Capitolo 1

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"Mamma... mamma!! Mamma per favore rallenta!!! Mamma per favore ho paura!!!! Mammaaaaaa!!!"

"Ava! Ava svegliati amore!!!"

Mi disse il mio fidanzato, Luke, risvegliandomi da quell'orribile incubo. Il respiro sembrò mancarmi per quelli che sembravano interminabili secondi...

"Lu... Luke...."

"Sempre lo stesso sogno, vero?"

"Non riesco più a trovare pace nel sonno..." dissi, in preda all'affanno.

"Amore, lo sai che se vuoi tornare dalla dottoressa Lewis...."

"Lo so... ma non rispenderò 200 dollari per un qualcuno che non sa minimamente cosa si prova a vivere determinate vicende."

"Nessuno lo può sapere di preciso oltre te, ma può comunque aiutarti...."

"Luke ne abbiamo già parlato, non mi va."

"Ava, tesoro... è solo che non ce la faccio a vederti così. Vorrei che stessi bene." mi disse, stringendomi le mani.

"Lo so" dissi, con un sorriso rassicurante "Ci saranno tempi migliori."

Il mio passato non fu tra quelli più belli, soprattutto nel periodo del Natale. Era il 10 Dicembre 2017, il giorno del mio compleanno. Mia madre decise di portarmi a festeggiare il mio 18esimo compleanno nel nostro ristorante preferito. Ci divertimmo così tanto quella sera, era tutto perfetto, la neve scendeva candidamente al suolo, rendendo il tutto più magico. Ma al viaggio di ritorno quella meravigliosa atmosfera si trasformò in una tempesta, quasi impedendoci di riuscire a mettere a fuoco la strada. Mia madre si fece prendere dal panico, immaginando che volesse semplicemente correre il più in fretta possibile prima che il tempo peggiorasse. Ma la strada era già troppo scivolosa, ero spaventata. Le urlavo di rallentare, ma non voleva, credeva che facendolo la macchina non sarebbe più ripartita. Non so cosa passasse nella sua testa, ma non era lucida. E istanti dopo la lucidità di abbandonò. La macchina scivolò giù per una collina, schiantandosi su un albero.

L'unica cosa che ricordo dopo quell'evento fu una stanza d'ospedale. Rimasi in coma per 2 mesi. Per poi successivamente sentire il medico pronunciare quelle maledette parole: "Tua madre non ce l'ha fatta."

Da allora la mia vita cambiò radicalmente. Luke faceva già parte della mia vita da un anno e la sua famiglia mi accolse calorosamente, come se fossi una seconda figlia. Non potevo lamentarmi di nulla, era una famiglia perfetta. Talmente tanto da donarci una bellissima casetta leggermente fuori New York, fatta apposta per noi due. Ma quella mancanza incolmabile rendeva quella magica atmosfera solo triste e frustrante.

Erano passati 2 anni da allora e se i mesi precedenti erano stati difficili dal punto di vista psicologico, beh, il Natale era devastante. Ma per fortuna la mia vita non era particolarmente monotona, una volta finita la scuola superiore iniziai a lavorare ai grandi magazzini a downtown New York, con l'ovvio aiuto dei genitori di Luke, avendo delle conoscenze all'interno. E visto il periodo natalizio, beh, si poteva dire che mi era davvero d'aiuto non dare retta ai miei pensieri.

Era una domenica pienamente invernale, Dicembre. Mancavano 10 giorni a Natale, e come ogni weekend, io e Luke lo passavamo nella villa dei suoi genitori. Nell'aria riecheggiava una delle più famose melodie natalizie, Silent Night, composta da un pianoforte, proveniente dal portatile di Luke. Un grande e splendido albero stracolmo di palline dorate e luci ornava quella salotto elegante e confortevole. Una poltrona reclinabile si trovava leggermente di fronte all'albero, con accanto un accogliente camino. Un'atmosfera rilassante, piacevole, quasi mi faceva scordare per pochi minuti i miei pensieri negativi.

(ITA) Remember Me This WayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora