlo annuire contento. Mi mise il casco e poi mi fece salire.
“Non ci sono mai salita” chiesi tremando. Lui mi prese le mani e me le smise sul suo addome.
“Devi stringerti forte a me” disse prima di partire ad alta velocità verso le strade di Seoul.
Sfrecciando potevo vedere la bellezza della città di notte, per fortuna gli avevo spiegato prima dove abitavo, così potei rilassarmi e godermi la brezza del vento che mi travolgeva. Lo vedevo concentrato dallo specchietto e mi faceva uno strano effetto vedere i suoi lineamenti così delicati. Mi tornò in mente quando eravamo nella stanza, per la prima volta avevo notato i suoi occhi color miele e le sue labbra carnose. Al solo pensiero mi veniva la pelle d’oca eppure non avevo mai provato quella sensazione soprattutto perché non riuscivo ad immaginare JJ oltre l’amicizia. Però mi sentivo bene.

Senza rendermene conto eravamo arrivati davanti al mio palazzo. Mi tolsi il casco e glielo porsi.
“Grazie mille per avermi accompagnato e scusa per averti fatto preoccupare” dissi.
“Tranquilla, promettimi solo che per qualsiasi cosa mi chiamerai” disse ed io annuì.
Aspettò che io salissi a casa e poi lo vidi sfrecciare via. Mi addormentai sentendomi, per la prima volta, libera.

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