Capitolo Sette

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Quando Harry aveva scoperto che era stata richiesta una squadra di Auror per indagare su un'aggressione avvenuta a Hogwarts, non ci aveva pensato due volte a chiedere al suo capo di mandare la sua squadra.

Non aveva nemmeno dovuto insistere troppo.

Harry era uno degli Auror migliori di tutto il Ministero, chiunque lavorasse con lui sapeva quanto avesse a cuore il suo lavoro e, visto che di mezzo c'era una studentessa e rischiava di diventare un caso mediatico, il Ministero sperava che la storia si concludesse in fretta.

Così quel pomeriggio Harry, Ron e un paio di colleghi avevano richiesto al Ministero una passaporta per Hogwarts.

Le pratiche erano state firmate in fretta e senza rimanere incastrate nei soliti cavilli burocratici, per una volta.

L'arrivo degli Auror era stato un problema per l'attenzione già precaria degli studenti, che vedendoli girare per il castello avevano perso totalmente interesse in qualsiasi cosa riguardasse la scuola.

Denise si era lamentata di aver dovuto annullare una verifica, consapevole che tanto in quelle condizioni nessuno avrebbe studiato e lei sarebbe stata costretta a dare una T a tutti.

Draco e Hermione invece non avevano nemmeno pensato alle verifiche, presi com'erano da ciò che aveva scoperto.

Proprio per quel motivo, gli Auror avevano deciso di parlare con loro prima che con chiunque altro.

Si erano fatti raccontare brevemente gli avvenimenti - in attesa di interrogare Gwendolyn - e poi avevano chiesto quale fosse la scoperta che tanto li aveva allarmati e per cui avevano chiesto di parlare con loro.

"Abbiamo analizzato il succo bevuto da Gwendolyn" disse Draco entrando nell'aula di Pozioni, seguito da Hermione, Harry e Ron.

Gli altri Auror stavano parlando con gli studenti in via confidenziale e avevano lasciato a Harry e Ron - i più esperti della squadra - il compito di condurre l'indagine, cosa che aveva messo a disagio Draco.

Harry e Ron lo odiavano e il sentimento era reciproco. Non era esattamente il massimo stare nella stessa stanza con loro e senza testimoni.

Certo, c'era Hermione, ma quelli erano i suoi migliori amici. Per quanto le cose tra loro andassero bene, lei non lo avrebbe mai difeso se le cose fossero andate storte.

"Sei sicuro che sia lo stesso succo che ha bevuto lei?" chiese Harry.

Draco finse di non notare che, mentre lui aveva usato il plurale coinvolgendo Hermione in ciò che aveva fatto, Harry aveva usato il singolare, come se in quella situazione Draco fosse l'unico a essere sotto esame.

"Siamo sicuri" intervenne Hermione.

Draco le rivolse uno sguardo riconoscente ed Hermione gli sorrise.

Harry fece finta di non notare quello scambio di sguardi e proseguì dicendo: "Che hai scoperto?"

Draco aprì uno dei cassetti della sua cattedra e ne tirò fuori una provetta, la stessa in cui qualche giorno prima aveva versato il succo di zucca e poi aveva aspettato pazientemente che cambiasse colore.

"Cosa sapete di filtri d'amore?" disse mostrando la provetta.

Harry e Ron si scambiarono un'occhiata, poi Ron disse: "Le hanno messo un filtro d'amore nel succo?"

"Così pare."

"I filtri d'amore non provocano una crisi come quella che ha avuto la vostra studentessa, Malfoy" fece notare Harry.

Foolish thingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora