24 - Dinner

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Ogni anno, nell'ultima settima di Gennaio, è consuetudine per Robert organizzare una cena con i suoi dipendenti, o almeno quelli più degni di nota. E, di solito, a queste cene si può sempre portare un accompagnatore o accompagnatrice, che sia un partner, un coniuge o anche un amico.

Diana, quindi, è decisa a portare Shawn insieme a lei. È la prima volta che ci porta un ragazzo con cui è stata per così poco tempo, quasi due mesi. Di solito ci ha sempre portato ragazzi con cui già era stata insieme da molto prima. E... beh, di solito ci ha portato ragazzi ricchi o comunque benestanti, gente con la quale i suoi colleghi sono abituati ad avere a che fare.

Non è che Diana si vergognasse delle differenze di classe sociale fra lei e Shawn, ma un po' teme che i suoi colleghi lo possano mettere a disagio. Anche perché non fanno altro che giudicare ogni sua mossa. Questo è ciò che succede ad essere la figlia del capo. Quindi, pur di poter avere qualcosa di negativo da sentenziare su di lei, non avrebbero avuto problemi a mettere in mezzo anche Shawn.

Eppure, Shawn non mostra il minimo di preoccupazione. Tanto di quello che pensano quelle persone di lui non gliene potrebbe fregar di meno.

Il più contrariato è Robert, che tenta di dissuadere la figlia. La verità è che non approva la loro relazione, ma non tanto perché Shawn non sia all'altezza –come direbbero alcuni- di sua figlia. Il vero motivo è che sa che Shawn non crede al fatto che il crollo del palazzo sia stato un incidente, quindi teme che possa mettere a Diana strane idee in testa.

"Secondo me non dovresti portarlo".

La ragazza alza lo sguardo dallo schermo del suo portatile e lo rivolge a suo padre, seduto di fronte a lei su una delle poltrone dell'ufficio di Diana. "Perché no?", chiede tanto per sentire che motivazione assurda avrebbe tirato fuori stavolta. Di certo, non le avrebbe fatto cambiare idea.

"Andiamo, Diana. Lo sai perché", afferma di rimando Robert, ma la sua espressione caratterizzata dalle sopracciglia alzate è più eloquente di mille parole. "Sai meglio di me come reagiranno gli altri".

Chiaramente, allude al fatto che l'avrebbero giudicata per la sua relazione con un ragazzo che non è di buona famiglia come loro. Per non parlare del fatto che, in un certo senso, è un loro dipendente. Non esattamente, ma comunque c'è un contratto che li lega.

E probabilmente, avrebbero giudicato Shawn come persona per la sua sola "colpa" di non essere stato avvantaggiato come loro dalla vita, anche se lui non ha fatto niente per meritarsi un simile trattamento.

"Tu pensi davvero che potrei mai vergognarmi del mio fidanzato?", domanda retoricamente Diana, decidendo di andare dritta al punto, al contrario di Robert che parla per allusioni.

"Non ho detto questo", replica suo padre. "Ma comunque tu odi essere giudicata: inutile girarci intorno".

"Tanto mi giudicheranno lo stesso", ribatte allora lei. "Comunque, per prima cosa già l'ho invitato. E poi, la cena è a casa nostra, dove lui abita. Quindi è inutile discuterne. È deciso, ormai".

"Certo... volevo solo essere sicuro che sapessi a cosa vai incontro", borbotta Robert alzandosi dalla sedia, mentre Diana non può fare a meno di roteare gli occhi per via di quella sua fastidiosa affermazione. "E poi, sappi che puoi puntare più in alto".

Diana non si sforza di replicare questa volta, mentre lo fissa uscire dal suo ufficio. Puoi puntare più in alto? Ma chi si crede di essere? Non è un qualcosa che spetta a lui giudicare, comunque.

Giunto il fine settimana, e quindi il giorno della cena, Aaliyah va a dormire a casa di Ella. Di passare un'intera serata circondata da ricchi con la puzza sotto al naso, proprio non ne ha voglia. E poi sicuramente avrebbero parlato di lavoro, quindi si sarebbe annoiata a morte.

Boxer [S.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora