Capitolo 10

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Sussulto.

Mi alzo di scatto.

Sto boccheggiando.

- Tesoro che hai?- Mia mamma si alza dalla sedia bianca di plastica di fronte al mio lettino e corre verso di me.

- Stai sudando- Delle rughe di preoccupazione appaiono sulla sua fronte.

- Sta tranquilla ho fatto solo un incubo- le dico abozzando un sorriso.

- Che cosa hai sognato?- domanda lei ancora più preoccupata.

Ripenso al volto dissanguato di Josh, a quando credevo che fosse morto, al suo corpo freddo.
E al mio cadavere. Al mio corpo freddo. Alla mia morte.

Una serie di immagini invadono la mia memoria: la carne putrefatta di Josh, la sua risata malvagia, la pelle morta, le labbra viola ..

Ero morta.

- Mamma..-

Non faccio in tempo a finire la frase, che un conato di vomito percuote tutto il mio corpo e finisce dritto sul pavimento.

Sto vomitando l'anima in questo momento.

Una lacrima solitaria bagna la coperta di lana appoggiata sulle mie ginocchia.

Sento mia madre chiamare le infermiere che si precipitano subito.

Mi sdraio sul lettino .

E sento una fitta dietro alla testa: ricordo ancora quando quella stronza mi ha sbattuto contro il lettino e al suo sorriso quando mi ha sedata.

Respiro.

Inspiro.

- Tesoro, sei bianca come un cadavere- a quella parola sussulto.

Cadavere.

Io ero un cadavere.

Le mani incomiciano a tremare senza controllo.

- M..Mamma- balbetto.- N..Non ti preoccupare, anzi vai a riposare che ne hai bisogno-
Ha delle tremende occhiaie sotto gli occhi, che fanno diventare quegli occhi azzurri più scuri e inquieti.

Non ha dormito tutta la notte, si vede.

Sembra che sia invecchiata di 10 anni in una sola notte.

-Okay- dichiara con voce dolce.

E proprio in quel momento entra mio padre.

- Papà..- Non voglio che mi veda in queste condizioni.
Voglio che nessuno mi veda così.

- America..-

Sorride. Ma è un sorriso triste.

Capisco subito che questa notte nessuno dei due ha chiuso occhio e che l' hanno passata probabilmente piangendo.

E non li biasimo.

- Eravamo preoccupati per te - dice l'uomo dalla barba lunga e nera.

- Cosa è successo? Da quanto sono qui?- chiedo a tutti e due.

Ma solo mio padre ha il coraggio di rispondere - Sei stata in coma per 5 giorni .. ti sei svegliata ieri sera ma ti hanno sedata per un attacco di panico.
Ti hanno ritrovata la mattina dopo dell'incidente insieme a Josh..-

Josh!

- Come sta Josh? - Lo interrompo.

Ti prego fa che stia bene- Penso

I due si scambiano un'occhiata triste.

Indugiano.

Passa un'etrnità quando mamma dice che sì, lui sta bene, ma non si è ancora svegliato.

Chiudo gli occhio e sospiro.

Mi dicono anche che Abby, dopo aver saputo del mio incidente, ha preso il treno per ritornare a casa e che dovrebbe arrivare stasera.

Passa una settimana quando mi dimettono dall'ospedale.

I medici hanno detto che ho degli attacchi di panico causati dallo stress post traumatico che ho subito per colpa dell'incidente.

Questo spiega il fatto che non riuscivo a respirare la prima volta che mi sono svegliata. E le altre tante volte.

In pratica hanno detto che sono mentalmente confusa, ma non essendo grave posso ritornare a casa, però devo riposarmi e non uscire finchè non sto bene.

Questo vuol dire che saró rintanata in casa fino alla fine dell'estate.

L'ultimo giorno in ospedale chiedo a mia madre se posso vedere Josh, ma me lo vieta.

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