Capitolo 9

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La mattina dopo, che avevamo un uscita a Hogsmade, andai alla recinzione della stamberga strillante.
Sapevo che Percy sarebbe venuto, si sarebbe sicuramente informato sulle prossime uscite della scuola e sapeva che l'avrei aspettato qui.
Era qui che venivamo ogni volta che venivamo a Hogsmade, ci piaceva la tranquillità.
Una dolce neve scendeva, si posava sulla mia pelle abbronzata e poi si scioglieva. Indossavo il maglioncino rosa cipria a collo alto che piaceva tanto a Percy e un cappotto color cammello.
Guardavo la stamberga, dalla recinzione, quando un uomo, con un mantello nero mi si mise affianco e inizió anche lui a guardare la casa.
"Pensavo di non aver capito il messaggio" mormorai
Il ragazzo si voltó leggermente verso di me.
"Mi conosci meglio di tutti, non potresti mai non capire una mia occhiata" disse serio
Rimasi con lo sguardo fisso difronte a me.
"Hai messo il maglione che mi piace.." disse piano mentre si tirava giù il cappuccio
Ci fu del silenzio.
"Tu mi ami, Percy?" chiesi con voce corta
"Non mettere mai in dubbio il mio amore per te, ragazza saggia" mi disse semplicemente
Per la prima volta lo Guardai,nei suoi occhi verde mare strabilianti e mi venne una voglia assurda di saltargli addosso e di baciarlo.
"E allora, in nome dell'amore che dici di provare per me, perfavore andiamo a casa" dissi
"Torniamo tutti insieme a New York, e dimentichiamoci di questa storia" dissi con voce spezzata
Il suo sguardo divenne di pasta frolla.
"Annabeth.." inizió
"Io, non.. Non voglio" mormoró
"Fare ció che faccio mi fa stare bene"
"Finalmenete non ho più un peso sul petto, sono libero"
"E come.. Se riuscissi di nuovo a respirare" concluse
"Con me non respiri?" chiesi
"Annabeth, non è quello che voglio dire, lo sai.." mi disse piano
"Avevi detto che eravamo una famiglia" dissi
"Io e te, per sempre, contro tutti, insieme" continuai con gli occhi gonfi di lacrime
"Sei la seconda persona che me lo dice e la seconda persona che infrange la promessa" dissi
"Ann.." disse piano
"Hai detto di voler andare all'università insieme, di voler vivere con me" dissi
"Hai detto di voler sposarmi a long Island, sulla spiaggia, di avere dei bambini"
"Di volere una vita con me" conclusi
Mi prese il viso tra le mani.
"Lo voglio ancora.." mi disse guardandomi negli occhi
"Andate a casa, Annabeth" continuó
"Io torneró presto" mi disse
"Quando sarà presto, se questa cosa ti fa stare bene?" chiesi mettendo una mano sulla sua e guardandolo negli occhi
Mi avvicinai e gli baciai la guancia.
"Non ti lasceró in mano loro.." dissi piano prima di allontanarmi
Mi bloccai e mi voltai. Ero di spalle a Percy, si era girato per guardare la casa nuovamente.
"Ti amo, Percy" dissi
Lui giró la testa e aggrottó le sopracciglia quando mi vide così vicina.
Gli tirai un calcio dietro le ginocchia facendolo cadere.
"Annabeth!" mi disse
Sapeva quale sarebbe stata la mia mossa ma comunque riuscì ad assestargli una gomitata sulla nuca facendolo svenire.
"Mi dispiace, testa d'alghe" dissi vedendolo svenuto
Nico e gli altri si avviarono.
Jason mise una mano in tasca a Percy e prese vortice.
"Questa va trattenuta con un incantesimo" disse mentre la lanciava a Harry
Fecero levitare Percy all'interno della stamberga strillante e poi fino a scuola, nei sotterranei.
"Ehy, attento" diceva ogni tanto Frank a Ron che teneva Percy e lo faceva sbattere da qualche parte.
Will e Jason strinsero bene le catene intorno alle braccia e le gambe di Percy.
"Dovrebbe andare bene" disse Piper
"È lontano dal lago" continuó
La stanza era addobbata come una camera normale.
"Ma cosa stiamo facendo?" sbottó Frank
"È nostro amico, siamo una famiglia per l'amor degli dei!" esclamó
"Frank.."mormoró Hazel
"Non piace a nessuno questa situazione, Frank" dissi
"Ma dobbiamo farlo" continuai
"E ora vorrei andare via, perché non voglio vedere il suo sguardo quando si renderà conto di ciò che gli abbiamo fatto" conclusi uscendo.

Leo
Una settimana dopo la situazione non era migliorata: dopo un eccesso di rabbia, Percy, aveva smesso di mangiare.
Era tornato a farlo solo quando Annabeth l'aveva minacciato di uccidersi se si fosse lasciato morire.
E poi i mangiamorte erano irrequieti, si sentiva.
Tutto questo non fece altro che aumentare i miei dannati incubi.
Mi svegliai sudato e con un orribile immagine in mente.
Scesi dal mio letto e uscì dalla mia stanza. Mi dirigevo verso la stanza di Calipso, magari anche lei non riusciva a dormire, quando le scale scomparvero e io caddi rovinosamente sul parquet della sala comune, la porta della stanza di Calipso si Aprì.
"Leo?" disse Calipso assonnata
"Che cosa fai?" chiese mentre era ancora appoggiata alla porta della sua camera, la prima del corridoio
Mi rimisi in piedi in fretta.
"Io? Niente, raggio di sole" dissi sorridendo
"Tutto bene?" mi chiese
Annuì.
"Certo, torna a dormire" le dissi
Calipso chiuse la porta.
"Non..non mi va" mi disse scendendo piano le scale
La camicia da notte le arrivava sotto il ginocchio e aveva i capelli legati in un una coda di lato.
Poggió la testa sul mio petto e mi abbracció. Si era fatta piccola piccola tra le mie braccia.
"Incubi?" chiesi
La sentì annuire.
"Si, anche io" dissi
Accesi il fuoco e ci misimo sul divano. Lei sdraiata di lato, con le gambe sopra le mie.
Le accarezzavo piano le gambe e la guardavo mentre fissava il fuoco.
"Ti va di raccontarmi il tuo incubo?" mi chiese
Annuì.
"Ho visto.. Percy" dissi
"Mentre uccideva Jason, a sangue freddo" continuai
"E l'urlo di Piper.. Ho ancora quel suono nelle orecchie" conclusi
"Lui non è Percy" disse semplicemente
"Lo so, non è il nostro Percy" continuai
Calipso mi guardó e tese le braccia verso di me.
"Il tuo incubo è stato di gran lunga più brutto" mi disse
"Vieni qui.." mi disse piano
Mi misi dietro di lei e l'abbracciai mettendo le braccia sotto il suo seno e godendomi il momento.
"Raccontami il tuo sogno.." dissi piano
"Anche nel mio c'era Percy" disse
"Ma eravamo su ogigia, e aveva deciso di rimanere, con me, per sempre" continuó
Un moto di rabbia mi scosse, poi mi ricordai che lei era lì, tra le mie braccia.
"Ma non eravamo felici, nessuno di noi due" riprese
"A lui mancava casa sua e Annabeth, anche se non si rendeva conto di amarla"
"E io ero triste per lui.." disse
Rimanemmo in silenzio.
"Alla fine sono così grata che sia andata così" mi disse
"Se Percy non fosse andato via, non avrebbe capito di amare Annabeth e io non avrei conosciuto te.." mi confidó
Sorrisi leggermente.
"Ti amo, bellissima ex dea di più di tremila anni" le dissi piano
"Ti amo anche io, Leo" mi disse
Le lasciai un bacio sul collo prima di addormentarmi con il suo profumo nel naso.

Halfblood (Percy Jackson-Harry Potter) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora