Capitolo 14: La cattura di Hiei e l'ira di Seikatsu

63 5 0
                                    

Seikatsu e Hiei uscirono dal tempio, dopo essersi cambiati, rimettendosi i loro vestiti. Seikatsu si stiracchiò, mentre varcavano le porte:"Che bello ritornare ad avere i pantaloni e il giubbino di pelle! Comunque, erano da anni che non indossavo un kimono. E pensare che per almeno vent'anni li ho indossati tutti i giorni!"-"Sì lo ammetto, a me non è dispiaciuto l'abito da cerimonia per l'unione, ma allo stesso tempo sono sollevato di tornare ai miei soliti vestiti." Hiei guardò Seikatsu, la quale aveva un sorrisetto abbastanza maniacale:"Seika, va tutto bene? Cos'hai da guardarmi così?"-"Sai, conoscendoti non mi sono arrabbiata per la tua bugia, perché so che era a fin di bene. Ma comunque, non dirmi mai più bugie, altrimenti ti spezzo le dita." Glielo disse in un tono così mieloso e carino, che Hiei impallidì per la paura:"Agli ordini."  Nulla spaventava Hiei più di una Seikatsu che parlava con un tono sdolcinato, dicendo cose che volevano comunicare l'opposto.

Hiei e Seikastu cominciarono la discesa dal monte, quando entrambi si bloccarono:"Hiei, lo hai sentito anche tu?" Chiese Seikatsu, paralizzata:"Sì, un'energia spirituale altissima. Dovrebbero essere in dieci, come minimo." Rispose Hiei, immobilizzato anche lui:"No, non si tratta di dieci Spiriti, ma è uno." Hiei sbiancò:"Come!?" Seikatsu prese Hiei per il polso e cominciò a correre:"Si tratta di un membro della Squadra di Difesa Speciale di mio padre. Sono nove in tutto, ma ne basta uno per far tremare mezzo Mondo dei Demoni. Non possiamo combatterlo, dobbiamo scappare!" Hiei annuì, e capì che la minaccia era enorme dato il nervosismo di Seikatsu. Una luce azzurra sembrava volersi abbattere su di loro:"Seika! Ci ha trovati!" Seikatsu iniziò a far spuntare rocce appuntite verso quel fascio di luce, utilizzando la montagna. Gli fece scagliare contro una pioggia di rocce appuntite: Non posso sconfiggerlo, ma posso rallentarlo. Non devo permettergli di catturare Hiei. Non deve succedere. Seikatsu cercava di deformare il monte per riuscire a disorientare quel guerriero scelto da suo padre, e trovare una via di fuga, ma il suo piano venne sventato da un raggio di energia astrale che li fece volare. Hiei riuscì ad afferrare la mano di Seikatsu, e la tirò verso di sé, mentre lei utilizzò il vento per atterrare dolcemente a terra:"Hiei, sei ferito? Stai bene? Quel raggio poteva ucciderti."-"Io sto bene, tu piuttosto sei malconcia. La farò pagare a quel miserabile bastardo." Hiei non era furioso, di più: la sua energia astrale e la sua aura emanarono un istinto omicida che Seikatsu non aveva mai percepito in lui. Quando il membro di quella élite si presentò, Seikatsu lo riconobbe: era Saito, quello contraddistinto dalla sua alta statura e dai lunghi capelli neri. Hiei, iracondo, lo attaccò sfoderando la spada e urlando dalla rabbia. Saito, nel vedere quel Demone così basso cercare di colpirlo, sorrise beffardo e schivò senza problemi il fendente di Hie, per poi frantumargli in mille pezzi la lama della spada:"Dieci anni che fuggi, nascondendo la nostra principessa, e solo adesso provi a combattere? Forse la fuga non sarebbe stata un'idea così malsana, dopotutto." Disse Saito, tirando un pugno in faccia a Hiei, neanche troppo forte, ma per il Demone fu una batosta che lo fece volare a terra. Hiei si sollevò un po' con le braccia:"Maledetto bastardo..." Ringhiò Hiei: Lo so  che è troppo forte, persino per me. Sono più che consapevole di non avere speranze. Ma allo stesso tempo, non voglio che mi porti via Seika. Hiei si rialzò in piedi, tremolante: Seika è tutto ciò che ho, è l'unico essere al mondo che mi abbia mai amato. Non voglio che lei ritorni alla vita infelice e deprimente da cui è fuggita. Senza esitare, Hiei si tolse la fascia dalla fronte, e aperto il Terzo Occhio fece appello a tutti i poteri che aveva. Saito sorrise beffardo di nuovo, e indicò a Hiei di voltarsi. Il Demone si voltò, ma non riuscì ad evitare un calcio di Ryuhi, una donna dai capelli corti biondo platino, membro anche lei di quella squadra. Hiei sentì solo l'impatto, e poi si fece tutto nero. 

Seikatsu aveva guardato la scena con gli occhi che sembravano vuoti, privi di anima: il potere del Dragone Oscuro stava venendo alimentato dal suo odio verso i due membri di quella squadra. Mentre Ryuhi e Saito si erano alzati in aria per porre fine all'esistenza di Hiei con delle onde astrali, Seikatsu fulminea andò da Hiei. Si mise in ginocchio dietro di lui, sollevandogli il busto e abbracciandolo stretto da dietro:"Vostra Altezza, spostatevi da quel Demone! Vi avrà ipnotizzata col Terzo Occhio! Vogliamo liberarvi dal suo malefico giogo!" Seikatsu fece vedere i denti: non sembrava più una persona, ma un drago con aspetto umanoide. Gli occhi da verde scuro, erano di uno smeraldo chiaro brillante con la pupilla del rettile: erano gli occhi del Dragone. Seikatsu iniziò a ringhiare con una voce che non era minimamente la sua, e stringendo Hiei che era privo di sensi ancora, iniziò una pioggia violenta di fulmini verso i due membri della squadra che cercavano di evitarli, sorpresi dalla reazione inaspettata. Oltre alla tempesta di fulmini, Seikatsu causò un violenti terremoti, turbini di terra e trombe d'aria. Sembrava l'apoteosi di un'apocalisse. Seikatsu fece erigere intorno a sé e a Hiei una barriera di roccia e ghiaccio. Saito e Ryuhi cercarono di contrastare quegli attacchi così violenti, fino ad avvicinarsi alla cupola che Seikatsu aveva eretto durante la confusione climatica che aveva scatenato.

Hiei riprese i sensi a causa delle scosse di terremoto. Quando riaprì gli occhi vide una cupola di ghiaccio che lo circondava, ma sentendo le braccia e le mani di Seikatsu stringerlo, si calmò:"S-Seika?" Mormorò Hiei, con voce debole. Seikatsu gli tenne la testa su con una mano, mettendosi a lato:"Hiei, sei vivo! Sono così contenta! Sto cercando di proteggerti, e di fermare Saito e Ryuhi nel catturarti." Hiei sorrise e le accarezzò una guancia:"Seika, ogni volta che ti arrabbi mi sembri sempre più un Demone che uno Spirito. Infatti, dopo dieci anni stento ancora a crederci. Forse è per questo che io e te andiamo d'accordo, e stiamo bene insieme." Si tolse la collana con la gemma e la porse a Seikatsu:"Tienila tu. So che me la ruberebbero, ma so anche che in mano tua è al sicuro." Disse Hiei, sorridendo debolmente. Seikatsu iniziò a versare lacrime:"No Hiei, perché dovrebbero catturarti? Lascia almeno che io nasconda lo Yin dentro di te. C'è intagliato il mio nome in kanji sul retro, e se te lo beccano ti ammazzeranno." Hiei le asciugò le lacrime con una mano, sforzandosi di non cedere alla stanchezza:"Ce ne vuole per farmi fuori. Non mi lascerò far uccidere così facilmente. E poi, io ho te, quindi so che non accadrà tanto presto." I colpi di energia astrale di Ryuhi e Saito spaccarono la cupola. Hiei chiuse gli occhi, perdendo i sensi di nuovo. 

La cupola esplose in mille frammenti di ghiaccio e roccia, mentre Seikatsu stringeva Hiei a sé. I due membri della Squadra di Difesa Speciale si avvicinarono:"Vostra Altezza, non lo uccideremo se non lo volete, ma dobbiamo arrestarlo. Non possiamo disobbedire del tutto agli ordini di Re Enma." Disse Ryuhi, cercando di calmare le acque. Seikatsu strinse ancora a sé Hiei:"Non potete ucciderlo, perché è solo grazie a lui se sono ancora viva. Glielo dovete come favore, non dovete niente a me, ma solo a lui." Si voltò verso di loro con uno sguardo omicida, forse il più pericoloso che avesse mai avuto. Ryuhi e Saito impallidirono: conoscevano la fama di Seikatsu per essere intrattabile, per il suo sguardo sempre torvo e il suo perenne malumore, ma in quel momento lei era diversa da ogni maschera scorbutica che aveva indossato per vent'anni. In quel decennio di distanza dal Mondo degli Spiriti, Seikatsu sembrava cambiata, o forse davvero la sua natura era più simile a quella di un Demone che a quella di uno Spirito: Che io sia cambiata o meno per adattarmi alla realtà di Hiei, non mi interessa. Con lui sono felice, ho la mia libertà, ho la mia vita. Nel Mondo dei Demoni non sono stata così male, alla fine. E se ci devo ritornare, ci ritornerò senza esitare. Seikatsu li guardava con odio. Non voleva mollare Hiei per nessuna ragione, e avrebbe corso portandoselo in braccio, se era necessario. Non potè nemmeno muoversi, che il capo di quella squadra, Otake, atterrò lì davanti a lei. Seikatsu capì che non poteva fare più niente e doveva rassegnarsi, ma non voleva farlo né accettare la piega che la sua storia con Hiei aveva preso:"Vostra Altezza Seikatsu, quel Demone deve essere portato al cospetto di Re Enma. Fino ad allora, sarà rinchiuso in una cella. Saito, prendilo. Io e Ryuhi terremo ferma la principessa." Seikatsu cercò di fargli piombare addosso i fulmini, ma i suoi poteri si erano esauriti durante la sua ira. Saito riuscì a strapparle Hiei dalle braccia, e se lo caricò sulla spalla destra. Nella sua tasca, Seikatsu poteva sentire la tristezza che emanava la gemma della sua collana. Mai come in quel momento riuscì a comprendere davvero cosa significasse quella tristezza, quel senso di separazione forzata che va contro ogni propria volontà. Mai Seikatsu si sarebbe aspettata di essere capita e compatita da un'energia spirituale racchiusa in una gemma di una collana. Inerme e restìa a collaborare, Seikatsu venne sollevata da Otake, che la riportò al castello, al cospetto di Re Enma, con a fianco Enma Junior. La ragazza aveva lo sguardo perso nel vuoto, e sembrava che fosse stata salvata da un grandissimo e terrificante trauma. Peccato che la causa del suo stato fosse proprio quel salvataggio, che lei aveva percepito come una cattura. Non avevano catturato solo Hiei, ma anche lei: l'avevano strappata con la forza da colui che lei amava. Tutto questo non si poteva assolutamente definire salvataggio.

Hiei x  OC Tsundere  (Yu Yu Hakusho)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora