"FROCIO!!!" "MOSTRO OBESO" "MA UNA DIETA??!!" "CHECCA!!" "SEI OBESO,ORRENDO ED ANCHE UN SUCCHIACAZZI,TU NON DEI MIO FIGLIO!?"
Mi sveglio di scatto emettendo un urlo strozzato da far gelare il sangue, è un incubo fortunatamente.
-Ma non posso nemmeno dormire in pace ora!?Ma che problemi hai???Piangi per un incubo, FEMMINUCCIA!!- la voce stridula ed acuta del ragazzo tanto bello quanto cattivo rompe il silenzio assordante che si era creato, le sue parole fanno male, mi trafiggono il petto e lacerano il cuore.
I polsi prudono,voglio tagliarmi la pelle, mi merito il dolore delle botte che mi vengono inflitte, merito il digiuno perché sono grasso e merito di morire perché sono inutile.
Pensandoci bene non credo mancherei a qualcuno, forse a mia madre ma poi anche lei capirà che sono solo un peso, quindi me ne farò una ragione.
I miei pensieri vengono nuovamente interrotti, questa volta proprio dal silenzio, dal buio e da un respiro regolare.
Il buio, il vuoto, il nulla.
Amo il buio, ti fa sentire privo di peso, ti alleggerisce la mente ed il cuore ; spesso mi capita di rimanere notti intere ad osservare il soffitto ed a pensare al nulla, mi tranquillizza e per un lasso di tempo, purtroppo determinato, smetto di pensare a l'essere orribile che sono.
* IL MATTINO DOPO*
-svegliati bamboccio!?- mi sento scuotere malamente nel sonno -non vorrai mica fare tardi il tuo primo giorno di scuola!!!- riconosco la voce solo dopo qualche altro insulto.
-Buongiorno- dico per gentilezza con la voce impastata, non ottenendo risposta, mi alzo e vado in bagno.
Noto un rasoio sul bordo del lavandino, deve essere sicuramente di Louis perché è il bagno della nostra camera.
Lo osservo sotto la luce fioca che entra dalla persiana della finestra, luccica solo la parte Metallica, quella della lametta.
Come se fosse un richiamo, come un ululato del lupo che chiama al suo cospetto il branco, prendo l'oggetto in mano e con l'agilità acquistata nel tempo estraggo l'acciaio freddo e tagliente.
Come se fosse un rito alzo lo sguardo verso il mio riflesso nello specchio, i miei occhi contornati da occhiaie scure e profonde testimoniano la notte passata insonne, le guance scavate ma ancora troppo grasse ed un ammasso di ricci inguardabili.
Abbasso con forza lo sguardo, non volendo più vedere l'immagine del mio orrido corpo, abbasso lentamente la lametta verso il mio polso ed incido il primo taglio, poi un'altro ed un'altro ancora.
Il sangue cade e macchia la porcellana candida e lucente del lavabo, l'acciaio si scalda lentamente tra le mie dita ed il mio polso diventa scarlatto.
Dopo quindici tagli mi decido a fermarmi, mi fascio il polso e pulisco l'ambiente, butto la lametta ed il rasoio nel cestino, per poi uscire dalla stanza il più piano possibile.
Mi vesto come al solito, tuta larga e felpa tre volte più grande di me, prendo lo zaino troppo pesante per le mie fragili spalle e scendo le scale, in direzione cucina, dove per l'ennesima volta troverò una scusa per saltare il pasto.ANGOLO AUTORI
Ciao!!! Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto!
Il prossimo uscirà a breve!!!
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SERVA ME ET LIBERA ME AD ARBITRIUM TUUM EST /larry/
FanfictionPuò chi è stato la tua rovina essere anche la tua salvezza? Harry è sempre stato fragile, delicato come un fiorellino si oserebbe dire, coperto da insicurezze e paure, alla continua ricerca dell'ancora che gli darà un po' di tranquillità in quell'oc...