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Come stava Jimin? Impossibile saperlo perché ormai non lo sapeva nemmeno lui. Quella mattina si era svegliato consapevole che avrebbe dovuto vedere il blu chiuso nella stessa stanza, da solo per due ore, non avrebbe retto senza piangere lo sapeva.

Era diventato un morto che cammina ormai, occhiaie, pelle troppo chiara e pallida, cappuccio in testa della giacca che gli aveva dato Jungkook per farlo sentire con  un alpha ma niente, voleva almeno sentire l'odore del blu o percepire la sua aura.

Dall'altra parte l'alpha aveva sentito quel crollo del biondo dal corridoio, aveva sentito ogni singola emozione talmente tanto da rimanere senza fiato in palestra e accasciarsi a terra e cominciare a piangere in silenzio, aveva sentito il rumore del cuore del biondo rompersi da lì e aveva sentito come si stesse lasciando andare.

Lo aveva distrutto, era colpa sua, lo aveva allontanato e si stavano trascinando con i loro stessi piedi verso un baratro che gli avrebbe portati alla morte. Era riuscito a correre verso il biondo ma ormai era svenuto, si era accasciato di fianco a lui insieme agli amici a piangere e scusandosi consapevole che non lo avrebbe sentito ma non era sicuro che avrebbe retto a lungo.

Aveva avuto quell'attimo di sollievo dopo che era svenuto a livello di emozioni, non le sentiva più ma solo la consapevolezza di averlo distrutto con le sue stesse mani gli dava il tormento notte e giorno, lo vedeva, non sorrideva e non scherzava o abbracciava nessuno era un morto che camminava e lo aveva spaventato terribilmente.

Quella mattina lo aveva seguito silenziosamente, un po' lontano per non fargli sentire la sua aura o il suo odore, che non parve sentire neanche dopo 5 metri di distanza, non si era accorto di lui, o dei suoi amici che lo scuotevano, niente di niente.

Non resse più gli andò in contro e gli si parò davanti, l'altro non alzò lo sguardo, lo fece dopo un po' che erano lì fermi e lo guardò con quegli occhioni lucidi e dannatamente stanchi, stanchi di provare e stanchi di combattere per le sue attenzioni.

Non disse niente, lo abbracciò appoggiando la sua testa sul suo petto e sentì le sue mani tremanti ricambiare quel piccolo abbraccio e con gli occhi che minacciavano di far uscire le lacrime gli baciò la testa come faceva sempre per poi allontanarsi sentendo il vuoto che provava il ragazzo ma aveva sentito un'altra cosa in lui che lo spaventò: sentimento.

Scosse la testa, no. Non poteva essere vero..oppure non era stato abbastanza attento ma i sentimenti non mentono, e lui lo aveva sentito che cosa provava il piccolo e di sicuro era accaduto anche viceversa ma si erano limitati al voto del silenzio.

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Era arrivato quel fatidico pomeriggio, Jimin sentiva male ovunque visto che prima di vederlo si era sfinito con la danza tutto il tempo, non ne poteva più e doveva sfogarsi e ora sentiva solo un tremendo vuoto come se avesse svuotato.

Aveva mangiato abbastanza oppure Jungkook lo avrebbe picchiato insieme a Jin-eomma e si era cambiato dopo una lunga doccia rilassante, si sentiva meglio ma ora doveva preparare i libri e le altre cose per l'arrivo di Yoongi.

Sua mamma lo aveva salutato come tutti i pomeriggi, lavorava dalle 4 fino a tardi e non lo vedeva fino alla mattina seguente di solito, ma sapeva di potersi fidare del piccolo omega.

Sentì il campanello e la prima cosa che gli venne tra lo stomaco: ansia, aprì la porta ritrovandosi Yoongi dopo gli allenamenti considerando la sua felpa rossa della squadra e il borsone apparentemente pesante, la sua ansia sparì come sentì quel familiare odore di caramello che gli invase le narici abbassando le spalle contratte e tirando un sospiro.

Lo fece entrare e notò quanto fosse a disagio in quel momento il blu, chissà cosa gli passava per la testa in quel momento, anche se erano migliori amici non poteva sapere tutto questo.

< Uhm..vieni..ho risistemato lo studio..> disse un  po' titubante si vedeva benissimo dalla sua faccia che non voleva rimanere lì, gli avvolse lo stomaco un profondo sentimento di tristezza e gli tremò il labbro per un secondo poi si ricompose sospirando cercando di calmarsi.

Non disse niente aprì semplicemente le porte dello studio bianco, ritrovandosi il suo studio sistemato da lui stesso insieme a sua mamma per tirargli su il morale. L'altro ammirò lo studio non sorpreso dall'estremo gusto del ragazzo negli arredamenti e fece un piccolo sorriso, era davvero bello e rilassante quel luogo per studiare.

Notò l'altro accasciarsi di peso su una delle due sedie davanti al computer, e aprire i quaderni. Lo vedeva che si sentiva triste e a disagio e che in quel momento volesse solo abbracciarlo come faceva sempre, in fondo sono sempre stati attaccati da quando erano nati e ora stavano come in astinenza da affetto tutti e due.

Prese il libro e si girò lentamente il ragazzo che lo stava già fissando, ci sarà stato meno di un metro tra i loro visi e sembrava diminuire, ma il contatto si interruppe soltanto quando il biondo voltò la testa mordicchiandosi il labbro per non piangere ancora, non aveva più le forze di affrontarlo anche dopo essersi sfinito a danza.

< Sei stato a danza?> gli chiese semplicemente il blu guardando come annuiva leggermente senza neanche guardarlo negli occhi < ti sei sfinito ancora?> ci fu un momento di pausa e poi l'altro annuì ancora < Jiminie sai che ti fa male >. A quel soprannome finalmente lo guardò negli occhi con un briciolo di speranza che svanì subito, tornando con lo sguardo sul libro.

Sentiva il cuore pesante e una tristezza invadergli il corpo, come sarebbe riuscito a studiare con lui per due ore? Impossibile. Yoongi sentì il bisogno irrefrenabile di abbracciarlo e dirgli che fosse tutto ok ma non ci riusciva, avrebbe fatto uscire i suoi sentimenti e non voleva.

Alla fine mandò tutto in aria e avvicinò la sua sedia di colpo con un rumore sordo, l'altro si spaventò ma poi venne avvolto da due braccia forti in maniera stretta. Appoggiò la testa sul suo petto e mise due mani alla sua vita, aspirando il suo odore e appoggiando la testa sui pettorali. Gli mancava quella dannata sensazione, lo sapeva che lo faceva per non farlo crollare e per farlo rilassare un pochino.

Sentì le sue braccia che lo stringevano con possessione e poi alzò la testa per incontrare i suoi occhi e finalmente sorrise sollevato, notando come il suo voto si fosse rilassato. < mi manchi h-> stava per chiamarlo ancora ma " non sono più il tuo hyung " si ricordò di questa frase.

< hyung. Chiamami hyung..> glielo chiese come se fosse disperato, a piccoli passi si sarebbe risolto tutto, a piccoli passi perché non sapevano a che cosa stessero andando in contro. < Mi manchi anche tu Jiminie..> disse soltanto appoggiando la testa sui capelli biondi ispirando l'odore di marshmellow e vaniglia che lo avvolgevano.

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-MinjieCake

Don't Leave Me • Yoonmin[ ᴏᴍᴇɢᴀᴠᴇʀsᴇ ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora