Capitolo Due

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Le prime settimane erano state più dure di quanto Hermione si aspettasse.

Alla difficoltà di imparare i nomi di tutti i suoi studenti, si aggiungeva un programma particolarmente fitto - soprattutto per gli studenti del quinto e settimo anno - che non aveva davvero idea di come riuscire a strutturare per fare in modo di completarlo entro la fine dell'anno.

Aveva trascorso ogni sera della sua prima settimana a Hogwarts a compilare fogli di pergamena pieni di schemi su come suddividere le spiegazioni dei vari argomenti, per poi arrivare alla fine e rendersi conto che aveva tralasciato almeno un paio di cose per ogni anno.

Iniziava seriamente a dubitare delle sue capacità e i dubbi avevano cominciato a insinuarsi nella sua mente.

Si era domandata più volte se quel lavoro fosse davvero adatto a lei, se lei fosse la persona giusta per ricoprire quel ruolo. E se razionalmente continuava a ripetersi di essere la persona giusta ma di avere solo bisogno di abituarsi a certi ritmi, i dubbi continuavano a rimanere come un piccolo diavoletto sulla spalla pronto a darle consigli pessimi.

Le cose avevano iniziato ad andare meglio solo verso la fine di settembre.

In quello che sembrava un anonimo mercoledì mattina, aveva fatto un ripasso con gli studenti dell'ultimo anno riprendendo gli argomenti principali dell'anno precedente. Era stata particolarmente sorpresa quando aveva scoperto che il loro precedente insegnante non aveva speso una sola parola sui Voti Infrangibili - nonostante fossero nel programma del sesto anno - e si era lasciata trasportare dalla spiegazione, trasformando quello che doveva essere un semplice ripasso in una vera e propria lezione a cui tutti avevano partecipato attivamente facendo domande.

Al termine della lezione, una studentessa di Grifondoro uscendo dall'aula l'aveva ringraziata per la spiegazione ed Hermione si era sentita finalmente adatta a quel lavoro.

Finalmente nel posto giusto.




Con la fine di settembre erano arrivati anche i primi compiti da correggere.

Hermione era seduta al tavolo della Sala Comune, immersa tra le relazioni sui Berretti Rossi degli studenti del primo anno, quando Malfoy fece il suo ingresso.

Non avevano avuto modo di chiacchierare molto durante quelle settimane.

Si scambiavano qualche saluto, a volte qualche frase di cortesia durante i pasti, ma non si era più creato quel clima della prima sera, quell'atmosfera che avrebbe spinto Hermione a cercare di conoscerlo meglio.

Era come se entrambi fossero bloccati in un limbo in cui cercavano di comportarsi in modo civile nei confronti dell'altro e temevano che una singola parola sbagliata avrebbe compromesso il loro già precario rapporto.

Hermione sollevò appena lo sguardo sentendo la porta aprirsi e poi tornò a concentrarsi sul tema di Sally Johnson.

"Ciao, Draco" lo salutò sorridendo Denise Baxter, la professoressa di Astronomia, che in quel momento era seduta davanti al camino con un libro tra le mani.

Aveva circa quarant'anni ed era una donna allegra e spiritosa. Hermione l'avrebbe definita una ventata di aria fresca.

Era impossibile non andare d'accordo con lei.

"Professoressa Baxter" la salutò Malfoy ricambiando il sorriso.

"Quante volte dovrò ancora dirti di darmi del tu e chiamarmi per nome?" chiese lei fingendosi offesa.

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