Il favore.

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"Giorno, tesoro. Svegliati è il primo giorno di scuola" disse la madre di Draco, intenta a svegliare suo figlio che si nascondeva sotto le coperte appena aprì le tapparelle della stanza. "Ma sei matta? Nono non voglio andarci." ribbattè lui. "Non voglio scuse o polemiche, alzati, vai a fare colazione, e fai tutto il resto, adesso!!"continuò la donna. Draco si alzò senza fiatare e poi scese in cucina. "che palle" pensò tra se e se. Sua madre lo raggiunse subito dopo con la posta in mano. "Senti, mi serve un favore..." "MHH, di che si tratta?" chiese Dray mentre beveva del latte e guardava il suo telefono, "Il figlio di un mio collega si è appena trasferito nella tua scuola, è solo un anno più piccolo di te e-"
"Dai su mamma arriva al punto, cosa ci giri intorno a fare, dimmelo e basta, cazzo" borbottò il biondo, "Sta calmo e modera il linguaggio ragazzino, dicevo, è nuovo, non conosce nessuno e magari tu potresti andarlo a prendere da casa sua e fare il viaggio insieme, abita nel quartiere accanto, la casa che vedi dalla tua finestra è la sua. Sarebbe carino, no?" concluse la donna.
"Non se ne parla, non sono un babysitter, scordatelo. Mi passa a prendere Blaise, mi dispiace."
"Eh su Dray, per una volta collabora, non ti sto chiedendo di stargli attaccato come una cozza, solo fare la strada insieme e spiegargli un po' come funzionano le cose li, ti prego. Non sei obbligato a diventare suo amico." lo implorava sua madre.
"Ma a una condizione, per una settimana esco e torno quando voglio" propose lui. "In settimana quando dico io, sabato quando dici tu" obbiettò Narcissa. "Venerdi, sabato e domenica decido io, o non se ne fa nulla" disse Draco porgendo la mano in avanti ghignando. "Andata." concluse alla fine sua madre stringendogli la mano. "Come hai detto che si chiama?"

"Harry, ne abbiamo già parlato"
"Ma Papà non c'è bisogno di disturbare quel ragazzo, posso andare da solo." strillava Harry già di prima mattina contro il padre. "Su figliolo, ormai è deciso, sua madre mi ha detto che accetta volentieri" lo contraddisse. "Immagino" pensava il moretto, "Dai è anche un'ottima scusa per fare amicizia"
"Non mi servono amici" rispose Harry. "Certo, a te basta solo scrivere inutili cose su quell'inutile quaderno al posto di vivere nel mondo reale, come un ragazzo normale della tua età!! Smettila di essere così strano, Harry!" sbottò il padre, e così Harry preso dalla rabbia delle parole del padre, acchiappò il suo zaino e si fiondò fuori casa.

"Fanculo, non mi importa come la pensa, che si fotta" pensò Harry. Non voleva qualcuno che lo accompagnasse a scuola, stava bene da solo. Però, perchè ancora non era uscito dal vialetto di casa? Stava davvero aspettando qualcuno? Cominciò a pensare se il suo outfit andasse bene, portava una maglia bianca, una camicia a quadri, jeans strappati e delle Nike bianche. Neanche il tempo di ricontrollarsi che si sentì chiamare.

"Ahm, sei Harry Potter?" davanti a lui vide arrivare un ragazzo molto alto, con i capelli pieni di gel, una giacca di pelle e dei pantaloni neri con qualche catena. "Pronto? Mi rispondi? Sei Harry Potter o no?" continuò a dire muovendo la mano davanti agli occhi dell'altro.
"Si, sono io, tu sei?"
"Draco Malfoy, mi manda mia madre. Ha detto che sei nuovo a scuola e mi ha chiesto di accompagnarti" continuò.
"Oh si ecco, scusami colpa di mio padre, non voleva andassi da solo, comunque piacere" disse Harry stendendo la mano in avanti. "Sul serio?" chiese l'altro ghignando appena vide la mano di Harry, facendolo imbarazzare, "Coraggio, non voglio arrivare tardi, muoviti." e si incamminarono.
"Mettiamo in chiaro le cose, questa cosa di oggi non succederà tutti i giorni, ho dovuto rifiutare un passaggio in macchina per venire qui, quindi impara la strada. Seconda cosa, se pensi che potremmo essere amici, scordatelo, non succederà mai. Terza cosa, non cercarmi, non guardarmi, per te non esisto. Quarta cosa, mi stai ascoltando?" disse Draco visibilmente scocciato. "Perchè diavolo non parli? Tua madre non ti ha insegnato le buone maniere?" sbottò.
"Si ti stavo ascoltando, ho capito tutto chiaro, non è una novità che qualcuno non voglia essere mio amico, non ti ho obbligato io a venire, cazzo" concluse Harry tutto rosso in viso.
"Va bene rilassati"

"Ah e per tua informazione, mia madre è morta. Preferirei non la nominassi." disse poi il moretto, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe;
"Scusa, non lo sapevo. Fumi?" domandò poi Draco uscendo dalla tasca un pacco di sigarette porgendone una all'altro che scosse la testa in segno di negazione. "Come vuoi, conosci già qualcuno?" "Ahm, direi di no, non sono bravo con le amicizie... no" rispose Harry. "Capisco" "Ok..Di solito cosa fai nel tempo libero?" chiese il moro,
"Ma che domande sono? Cos'è un colliquo di lavoro?" lo schernì l'altro..."Scusami, sto solo provando a parlare di più... no ok la smetto"
"Fa come ti pare, comunque esco o faccio qualcosa con i miei amici o non so, principalmente sono sempre in mezzo le risse, ahahahah Tu?" commentò continuando a fumare. "Sto a casa, a non far nulla" finí Harry
"Che vuol dire? Cioè non esci mai? Ma come fai! Io se non esco 3 volte al giorno impazzisco" sbottò ghignando.
"Scrivo, ascolto musica, studio, ecco cosa faccio. Tutto qui..." e la conversazione si concluse. Certo che quei due non avevano proprio nulla in comune, erano due persone completamente diverse.

"Comunque siamo arrivati, io resto qui e aspetto i miei amici, tu vai non voglio farmi vedere con te, su fila via. Al ritorno sai a strada?" disse il biondo.
"Ok, si la so, ciao" concluse poi Harry salutando l'altro e avviandosi verso l'entrata.

"Si caccerà nei guai gia il primo giorno, me lo sento" pensò alla fine Draco dando l'ultimo tiro alla sigaretta e osservando il ragazzino che provava a infilarsi nella mischia per entrare nell'edificio.




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Ciao amici!! Nuovo capitolo!!
Spero vi piaccia, io sto studiando.
Fatemi sapere se vi sta piacendo❤️
A presto💚

𝑀𝑖 𝑠𝑎𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑒 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒...||𝐷𝑟𝑎𝑟𝑟𝑦🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora