Capitolo 11

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Nico
"Andiamo nella mia camera, odio la sala comune" dissi cercando di togliermi la cravatta
Entrammo nella mia stanza.
"Lo odio, lo odio davvero" dissi
Will si sedette sul mio letto.
"È così.." grugnì non trovando un aggettivo adatto a Percy Jackson
Vidi Will ridere leggermente.
"Cosa c'è da ridere, Solace?" chiesi
Will alzó gli occhi al cielo sorridendo.
Non potei fare a meno di calmarmi e di sedermi accanto a lui.
"Tu non lo odi, Nico" disse semplicemente
"Tu gli vuoi bene, ha fatto tanto per te, è l'ultima persona che ha visto Bianca.." continuó
Grugnì.
"Forse hai ragione.." dissi piano
"Ma non devo preoccuparmi, no?" mi chiese
Alzai gli occhi al cielo.
"Non devi essere geloso di nessuno, non ne hai motivo" dissi
Mi mise una mano sul viso e mi Bació.
Piano avvicinai la mano al suo viso e gli sbottonai piano la toga e gliela tolsi.
Mi ritrovai sdraiato sul letto, con Will sopra di me e le mie mani sotto la sua camicia quando si fermó.
"Perché ti fermi?" chiesi piano
"Dobbiamo fermarci?" domandai poi
"Per l'amor degli dei.. No" rispose sorridendo leggermente
"Io ti amo e lo faró per sempre.." confidó estremamente serio
Annuì piano.
"Anche io.." dissi
Tornammo a baciarci.

Percy
Due giorni dopo tornai a seguire le lezioni.
Annabeth mi stava accompagnando a difesa contro le arti oscure, lei aveva la prima ora libera.
Nei corridoi c'era una fresca aria di novembre che si riscaldava a contatto con le sciarpe dei vari colori della casa.
"Mi guardano tutti male" grugnì
"Ignorali, e mantieni il controllo" disse Annabeth stringendomi la mano più forte
"Vorrei solo andare a casa" dissi
"Lo so, anche io" mi confidó
"Ora devo andare, sto facendo delle ricerche in biblioteca, ci vediamo a trasfigurazione" mi disse
Mi strinse più forte la mano e sparì nel corridoio Ovest.
Qualche volta dubito che quella ragazza sia dislessica e iperattiva.
"Ehy Percy!" mi chiamó Nico da in mezzo alla folla
Mi raggiunse.
"Ehy Nico" dissi sorridendo
"Che ci fai già sveglio? Non avete la prima ora libera?" chiesi mentre cominciavano a camminare
"Si, ho accompagnato Will a erbologia" disse
Presto, tutte le persone che passavano e mi guardavano male, distolsero lo sguardo.
"Io ho guidato l'esercito che ha invaso la loro scuola, ma tu cosa hai fatto?" chiesi
"Non dirmi che hai fatto risorgere qualche scheletro dal terreno?" dissi
"Oh ma sta zitto!" mi disse dandomi una spallata
Risi leggermente e lo spinsi con una mano.
"Sai Percy, quasi quasi ti preferivo quando rompevi meno le scatole" mi disse
Alzai gli occhi al cielo.
"Come va con Will?" chiesi
Lui sorrise.
"In realtà bene.." disse
"Molto bene" continuó
Sorrisi.
"Bene" proclamai
"Un figlio di Ade e uno di Apollo.." sbuffai ironicamente
"Ehy! Poseidone e Atena si odiano"mi ricordó
Alzai gli occhi al cielo.
Vidi Draco parlare con una corvonero, Forse Astoria Greenqualcosa.
"Nico, va pure" dissi
"Devo parlare con attimo con Draco, ci vediamo dopo" continuai
Lui aggrottó le sopracciglia e annuì.
Mi avvicinai a Draco.
"Cosa c'è, Jackson?" mi chiese
"Devo parlarti, è importante" dissi
"Allora ci vediamo più tardi, Draco" disse la ragazza
Draco sorrise leggermente e annuì. La ragazza si allontanó.
"E lei chi è?" chiesi
"La sorella di un'amica, non te ne importa" mi disse
"Bene, ma sono sicuro che ciò che ti diró a te importerà" dissi
"Voglio parlarti dei tuoi genitori" continuai
La sua espressione non cambió ma i suoi occhi divennero tristi, quasi velati.
"So tutto, Jackson" mi disse
"I miei genitori si sono schierati con il signore oscuro in entrambe le guerre magiche a quanto pare lo stanno facendo di nuovo" continuó
"No."dissi
"Tuo padre, forse" continuai
"Ma non tua madre, non si è seduta con noi al tavolo dei mangiamorte e poi mi ha offerto il suo aiuto nel caso avessi un piano per fermare quei pazzi"
"Compreso tuo padre, spera ancora di poterlo far ragionare" dissi
Draco grugnì.
"Non la posso e non voglio abbondare tua madre"dissi
"L'ho già fatto con una persona, l'ho abbandonata e poi mi sono scordata di lei"
"E mi sono beccato un bel pó di maledizioni e un enorme senso di colpa, ora che la vedo ogni giorno"
"Perciò non voglio abbandonarla in quella gabbia di matti" conclusi
"Neanche io, andró a casa e parlerò con mia madre" disse
"Prometti che non cambierai fazione" dissi serio
"Non sono come te, Jackson" mi disse con disprezzo
"Mi hanno detto che sei anche peggio, infatti" dissi
Tesi la mano.
Lui all'inizio fu titubante poi l'afferró.
"Lo prometto" disse

Halfblood (Percy Jackson-Harry Potter) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora