I'M BACK GUYZZZ.
Ho avuto molti problemi in sti due mesi, ma sono riuscita a scrivere e ad aggiornare lo stesso.
I problemi ovviamente sono sempre al loro posto, ma vabbè. ENJOY!
***
La situazione in breve era questa: mi stava salendo l'ansia, ero nella stanza di un morto (il cui assassino ci aveva anche visto) e soprattutto ero nella stanza di un morto da sola con quel dio greco (o era meglio dire francese?) di Arsène Lupin.
Si guardava intorno con circospezione illuminando lo spazio con la torcia, mentre io pensavo di poter uscire di testa da un momento all'altro.
Dove diamine è finito Sherlock?
- Può essere stato qualcuno dello staff-, ipotizzò allora il ragazzo puntando improvvisamente la luce su di me. Strizzai gli occhi e distolsi lo sguardo arrossendo.
Perché sto arrossendo? Dio mio.
- O qualcuno che come Sherlock si è travestito-, ribattei schioccando la lingua contro il palato. Sinceramente non so perchè lo feci, probabilmente per dare un'aria più sicura di me o qualcosa del genere. Arsène inarcò un sopracciglio e annuì, come se stesse pesando le mie parole.
Strinsi tra le mani il taccuino e abbassai lo sguardo su esso.
Lupin si avvicinò facendo un passo verso di me e lanciò incuriosito uno sguardo sull'oggetto, per poi fare un cenno: -Non lo apri?-, chiese come fosse stata la cosa più naturale al mondo.
Gli scoccai un'occhiataccia:- Non sono abituata a frugare tra le cose degli altri, sai com'è...-
In tutta risposta scoppiò a ridere, scuotendo la testa. Mi strappò dalle mani il quadernetto e illuminò la sua copertina, prima di scoprire le pagine. Non mi diede neanche il tempo di oppormi.
Che odio.
- Certo che hai tanto da imparare...-, mormorò tra sé e sé. A quel punto non sapevo se avessi più voglia dargli uno schiaffo o baciarlo.
Nel dubbio non feci nessuna delle due cose, puntando quasi con forza gli occhi sui fogli.
Le pagine erano zeppe di calcoli e cifre bancarie con il segno del dollaro americano. Inarcai un sopracciglio, sfiorando la superficie ruvida della carta con un polpastrello.
- Era pieno di debiti-
- Pare proprio di sì-
Io lo guardai. Lui guardò me. La porta scricchiolò.
La mano del ragazzo di chiuse davanti alla mia bocca, mentre io sbarravo in preda al panico gli occhi e pensavo di poter svenire in quell'esatto istante. Arsène spense immediatamente la torcia, spingendomi di nuovo nel bagno.
Dei passi.
Cristoo.
Entrambi trattenemmo il respiro, mentre ci schiacciavamo contro la parete fredda ricoperta di piastrelle. Non vedevo la faccia di Lupin, ma potevo scommettere che esprimesse tutto al di fuori della calma. Sentivo solo il suo respiro fin troppo vicino alla mia faccia, e la mano sinistra sulla mia vita.
Se mi vedesse mia madre in questo momento...
Serrai le palpebre. Se qualcuno fosse entrato nella stanza per ucciderci, almeno non l'avrei guardato in faccia.
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Sherlock, Lupin e Io - Vacanza con delitto
FanfictionSE VOLETE MORIRE DAL RIDERE SIETE NEL POSTO GIUSTO Fanfiction sulla serie di libri "Sherlock, Lupin e io" di Alessandro Gatti. NON E' NECESSARIO AVER LETTO I LIBRI PER COMPRENDERE IL CONTENUTO. (Ma essere fan di Sherlock, decisamente) Il mondo dal 1...