Capitolo Quattro

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Gwendolyn Dawlish era una studentessa dell'ultimo anno.

Al suo arrivo a Hogwarts il Cappello Parlante l'aveva smistata a Tassorosso, seppur con molta indecisione. Aveva infatti specificato davanti all'intera scuola che Gwendolyn sarebbe stata una perfetta Tassorosso, se solo tra le altre caratteristiche che la facevano rientrare in quella casa avesse avuto anche la pazienza.

Era nota per essere la Tassorosso meno paziente che Hogwarts avesse mai visto e per scaldarsi facilmente di fronte a una discussione, per poi però finire a risolvere tutto con un sorriso e una scrollata di spalle pur di non litigare seriamente.

Era anche una strega singolarmente dotata, ma con poca voglia di applicarsi.

Hermione l'aveva catalogata come una di quelle che "vive di rendita": stava attenta durante la lezione, prendeva qualche appunto, e sembrava esserle sufficiente perché aveva sempre risultati sopra la media pur non aprendo libro al di fuori delle lezioni.

E, non meno importante, sembrava essere l'unica persona ad essere amica di ogni singolo studente, anche di quelli con cui aveva avuto qualche piccola discussione.

Ecco come mai quella mattina, quando Tamara Thompson - prefetto di Tassorosso e migliore amica di Gwendolyn - si era messa a urlare vedendo la sua amica accasciarsi a terra improvvisamente, tutti si erano fatti prendere dall'agitazione.

Una folla di studenti si era accalcata attorno a Gwendolyn, mentre Tamara continuava a chiamare aiuto.

I professori si fecero spazio tra gli studenti con non poca fatica, cercando di capire cosa fosse successo. Ma nessuno sembrava saperlo.

Fino a un attimo prima la ragazza stava bene, poi improvvisamente era svenuta.

"Dobbiamo portarla subito in infermeria" disse la preside McGranitt, poi si rivolse al resto degli insegnanti. "Le lezioni di oggi sono annullate. Fate in modo che gli studenti rientrino nei loro dormitori e che non escano per alcun motivo dalla propria Sala Comune, poi raggiungetemi in infermeria."

"Non è un malore, quindi" disse Draco, sospettando che ci fosse qualcosa di strano.

Hermione aveva avuto lo stesso pensiero, altrimenti non avrebbe avuto senso tenere gli studenti segregati nei propri dormitori se non c'era il reale rischio di una minaccia.

"La signorina Dawlish è giovane e in salute. Dubito sia un malore" rispose semplicemente Minerva, avviandosi verso l'infermeria insieme al corpo quasi esanime di Gwendolyn.

Appena la McGranitt varcò la soglia, la Sala Grande esplose nel panico.

Gli studenti erano agitati, soprattutto dopo aver capito che sarebbero state prese misure di sicurezza piuttosto rigide nei confronti di tutti. Stava succedendo qualcosa e nessuno sapeva di cosa si trattasse.

Hermione rimase immobile per un attimo, paralizzata da ciò che stava succedendo.

Aveva affrontato ben di peggio nella sua vita, eppure non avrebbe mai pensato che si sarebbe ritrovata in una situazione simile.

La voce di Denise che richiamava gli studenti della sua casa, i Corvonero, la riportò alla realtà e in quel momento si accorse dello sguardo di Draco puntato su di lei.

Sembrava preoccupato. Non per la situazione, non per Gwendolyn.

Sembrava preoccupato per lei.

Le passò accanto cercando di raggiungere la tavolata dei Serpeverde e nel farlo le strinse leggermente il braccio all'altezza del gomito, per richiamare la sua attenzione.

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