"Non posso permettermi di pagare la quota di partecipazione per i match più importanti", spiega il ragazzo mentre con una pezza pulisce la chiave inglese sporca di grasso per motore. "Ma se vincessi, farei parecchi soldi", termina Shawn mentre il suo collega nonché migliore amico Connor annuisce distrattamente intento a riavvitare dei bulloni.
I due si interrompono quando sentono un rumore di passi farsi strada nell'officina, accentuato dal ticchettio di un paio di tacchi contro il pavimento. Connor cerca con lo sguardo la canotta che si era tolto prima, mentre in poco tempo appare davanti a loro la figura di una ragazza che sembra avere una ventina d'anni. Ma soprattutto, per com'è vestita e per com'è bella, sembra uscita dalla copertina di Vogue.
"Salve", saluta lei accennando un sorriso.
Connor, che intanto ha di nuovo la maglietta, la squadra dalla testa ai piedi quasi quasi sbavando. La ragazza ha la pelle olivastra e i capelli scuri e mossi che le ricadono fino all'altezza del petto. Indossa una camicetta infilata nei jeans neri accompagnati da una cintura di Gucci, mentre alla spalla porta una borsetta nera anche quella sicuramente di marca.
Non capita mai di vedere qualcuno di così ricco nel quartiere dei due ragazzi.
"Mi dica", esordisce immediatamente Connor piazzandosi di fronte a Shawn che alza gli occhi al cielo trattenendo un sorriso.
"Sono passata a vedere se l'auto è pronta", spiega la ragazza.
"A nome di...?"
"Ah sì, Royal", borbotta lei in risposta.
Sentendo quel cognome Shawn e Connor si scambiano una veloce occhiata. "Io finisco qui, accompagnala tu", dice poi Connor al suo amico che annuisce.
La ragazza, quindi, segue Shawn nell'officina fino a raggiungere l'auto di suo padre che stona in mezzo alle altre auto meno costose nel negozio. "Eccola, come nuova".
Chiunque altro, probabilmente, si sentirebbe un po' in soggezione trovandosi a così poca distanza da Diana Royal, proveniente da una famiglia conosciuta in tutta la città non solo per il loro patrimonio ma anche per gli atti non esattamente leciti compiuti dietro il nome dell'azienda edile di famiglia. A Shawn non importa proprio niente da dove provenga: anzi, sicuramente sarà una delle tante ragazzine ricche, viziate e con la puzza sotto al naso. Esattamente il tipo di persona da cui Shawn vuole a tutti i costi stare alla larga.
"Posso pagare con la carta?", domanda Diana mentre approfitta del momento di distrazione del meccanico per osservarlo.
"Sì, prendo le chiavi".
Nonostante le macchie scure del grasso per motore sulla canotta in origine bianca, la sua bellezza fa passare in secondo piano i vestiti sporchi per il lavoro e il sudore sulla fronte e sui muscoli delle braccia lasciati in bella vista.
È proprio bello, pensa Diana.
Pochi secondi dopo, Shawn le porge le chiavi dell'auto dicendole il costo delle riparazioni. Lei non lo ascolta neanche mentre, incantata a guardare il suo volto, gli passa la carta di credito.
Il meccanico sparisce per alcuni minuti, poi ritorna con la carta della ragazza.
"Non è che saresti così gentile da portarmela tu fuori dall'officina?", domanda poi Diana guardandosi intorno e pensando già a tutte le manovre difficili che avrebbe dovuto fare per passare in mezzo alle altre auto.
Non è che sia proprio un portento alla guida, abituata da sempre ad avere qualcuno pagato per portarla ovunque voglia.
Shawn tiene per sé le imprecazioni che si fanno spazio nella sua mente e mette su un sorriso forzato, come con la maggior parte dei clienti. Certa gente pensa che pagando qualche soldo per una riparazione abbia diritto anche ad un tappeto rosso.
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Boxer [S.M]
FanfictionDiana e Shawn provengono da due mondi completamente opposti: Diana ha avuto la fortuna di nascere in una delle famiglie più ricche e prestigiose di Toronto, invece Shawn da sempre abita in uno dei quartieri più poveri della città. Diana rappresenta...