Capitolo 6

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Lele
Io e Tanche ci siamo fermati in un bar a mangiare qualcosa, voglio godermi questa uscita a pieno senza pensare a nient'altro, i sensi di colpa li lascio per dopo <<come mai lavori?>> <<devo mantenere il mio appartamento vivendo da solo>> dico non andando troppe nel dettaglio, non mi piace parlare di quella parte della mia vita <<a ok>> dice e gli sono grado di non aver cercato di approfondire troppo la questione <<tu invece? Lavori?>> <<magari, avrei la scusa per uscire da casa; il mio tempo lo passo quasi tutto a studiare, ci metto molto>> <<se vuoi ti posso aiutare io?>> <<come sei messo te a scuola>> dice con il sorrisino sapendo già la risposta, sicuro merito di Gian<<va bene non sono il massimo, ma se mi applico sono bravo>> <<di questo sono sicuro, è la voglia che ti manca>> <<come siamo passati a parlare di me>> dico ridendo e facendo ridere anche lui <<tu perché hai cambiato scuola?>> chiedo e subito il sorriso dal suo volto scompare, perché non sto mai zitto?! <<voglio dire...non sei costretto a dirmelo>> <<è molto complicato, magari più avanti?>> <<certo Tanc, quando sei pronto>> dico sorridendo e per fortuna lui ricambia, non riesco a vederlo triste <<usciamo a fare un giro?>> <<si>> e dopo aver pagato andiamo via, ho ancora un'ora prima di iniziare il turno <<comunque sei bassino per la tua età>> dico ridendo <<heyyyyyy sono diversamente alto>> <<è questo che ti dici per stare meglio?>> <<qualcosa devo pur fare>> dice ridendo <<va bene diversamente alto, perché non mi parli un po' di te?>> <<vediamo...non sono figlio unico, ho due sorelle che mi rompono sempre, vedo poco mio padre perché viaggia sempre per lavoro e quindi tento di aiutare mamma il più possibile...ah adoro disegnare>> <<davvero?! Che bello, magari un giorno mi fai vedere un tuo disegno>> <<si vedrà>> <<perché?>> <<i miei disegni sono molto personali, ciò che non riesco ad esprimere in parole lo faccio disegnando, mi ha sempre aiutato>> <<ti capisco, quando sono nervoso o comunque c'è qualcosa che non va, non voglio prendermela con gli altri così mi metto a cucinare>> <<cucini bene?>> <<me la cavo, vivendo da solo devo per forza cucinare>> <<giusto, tu invece che mi dici di te?>> <<be' come ti ho già detto vivo da solo quindi sono costretto a lavorare, meno studio e meglio mi sento...>><< Gian e Diego? Da quanto li conosci?>> <<Diego praticamente da sempre, è mio fratello no di sangue, mentre Gian lo conosco dalle superiori, ma subito è stato importante per me>> <<quanto mi piacerebbe avere delle amicizie così belle come le tue>> <<non andavi daccordo con quello della tua vecchi scuola?>> <<no...>> dice abbassando il volto, ma io lo ritiro su, non posso perdere di vista quegli occhi stupendi <<allora qui ci riuscirai, hai già 3 amici e stai sicuro che noi tre difficilmente ci leverai da torno>> <<è quello che spero>> dice facendo ricomparire quel bellissimo sorriso e così passiamo il testo del tempo finché non sono costretto ad andate a lavoro.
Me
Scusate la mia assenza, ma sono piena di cose da fare di scuola, spero che questo capitolo vi sia piaciuto 🦋

una scommessa finita beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora