Capitolo 16

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Stavo ancora piangendo, nessuno dei due arrivò. Dopo mezz'ora pensai il peggio. Tom sta bene, Ashton sta bene e almeno stanno bene entrambi?! Stavo pensando così tanto a loro due che iniziai a pensare a me. Sono innamorata di loro due, con Tom provavo a non farmelo piacere e Ashton ormai era tutto per me. Non voglio perdere nessuno dei due. Pensai e ripensai a chi scegliere ma mi pareva impossibile. Erano tutte e due delle persone dolci -anche se Tom potrebbe migliorare-, però avevano un carratere molto diverso. Tom era il bad boy e Ashton il ragazzo buono. Non potevo scegliere. Non posso scegliere, é una cosa impossibile.

Nessuno si fece vivo nemmeno dopo 1 ora ed ora ero in anzia. Se gli fosse scuccesso qualcosa? Sarebbe colpa mia. Oh mio dio! É colpa mia. Era tutta colpa mia, se non avrei baciato Tom non sarebbe successo niente a nessuno.

Dopo 2 ore arrivò mia madre piangendo. Se fosse successo qualcosa a qualcuno? Lei si mise seduta sul mio letto e mi prese la mano. Mi guardò diritta negli occhi e aprì bocca per parlare.

«Andremo a Los Angeles.» la guardai confusa, sentivo delle lacrime ma non ci feci caso. Los Angeles? Perché? Non voglio perdere nessuno qui! Sarah, Calum, Luke, forse anche Cassidy mi mancherà ma oltrettutto non voglio lasciare Ashton quì. Ora che finalmente mi sentivo qualcuno, libera e tutte cose possitive una sola parola mi spezzerà, di nuovo.

«Perché?» le chiesi, lei mi guardò il volto bagnato e provò ad asciugarmi ma allontanai la sua mano.

«Ho trovato un lavoro migliore.» era un buon motivo però per lei, non per me.

«Quando?» era questo il problema, quando? Io avrei preferito mai ma ormai penso che lei abbia deciso.

«Quando finirai scuola.» avevo ancora pochi mesi. Gli avrei vissuto al massimo, non dirò a nessuno che me ne andrò.

Mia madre lasciò la mia stanza e mi promise che non farà parola a nessuno.

***

«Ecco perché siamo quì e non a New York.» disse Lisa -mia figlia- guardando lo specchio. «Mamma sei bellissima con quel vestito da sposa.» lei mi guardò per un po' e poi mi abbracciò.

«Grazie amore. Anche tu sei bellissima.» le baciai la fronte e continuai il racconto.

***

Arrivò un'infermiera dopo un po' e mi disse che non avevo niente di grave e che tra poche settimane sarei uscita dall'ospedale. Ero triste perché averei perso delle settimane per restare quì chiusa nella stessa stanza. Ormai era tardi per le visite, Ashton e Tom non si sono ancora fatti vivi. Ho paura per loro.

Così pensai a tutto, Tom, Ashton, i miei amici, Cassidy, me e la mia città. Questo non doveva finire. Pensavo di avere un futuro con Ashton ma non capiterà, poi a Los Angeles ci andrà Tom, se sceglierei lui? Ero troppo confusa e stanca per pensare ancora così mi addormentai piano piano.

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Quando mi svegliai guardai in faccia Ashton, era qui, era vivo. Mi misi seduta e lo abbracciai e lui ricambiò. Mi misi a piangere perché non pensavo di vederlo ancora. Pensavo solo che fosse tutto finito. Poi guardai l'entrata e vidi Tom con un occhio blu. Allora era successo qualcosa per colpa mia. Io mi allontanai da Ashton e lui mi prese il volto tra le mani e mi baciò. Mentre lui mi baciava Tom si allontanò dalla porta. Non potevo far star male uno dei due. Un infermiere entrò nella mia stanza e mi disse che stavo già molto meglio e che potevo uscire tra 2/3 giorni. Poi mi disse che ero fortunata, di solito con un incidente del genere la possibilità di sopravivere é poca. Il signore uscì e Ashton andò a scuola.

Tom entrò nella mia stanza dopo 10 minuti. Mi guardò e mi sorrise, io feci lo stesso.

«É colpa mia, tutto questo é colpa mia.» mi disse lui siedendosi sulla sedia accanto al mio letto. Io gli guardai l'occhio e lo toccai piano, lui ebbe un sussulto e io allontanai la mano.

«E questo occhi blu é colpa mia, siamo pari» dissi. Era vero, se lui si dava la colpa del mio incidente io davo la colpa a me per il suo occhio. Lui abbassò lo sguardo, guardava il pavimento. Era così bello.

«Non é colpa tua.» disse lui tenendo lo sguardo basso.

«Sono io che volevo bacciarti.» dissi, gli presi il volto e lo obbligai a guardarmi.

«Sono io che ti ho bacciato.» rispose lui. Lo guardai male, non doveva pensarlo. Ero in crisi, non volevo che se ne andava, era colpa mia.

«Te ne andrai allora?» chiesi abbasando lo sguardo. Lui ridachiò.

«Pensare che prima volevi con non venivo.» disse lui prendendomi la mano. Lo guardai e iniziai a ridere.

«Ora voglio che resti.» dissi sempre pensando al fatto che non doveva andarsene.

«Me ne andrò, ma quando me l'ho chiederai tu.» rispose semplicemente. Lo abbracciai perché non sapevo cosa dirgli. Poi pensai che questo sarebbe stato il mio ultimo anno quì.

«Mia madre ha trovato un lavoro a Los Angeles, quando finirò scuola sarò lì.» lui mi guardò e io gli sorrisi.

«Ashton lo sa?» mi chiese.

«Ashton non lo sa ancora. Gli lo dirò.» dovevo dirglilo. Meriatava di sapere.

«Io verrò con te.» mi disse abbracciandomi di nuovo.

«Grazie.» guardai l'ora, Ashton era ancora a scuola così presi il volto di Tom e lo baciai. Perché lo sto facendo?! Mi allontanai e lui mi sorrise, io feci altrettanto. Non so cosa fare in questo momento.

«Tu mi ami?» mi chiese lui. Lo guardai confusa ma la risposta la sapevo già.

«Amo più lui.» risposi, amavo Tom ma amavo anche Ashton .

Promise of sex ||Ashton Irwin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora