Siamo tutti a tavola, amici di Louis compresi, ed il calore di famiglia mi avvolge per la prima volta.
Per quanto mia madre sia tutto per me ho sempre sentito la mancanza di una figura paterna, o meglio, ho sempre sentito la mancanza di affetto ed accettazione da parte di essa.
Non ho mai avuto un rapporto molto stretto con mio padre, d'altronde la mia nascita non è stata intenzionale, però il giorno in cui mi ha rinnegato per ciò che sono segnerà sempre la mia esistenza.-Harry, amore, stai bene?? Perché non mangi?- mi chiede mia madre con tono preoccupato - scusatemi ma non ho fame- mento.
Nonostante non senta i morsi della fame da tempo ormai, non posso dire sia quello il motivo del mio digiuno, infatti sto seguendo una dieta da me stesso impostata per perdere peso.
Bevo tanto e mangio praticamente nulla, infatti ogni tanto mi concedo un morsetto di mela o pera perché la frutta ,se poca, fa bene.
Una persona normale deve mangiare molto di più di ciò che mangio, ma io non posso permettermelo, se mangiassi come loro a questo punto sarei più brutto e più grasso di ora.
-Harry!Harry! Mi senti?- sento parlare mamma con tono non proprio tranquillo - amore, hey stai bene?- dice sussurrando appena, io non ci faccio caso finché non mi sfiora una gamba.
Ed io a quel punto, come di riflesso, sobbalzo ed urlo mentre vengo travoltò nuovamente dai ricordi.
-EH?! scusa mamma non stavo ascoltando- mi riprendo dopo un paio di secondi, notando però solo in seguito il suo sguardo corrucciato mentre cercava di dimenticare il motivo di una reazione così plateale al tocco improvviso della sua mano.
-Stavo dicendo che tu ti stabilirai nella parte della casa dove vivono i ragazzi, in più condividerai la camera con Louis, non riuscirei a stare bene sapendoti solo soletto in una stanza- solo sentendo le parole di mia madre capisco la causa degli sguardi gelidi che mi stanno rivolgendo i ragazzi, rabbrividisco solo al pensiero di condividere la casa con loro.
Poco tempo prima infatti Mark mi aveva spiegato che Louis ed i suoi amici avevano una parte della casa riservata a loro, dove vivevano ed avevano le loro camere.
Questo perché la scuola dove vanno , e che frequenterò anch'io, ha dei dormitori pessimi e loro , tranne ovviamente Louis, non sono originari di Doncaster.Finita la cena, in cui mi ero nutrito solo di acqua, mi incammino con mia madre verso quella che sarà la mia "casa".
Arrivati davanti la porta mia mamma mi lascia solo ed io inizio a tremare dalla paura.
Decido poi di farmi coraggio ed entrare nella parte di abitazione che viene riservata ai componenti più giovani.
Appena apro la porta mi trovo davanti un salotto bianco con divano del medesimo colore ed una televisione enorme collegata a quella che mi sembra essere una console.
Decido di dirigermi verso la stanza che avrei condiviso con Louis, giunto a destinazione entro nervosamente.
La camera è moderna e ben arredata, c'è un divano,una TV, un armadio enorme ed un letto di altrettante dimensioni; i colori più diffusi sono il bianco ed il nero, è solo quando faccio vagare il mio sguardo per la stanza che mi accorgo di una bellissima chitarra classica accantonata in un angolo.
Mi avvicino con cautela e la osservo, ho sempre amato la musica ed uno dei metodi che usavo per sfogarmi ,prima dell'autolesionismo, era proprio quello di suonare la chitarra.
Proprio mentre sto per sfiorarla un'urlo improvviso mi fa sobbalzare - cosa credi di fare sfigato!? Appropriarti di ciò che è mio???!!!! E comunque scordati di dormire nel mio letto, tu stanotte dormirai a terra hai capito stupido Frocio?!??- A quella parola il mio cuore perde un battito.
-Tu non sei mio figlio hai capito?! Se tu lo fossi non saresti frocio?!?!- mi urlò mio padre prima di andarsene per sempre.SPAZIO AUTORI
Ciao, speriamo che il capitolo ci sia piaciuto!!!
Cosa succederà ad Harry?Troverà mai qualcuno capace di comprenderlo?IL PROSSIMO CAPITOLO ARRIVERÀ A BREVE!!!!
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SERVA ME ET LIBERA ME AD ARBITRIUM TUUM EST /larry/
FanfictionPuò chi è stato la tua rovina essere anche la tua salvezza? Harry è sempre stato fragile, delicato come un fiorellino si oserebbe dire, coperto da insicurezze e paure, alla continua ricerca dell'ancora che gli darà un po' di tranquillità in quell'oc...