- Tranquilla-, mi disse sottovoce con tutta la serietà del mondo Arsène Lupin, mentre eravamo letteralmente circondati da una banda di tipi enormi armati di coltelli e muscoli da sollevatori di pesi.
Sì ero proprio tranquillissima. Non mi stavo assolutamente cagando in mano, certo che no.
Nemmeno cinque minuti prima mi trovavo in uno sgabuzzino di dimensioni minuscole a pregare per la mia vita, dato che dei tipi cercavano di sfondare la porta a forza di spallate per tagliarci la testa e vendere i nostri organi al mercato nero. Credo. Di solito è quello che fanno nelle serie tv.
E ora? Ora eravamo saliti letteralmente dalle stalle alle stelle.
Sicuramente erano delle cose che non succedevano tutti i giorni ma sinceramente mi ero un po' rotta il cazzo di rischiare la mia vita. Com'è che si dice? Il bel gioco dura poco?
- Tre ficcanaso che si occupano di faccende pericolose...dovremmo proprio insegnarvi le buone maniere...-, continuò l'uomo, facendo un passo verso di noi.
- Insegnarci le buone maniere? Posso chiamarti maestra?-, chiese Sherlock, inarcando un sopracciglio.
- Holmes...non è il momento di far uscire allo scoperto i tuoi istinti suicidi-, biascicai deglutendo.
La situazione era pessima: eravamo sette contro tre, e non è che le nostre rispettive corporature potessero aiutare molto, o almeno così pensavo. Intendo, non è che l'immagine di Sherlock, magro come uno stecco di gelato, e di Arsène, con più muscoli ma non più aura intimidatoria, aiutassero molto alla nostra causa.
Non parlo nemmeno di me, perché a momenti non ero in grado di camminare, i piedi distrutti dopo quei tacchi. Tacchi che in quel momento rimpiangevo, dato che avevano il potenziale di armi efficaci.
In un attimo la punta di un coltello fu puntata alla gola del mio amico, che non battè ciglio. -Lo sai almeno chi sono io?-
Volevo urlare, scappare, piangere. Lupin accanto a me si irrigidì.
- No, e sinceramente non mi interessa-
L'uomo scoppiò a ridere, seguito dai suoi complici. -Avete proprio un bel coraggio. Vi presentate come dei giornalisti per fare domande e poi venite nel mio casinò per ficcanasare?-
Sgranai gli occhi. - Questo casinò è suo?!-, esclamai prima di realizzare la mia cazzata, e nello stesso istante la mano di Arsène si schiaffò sulla mia bocca.
Ops.
Lo sguardo del tipo scivolò su di me, come se si fosse accorto di me solo in quel momento.
Ma che amabile serata.- Certo che è mio-, disse, osservandomi come un cacciatore fa con la propria preda, che ammazzerà, scuoierà e appenderà al muro. - E tu sei quella stronza che mi ha spaccato una sedia in testa.-
- Qualcosa del genere-, esalai, incapace di respirare.
- Molto interessante. E sei anche quella che mi ha seguito per tutto il locale per mezza serata, suppongo-
Boccheggiai, incapace di dare una risposta coerente.
Ero stata davvero così antisgamo?Accanto a me Holmes scosse la testa, scoraggiato. Reprimetti l'istinto di alzare gli occhi al cielo e mi schiarii la voce.
- Senta...è stata una serata molto lunga per tutti, e io per esempio vorrei solo togliermi tutto questo quintale di trucco che ho in faccia che sta ostruendo i miei pori da due ore. Ci potrebbe lasciare andare in pace? La polizia ci sta poco simpatica e non abbiamo intenzione di dire niente a nessuno...-, feci un passo ma non riuscii a concludere la frase, dato che in tempo zero il coltello fu puntato verso la mia faccia.
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Sherlock, Lupin e Io - Vacanza con delitto
Fiksi PenggemarSE VOLETE MORIRE DAL RIDERE SIETE NEL POSTO GIUSTO Fanfiction sulla serie di libri "Sherlock, Lupin e io" di Alessandro Gatti. NON E' NECESSARIO AVER LETTO I LIBRI PER COMPRENDERE IL CONTENUTO. (Ma essere fan di Sherlock, decisamente) Il mondo dal 1...