Non c'era persona a Hogwarts che non parlasse di ciò che era successo.
Nell'istante in cui gli Auror si erano allontanati da Hogwarts a mani vuote, gli studenti avevano iniziato a mormorare mentre Hermione era rimasta immobile, pietrificata da ciò che aveva appena fatto.
Harry, che con la scusa di doverle far firmare una dichiarazione ufficiale di ciò che aveva detto era rimasto a Hogwarts, la prese delicatamente per un braccio scortandola fuori dalla Sala Grande e la condusse nella prima aula vuota che trovò lungo il corridoio.
Finalmente al riparo da occhi e orecchie indiscreti, Hermione si concesse di sospirare.
"Non era esattamente questo che intendevo quando ho detto che Malfoy aveva bisogno di un alibi e di qualcuno che lo supportasse" disse Harry appoggiandosi al bordo della cattedra.
Hermione si sedette di fronte a lui, appoggiando i gomiti sul banco e prendendosi la testa tra le mani.
"Lo so, Harry. Credimi, ho riflettuto per giorni interi su quale fosse la soluzione migliore e non mi è venuto in mente nulla. Quando siete arrivati in Sala Grande sono andata nel panico! Ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente."
"Farò finta di ignorare il fatto che la prima cosa che ti è venuta in mente sia una relazione con Malfoy" disse Harry sorridendo e facendo arrossire Hermione.
Un attimo dopo la porta si spalancò mostrando un Draco Malfoy a dir poco furioso.
"Che diavolo ti è saltato in mente?" chiese richiudendosi la porta alle spalle.
La sua attenzione era totalmente rivolta a Hermione, come se Harry non fosse nemmeno presente nella stanza.
Hermione scattò in piedi infuriata. "Ti ho appena salvato il culo, mostra almeno un po' di gratitudine."
"Nessuno te lo aveva chiesto" rispose Draco lasciando Hermione di sasso, ferita e delusa da quella risposta.
Appena si accorse della sua reazione si affrettò ad aggiungere: "Ma grazie."
Doveva ammettere che senza Hermione probabilmente non sarebbe mai riuscito a tirarsi fuori da quella storia.
Dopo la fine della guerra era diventato un sorvegliato speciale. Era riuscito a evitare Azkaban mostrando pentimento per le sue azioni, ma sapeva che il Ministero stava aspettando solo una scusa per sbatterlo in galera.
L'aiuto di Hermione era stato fondamentale. Ma allo stesso tempo Draco non voleva che si mettesse nei casini per colpa sua.
E giurando il falso davanti a una squadra di Auror lo aveva appena fatto.
Il pensiero lo colpì improvvisamente, ricordandogli la presenza di Harry in quella stanza.
Harry, che era il migliore amico di Hermione, ma che era anche un Auror e che forse era meglio non sapesse nulla di quella faccenda.
"Potter, io e..." iniziò Draco facendo una breve pausa. "Io e la mia ragazza abbiamo delle questioni da risolvere, se potessi levarti dai piedi sarebbe di grande aiuto."
"Harry sa tutto" disse Hermione.
Draco si voltò preoccupato verso Harry, il quale sorrise e rispose: "In effetti l'idea è stata mia e di Ron."
"Sapevate che mi avrebbero accusato?" chiese Draco spostando lo sguardo velocemente tra Harry e Hermione.
Harry annuì con un cenno, mentre Hermione disse: "Pare che il Ministero voglia chiudere la questione in fretta. Volevano semplicemente qualcuno da incolpare, non importava a nessuno chi fosse quel qualcuno. E avrebbe fatto meno scalpore incolpare te piuttosto che uno studente."

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Foolish thing
FanfictionQualche anno dopo la fine della guerra Hermione si ritrova di nuovo a Hogwarts, questa volta come insegnante. Dovrà fare i conti con un mistero che aleggia tra le mura del castello, ma soprattutto dovrà collaborare con l'ultima persona che avrebbe v...