Una volta terminati gli allenamenti con la maestra Genkai, durati per sei mesi, e aver fatto anche da cavia a Seikatsu per continuare a migliorare le sue pozioni curative, assieme agli anestetici, Yusuke tornò in città, a Tokyo, per stare con i suoi amici e sua madre. Seikatsu e Hiei approfittarono dell'occasione per andare a trovare Kurama, dopo aver ringraziato di cuore l'anziana Genkai per la sua generosità e la sua ospitalità.
Hiei aveva raccontato a Seikatsu dell'anestetico molto potente che lo aveva salvato dal dolore del trapianto del Terzo Occhio, durante il quale aveva provato solo un leggero pizzicorio. Allo stesso tempo, quando lei andò nel Mondo dei Demoni con lui, gli somministrò un anestetico per fargli impiantare il tatuaggio magico del Drago Nero, altra occasione che sarebbe stata parecchio dolorosa, ma di cui stavolta neanche percepì la pelle pizzicare: sentiva solo qualcuno disegnargli sul braccio, ma non sentiva nemmeno il solletico:"Strano, solitamente uno urla quando gli faccio questo tatuaggio."-"Non sento sensibilità al corpo, grazie a quella signorina munita di falce e sguardo assassino." Disse Hiei, riferendosi a Seikatsu:"Ti dico solo che non potrò muovermi per un giorno." Continuò ad ammettere Hiei, mentre il suo braccio veniva fasciato dal bendaggio magico. Seikatsu dovette portarlo sulla schiena: dannò il giorno in cui Hiei cadde in coma per la febbre, e per il fatto che lui avesse deciso di fare quel potenziamento dopo essere diventato alto, rimpiangendo quando era più basso di lei. Hiei passò due giorni nei quali si muoveva a fatica per via dell'anestetico, e ci mise una settimana a riacquistare la totale mobilità e sensibilità nel corpo:"Se un giorno dovessi farti arrabbiare, senza che io me ne accorga, so già la fine che farò: paralizzato da qualche parte in giro per la casa." Scherzò Hiei, dopo essersi ripreso, pronto per andare da Kurama. Seikatsu lo caricò sulla schiena e volò via dalla casa di Genkai, verso quella di Kurama:"A parlare di figli siamo passati anche a parlare di avere una casa insieme? Non fa una piega come discorso." Ammise lei, senza badare alla battuta del ragazzo:"Sì, prima vivevamo in una grotta. Avevamo il necessario per sopravvivere, ma comunque vivere in una grotta non è il massimo. Almeno, non dopo aver avuto l'esperienza di vivere comodo in una casa."-"Poi, per crescere dei figli sarebbe meglio una casa, non in una grotta come dei cavernicoli."-"Cos'è, vorresti vivere qui nel Mondo degli Umani? Io e te ci mettiamo un sacco ad invecchiare: abbiamo quasi trent'anni, e io raggiungo la maturità adulta dopo i cento. E tu che sei uno Spirito, hai un fratello che ha più di cinquecento anni e sembra ancora un bambino." Seikatsu roteò gli occhi:"Dove crescerli non ne ho idea, ma pare che questo mondo sia il più adatto. Ti ricordo che sarebbero metà Demoni e metà Spiriti, quindi sarebbero odiati in tutte e due le parti. Ma poi, perché stiamo parlando di figli?"-"Kurama quando mi telefonava mi chiedeva spesso quando sarebbe diventato zio."-"Lo faceva per farti imbarazzare, perché sei divertente quando sei imbarazzato!"-"Ma non è vero!" Tagliò corto Hiei, arrossendo, mentre Seikatsu rideva.
I due arrivarono da Kurama, il quale era a casa da solo a studiare in camera sua. Il ragazzo sentì il frusciare delle ali di Seikatsu, e quando la vide appollaiata davanti alla sua finestra, con Hiei addosso, si sorprese alla loro vista e soprattutto di come Hiei si fosse allungato in altezza:"Hiei! Seika! Che bella sorpresa avervi qui! Sono davvero contento di parlarvi di persona e non attraverso un telefono!" Esclamò Kurama, sorridendo e guardando Hiei negli occhi:"Mi sembra così strano guardarti in faccia, Kurama, senza dover alzare lo sguardo." Disse Hiei, con un tono abbastanza apatico, facendo ridere Seikatsu:"Questa cosa è sempre uno spasso! Povero ex nanerottolo."-"Ora la nanerottola tra i due sei tu, quindi smettila di prendermi in giro." Disse Hiei, arrossendo un pochino, con il suo broncio non realmente arrabbiato. Kurama ridacchiò e li invitò a prender qualcosa da bere giù in cucina.
Seikatsu si bevve un enorme tazza di caffè amaro, senza zucchero o latte, e cominciò a diventare iperattiva: non stava ferma e nemmeno zitta. Hiei sapeva che la dipendenza da caffeina di Seikatsu era causata dal fatto che lei volesse a tutti i costi comprendere le ragioni per cui suo padre le avesse fatto il lavaggio del cervello, e per mantenere i ritmi aveva bisogno di energie. Oltre al fatto che passava spesso notti insonni a sperimentari sieri di ogni tipo. Ad una certa, Seikatsu andò in bagno, lasciando i due ragazzi soli:"Ma è sempre così quando beve caffè, o è una cosa improvvisa?" Hiei sospirò:"Lei quando lo beve è una condanna: non sta mai né zitta né ferma, e quando si tratta di combattere per allenarsi, non si esaurisce più. Diventa un incubo quando si fa di caffeina. Per il resto, diciamo che sta ritornando ad essere la Seika che conosco, magari più matura e più consapevole di determinate cose rispetto a prima, e anche più padrona dei suoi poteri. Però, rimane sempre quel blocco del cavolo dal punto di vista fisico. Quello sì che in un certo senso, mi da fastidio." Kurama sorrise:"Sono contento che le cose tra voi due vadano bene. E poi, si vede benissimo che hai bisogno di un abbraccio da parte sua." Hiei arrossì un po':"Per abbracciarmi lo fa. Mi tiene anche per mano, se è per questo, ma non si spinge oltre."-"Neanche un bacino sulla guancia?" Hiei scosse la testa, abbastanza triste:"Hiei, se lei ha il blocco, magari potresti essere tu quello impavido. Non dico di saltarle addosso, ma con calma e tranquillità l'aiuti tu a superare quell'ostacolo, perché evidentemente da sola non riesce." Hiei abbassò lo sguardo, rosso in faccia:"Eh, fosse facile anche per me..."-"Comunque, non vedo l'ora di diventare zio." Esordì Kurama, ridendo:"Kurama, stai zitto. Non ne parliamo."-"Avete già parlato di avere figli, vero?" Hiei annuì, parecchio imbarazzato, senza alzare lo sguardo, che era rimasto basso e fisso sulla sedia:"Si vede che lei ci tiene a te, dato che vuole spingersi a questa cosa. Quindi, sbrigati ad aiutarla a togliere quel blocco. E levati il tuo, che ci stai assieme da dieci anni, dovresti conoscerla bene." Hiei lo guardò in faccia, abbastanza irritato:"Appunto, è perché la conosco bene e so che se si spaventa o si arrabbia mi arriva un cartone tremendo in faccia. Lei è imprevedibile, non sai mai quando è il momento per prendere determinate iniziative, soprattutto adesso che non ricorda tutto." Seikatsu aveva origliato la conversazione, nascosta accanto alla porta della cucina, con la schiena attaccata alla parete: Davvero Hiei ha così paura? Forse è così, magari non sono io che voglio reagire in quella maniera, ma invece si tratta di questo maledetto blocco che scatena l'impulso violento... Eppure, lui mi sta accanto in ogni caso. Evidentemente per lui sono davvero così importante. Devo combattere questo blocco con tutte le mie forze, ma Kurama ha ragione: da sola non posso farcela, anche se vorrei.
Hiei sospirò:"Hai ragione Kurama, se non metto anche la mia parte, lei potrebbe cambiare idea e andarsene. Devo mostrarle lo Hiei che conosceva prima di perdere i ricordi. Quello per cui ha sacrificato la sua libertà, la sua esistenza e il suo mondo per salvarmi da una serie di frustate... Non comportandomi come facevo prima, quando le cose andavano bene, rischio solo di farla stancare e di farla allontanare." Kurama sorrise, anche perché si era accorto che Seikatsu stava ascoltando, ma fece finta di niente:"Lo so che ci tieni a lei, più di ogni altra cosa, e che quando siete stati separati per un anno, me ne parlavi continuamente. Eri preoccupato, e so quanto ti ha fatto male ritrovartela davanti, che non ricordava nulla e ti guardava con uno sguardo assassino. La scelta migliore è cercare di mostrare quel lato che solo lei conosceva di te, anche rischiando di beccarsi un pugno in faccia. Non ti deve importare gli impulsi che avrà, ma solo il fatto di far vedere chi e cosa sei tu per lei." Hiei annuì:"Se non combatto anche io questa sua battaglia, non vincerà mai... Anzi, non vinceremo mai, poiché questa battaglia è anche la mia, dato che non riguarda solo lei." A sentire quelle parole, Seikatsu sentì delle lacrime di gioia scenderle velocissime dagli occhi, correndo sulle sue guance, mentre dentro al petto sentiva un tepore e una strana luce ravvivarle il petto: da quando era stata separata da Hiei, dentro si era sempre sentita fredda, come un guscio vuoto, ma lo era solo apparentemente, poiché qualcosa di vivo era rimasto, ma non era mai scomparso, solo assopito. Ma nel momento in cui lo aveva rivisto, qualcosa dentro di lei aveva fatto sentire la sua voce, si era risvegliato e aveva cominciato piano piano a lottare per prevalere su quel senso di vuoto, su quel blocco che le impediva di vivere appieno le emozioni. Decise di rientrare in cucina, pensando di saltare addosso a Hiei e a stritolarlo con un forte abbraccio, quando si bloccò perché una presenza dalla forza spaventosa arrivvò all'improvviso. Pietrificata, Seikatsu avrebbe voluto urlare il nome di Hiei, perché sapeva che lui sarebbe corso in suo aiuto senza esitare, ma la voce le si era bloccata in gola: Non riesco a muovermi, ho davvero troppa paura. Anche se è parecchio strano, io non dovrei aver paura dei Demoni. Eppure, questo mi terrorizza a morte.
Hiei cominciò a preoccuparsi, dato che Seikatsu non stava più arrivando. Nel momento in cui si alzò dal tavolo, percepì una presenza molto forte e spaventosa. Preoccupato per Seikatsu, si scambiò un'occhiata con Kurama, e dopo essersi intesi al volo, si precipitarono in soggiorno. Hiei trovò Seikatsu paralizzata di fronte a quel gigante che pensavano fosse stato ucciso da Yusuke. Hiei si mise di fronte a lei, pronto a sguainare la spada, ma Kurama intervenne, fermandolo con un cenno della mano:"Aspetta Hiei, prima voglio sapere perché questo estraneo si trova qui." Disse Kurama, rivolgendosi poi a Toguro:"Posso sapere chi sei, cosa vuoi e perché sei in casa mia senza permesso?" Toguro sorrise:"Semplice, perché siete invitati a partecipare al Torneo di Arti Marziali Nere. Sta a voi decidere se partecipare o rinunciare, per poi essere braccati e uccisi per codardia. Vi aspetto, con Yusuke Urameshi con voi, ovviamente." Detto ciò, Toguro si dileguò dalla casa di Kurama. Hiei si voltò verso Seikatsu e l'abbracciò:"Seika, va tutto bene? Ti ha fatto qualcosa di male? Se lo ha fatto, giuro che quando avrò la possibilità, lo farò a fette al torneo." Seikatsu scosse la testa, strofinandola contro il suo petto:"H-ho solo provato t-tanta p-paura. N-non mi ha fatto n-niente." Hiei e Kurama tirarono un lungo sospiro di sollievo, ma Seikatsu continuò a stringere Hiei, tremando.
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Hiei x OC Tsundere (Yu Yu Hakusho)
Fiksi PenggemarIn questa fanfiction dell'anime Yu Yu Hakusho, in italiano Yu degli Spettri, presenterò Seikatsu, figlia del Re Enma, che obbligata dal padre a condurre una vita rigida e controllata, gli si ribellerà e si innamorerà di Hiei, un demone solitario re...