Il giorno fatidico arrivò: Ryuka era ormai arrivata allo stremo. I ricordi pervasero, ed erano tutti incentrati sui figli che cercavano di collaborare. Erano giorni normali, ma per lei erano felici, così sorrise mentre aveva lo sguardo fisso sul soffitto della stanza. Era divertente vedere il Piccolo Enma, il quale aveva mantenuto un aspetto da bambino di cinque anni e il ciuccio, cercare di svolgere il suo lavoro tra le varie carte da firmare e anime da giudicare, con Seikatsu che portava anime terrorizzate, perché a loro raccontava storie allucinanti e spaventose. Tutto ciò perché a Seikatsu annoiava il suo lavoro: indossare un kimono, dei sandali scomodissimi di legno con le calze, fluttuare su un remo di legno che le faceva male alle chiappe.... Incontrare gente piagnucolante o saccente o così logorroica da far venire il nervoso... Seikatsu doveva trovare un modo per sopportare un lavoro mai voluto e soprattutto imposto, e al quale non aveva potuto nemmeno ribellarsi, perché pure sua madre era d'accordo con suo padre. Seikatsu rimpiangeva il periodo in cui era obbligata a studiare, senza lavorare, perché almeno poteva starsene per i fatti suoi, senza avere a che fare con nessuno. Era già tanto se sopportava suo fratello e la sua vocina stridula. Seikatsu accoglieva le varie anime in modi diversi, ma per sua sfortuna suo fratello la mandava a raccattare le anime di gente logorroica e paranoica, perciò lei li accoglieva spesso e volentieri con storie di terrore:"Io sono Seikatsu, la traghettatrice di anime. Ti avviso comune mortale, so essere peggio di Caronte! Ah sì, ora ti porterò davanti al terribile e spaventoso giudice! Lui ha una faccia enorme e deforme, e ha i denti affilati che saltano fuori! Ha cento occhi per tutta la testa e il collo! E puzza di pesce marcio! E se non ti comporti bene, io divorerò la tua anima! HAHAHAHAHAHAHA!" Partiva con una risata malefica, mentre la persona spaventata tremava e piangeva. Dopo averla condotta, l'anima si metteva a ridere e a bullarsi del Piccolo Enma, il quale si infuriava e scattava un litigio vero e proprio. In quei momenti Seikatsu sentiva di apprezzare il suo lavoro. Almeno si divertiva un po', perché con certe anime non poteva permettersi di comportarsi così. Nonostante apparisse come una persona chiusa, introversa, asociale e solitaria, Seikatsu era molto sensibile: non riusciva a traghettare le anime dei bambini. Quelle poche volte che aveva traghettato le anime di bambini, Seikatsu sentiva il cuore urlare dal dolore, e sperava che suo fratello desse loro una seconda chance per tornare in vita. Il Piccolo Enma non le diceva mai se l'anima da portare al suo cospetto fosse quella di un adulto, di un adolescente o di un bambino, le forniva solo il nome e lei doveva scoprirlo da sé. Quando toccava ai bambini, Seikatsu vedeva i loro genitori disperarsi e piangere. Capiva che oltre al bambino, erano morti pure loro. L'unica differenza è che le anime dei genitori restavano nei loro corpi, mentre quella del loro figlio o della loro figlia era davanti a lei, e quell'anima così piccola e innocente le sorrideva sempre. I bambini le sorridevano e accettavano il loro destino. Seikatsu non riusciva neanche a guardarli in faccia, perché non riusciva a trattenere le lacrime. Non parlava nemmeno, loro capivano da soli e se facevano domande lei annuiva o scuoteva la testa. Gli dava le spalle, piangendo in silenzio e a testa bassa. Appena arrivava al castello sulle nuvole dorate, nell'ufficio di suo fratello, lei conduceva in silenzio il bambino o la bambina di turno, tenendolo per mano, ma restando in silenzio e mantenendo la testa bassa. Li lasciava davanti alla scrivania piena di carte del Piccolo Enma e poi se ne andava. Il cuore le si straziava ogni volta. Era una sofferenza a cui non ci avrebbe mai fatto l'abitudine. Anche sua madre la compativa, e infatti cercava sempre di poter trovare conforto in lei. Ma ora non poteva più farlo, perché Ryuka se ne stava andando.
Il Piccolo Enma e Seikatsu vennero chiamati nella stanza della madre. Li accompagnò Botan, la svampita spiritella dai capelli azzurri legati in una coda e dal kimono rosa, che faceva da supporto a Seikatsu per camminare con i sandali. Una volta entrati nella stanza, l'umore dei tre Spiriti si fece ancora più nero e pesante di quanto non lo fosse stato già prima di entrare. Le lacrime rigarono il viso di tutti quanti. I due fratelli si avvicinarono al letto, mentre Botan rimase in disparte ad osservare la scena, piangendo anche lei. Ryuka sollevò debolmente entrambe le braccia verso i suoi figli, che l'abbracciarono molto forte, poiché era l'ulitma volta che l'avrebbero vista e lo sapevano molto bene. Anche Ryuka era consapevole che non li avrebbe più rivisti:"Mi mancherete figli miei. Mi mancherà sentirvi ridere, parlare con voi e stare con voi. Sento già la malinconia dei momenti in cui eravate piccoli, e la malinconia per non vedervi crescere ulteriormente." Porse una mano sulla guancia del Piccolo Enma, che non riusciva a parlare per la tristezza. Ryuka sorrise:"Enma, piccolo mio, so che tu sarai un degno successore di tuo padre. Sono sicura che sarai un re migliore di lui. Ti prego di proteggere tua sorella dalla sua mano opprimente, e di lasciarla libera di fare e amare chi e cosa lei desideri. Aiutala come hai sempre fatto, nascondendo le sue bugie. Sii forte, Enma." Il Piccolo Enma annuì:"Ti voglio bene. mamma. Mi mancherai tantissimo." Ryuka sorrise di nuovo, lasciando sfuggire qualche lacrima, poi mise un mano sulla guancia a Seikatsu:"Seika, mia piccola Seika, tu sei diventata forte. Il potere del Dragone scorre nelle tue vene, ma non sei forte abbastanza per poter trasformarti in Dragone ancora. Mi vengono in mente tutti quei momenti in cui ti ho insegnato a gestire i poteri degli Elementi Naturali, che costituiscono il potere del Dragone. Eppure, c'è un potere che a me manca e che tu hai, mentre tu non hai un potere che ho io. Il tuo è il Dragone dell'Oscurità, mentre il mio è il Dragone di Luce. Se tu potessi trovare qualcuno che conosca l'Onda del Drago Nero, sarebbe utile come mentore. Ma per farlo devo andare nel Mondo dei Demoni, che tuo padre ti ha proibito di conoscere. Avendo un Dragone Oscuro io non posso aiutarti, ma un Demone potrebbe farlo. Inoltre, ricorda che sei libera e non sottostare a nessuno. Nel Mondo dei Demoni non ci sono solo mostri, ma fai sempre attenzione. Tu hai un potere molto vasto, e sei incredibilmente emotiva. Il Dragone dell'Oscurità non è molto adatto a persone emotivamente instabili come te, e per calmarti devi suonare quella melodia che ti ho insegnato con il flauto." Seikatsu si illuminò:"Ora capisco perché quella canzone mi calma sempre... Non ci avevo mai pensato. Ma mamma, perché te ne devi andare?! Io ho bisogno di te ancora! Non sarò mai pronta a controllare questi poteri senza di te! Sei l'unica che mi può insegnare! E poi... Io... Io non voglio che tu te ne vada così presto!" Ryuka sorrise un'ultima volta, mentre pronunciava i nomi dei figli. Seikatsu e il Piccolo Enma strinsero le mani della madre, la quale divenne una luce dorata, poi assunse l'aspetto di un dragone e si dissolse.
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Hiei x OC Tsundere (Yu Yu Hakusho)
FanfictionIn questa fanfiction dell'anime Yu Yu Hakusho, in italiano Yu degli Spettri, presenterò Seikatsu, figlia del Re Enma, che obbligata dal padre a condurre una vita rigida e controllata, gli si ribellerà e si innamorerà di Hiei, un demone solitario re...