4. Please, (don't) take me home and (don't) let me go

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— Come ti sembra Tokyo finora? — chiese Kiyoomi, rompendo il silenzio che si era creato tra lui e Atsumu. I due ragazzi, dopo aver fatto colazione, gentilmente offerta da Sakusa, si stavano dirigendo verso uno dei centri commerciali della città, sotto consiglio di un curioso Atsumu. Il biondo guardò Sakusa e gli sorrise, sorriso che il corvino accettò come risposta alla sua domanda.

— C'è qualcosa che ti turba, Atsumu? — chiese di nuovo Sakusa, notando che l'espressione della kitsune sembrava persa e assente: era stato il discorso che i due avevano fatto prima? Probabile. E adesso Kiyoomi si sentiva terribilmente in colpa per aver obbligato Atsumu a parlare di argomenti per lui delicati. Ma la mano di Atsumu, che si appoggiò silenziosa sulla schiena di Sakusa, facendolo sobbalzare, fu la risposta alla seconda domanda del corvino.

— No, va tutto bene Omi. Stavo solo pensando al fatto che– — Atsumu iniziò a parlare, strofinando la sua mano sulla schiena dell'altro ragazzo, fin quando una persona non si piazzò davanti a loro e attirò l'attenzione di entrambi, soprattutto quella della kitsune che, istintivamente, si nascose dietro Kiyoomi, nascondendo la testa nell'incavo del collo.

— Dovresti nasconderti meglio, 'Tsumu — disse la persona davanti a loro. Gli occhi neri di Kiyoomi si trovarono a studiare la persona davanti a sé: i capelli erano tinti di grigio, il viso era identico a quello di Atsumu, ad eccezione degli occhi che erano grigi e non castani. Quel ragazzo era più basso di lui e alto quanto Atsumu, la sua corporatura era sicuramente più muscolosa di quella del biondo e anche solo la sua presenza incuteva terrore.

— Sei ritornato a fuggire di casa, a quanto vedo — quel ragazzo stava continuando a parlare, mentre Atsumu stava tremando, continuando a nascondersi dietro Kiyoomi che, dal canto suo, si era immobilizzato sul posto, mentre quell'Atsumu dai capelli grigi si stava avvicinando a loro due, con fare minaccioso e con un altro ragazzo alle sue spalle.

— 'Samu, non volevo scappare. Sono uscito e mi sono perso — iniziò a parlare Atsumu, questa volta mettendosi davanti a Sakusa sia cercando di proteggerlo sia cercando di tranquillizzare il fratello. — E tu vuoi farmi credere che sei arrivato fino a Tokyo perché ti sei perso? 'Tsumu, pensavo che tu fossi più furbo. Dopo tutto sei una volpe, non un cagnolino — sibilò Osamu, posando poi i suoi occhi grigi sulla figura di Kiyoomi che, al contatto visivo, deglutì rumorosamente.

— Infatti, fratellino, stavo per tornare a casa — continuò a mentire il biondo, mettendo un braccio intorno alle spalle del gemello, affiancandolo e indicando poi Kiyoomi con la sua mano. — E ovviamente ho trovato qualcuno disposto a riaccompagnarmi a casa, vero Omi? — Atsumu sorrise a Kiyoomi, il quale annuì rapidamente, e tornò a guardare suo fratello che, nel frattempo, non aveva tolto gli occhi di dosso dall'umano.

Poi Osamu si avvicinò all'orecchio di Atsumu e iniziò a sussurrare al suo orecchio. — Lui riesce a vederti così, non è vero? — e per quanto stesse sussurrando, Atsumu riuscì a cogliere il tono duro con cui Osamu gli stava parlando e annuì alla domanda del fratello. Osamu sospirò pesantemente e quasi in modo arrabbiato, poi si passò una mano tra i capelli grigi e socchiuse gli occhi, quasi come se stesse riflettendo: che anche Osamu avesse collegato tutto ciò alla faccenda dei soulmate?

— E lo sai che tra poco devi sposarti? Non è carino abbandonare il proprio sposo per andare con un... Umano... — Osamu sottolineò l'ultima parola con disprezzo, allontanandosi poi dal fratello per raggiungere l'altra kitsune, che si era appena avvicinata al suo fianco, afferrandogli delicatamente la mano e sorridendogli dolcemente.

Atsumu riuscì a vedere il cambio di espressione che Osamu faceva ogni volta che era con Rintarō: nonostante fossero entrambi due kitsune destinate a loro matrimonio combinato, il loro amore era così vero e genuino che lo si poteva paragonare a quello di due soulmate. Ecco cos'altro invidiava il biondo: invidiava l'amore, però quello vero, che lui, a causa del suo destino già scritto sin dalla sua nascita, non avrebbe mai potuto né avere né sperimentare.

— Ti conviene tornare a casa prima che lui inizi a cercarti. Ricordati di quello che è capace di fare a chi scappa, 'Tsumu — la voce di Osamu era di nuovo sussurrata al suo orecchio. Quella voce riportò Atsumu al presente e che lo obbligò a tenere la testa bassa e a non guardare negli occhi suo fratello. — Dovresti essergli fedele, Atsumu. Lo sai cosa succede alle kitsune che sono infedeli ai propri mariti — a parlare quella volta fu Rintarō, l'altra kitsune, cercando di essere il più empatico possibile verso il biondo, risultando però menefreghista.

— 'Tsumu, posso coprirti solo per quest'ultima volta, ormai manca poco al festival e non puoi fuggire al tuo destino — Osamu finì di parlare, addolcendo il tono della sua voce e appoggiando una mano sulla spalla del gemello, il quale teneva ancora la testa bassa, mentre le parole di Osamu gli stavano invadendo la testa.

Dopo pochi attimi, Osamu e Rintarō erano già spariti tra la moltitudine di persone che camminava tranquilla per le strade affollate della città e avevano lasciato da soli gli altri due ragazzi. Kiyoomi, che si era ripreso dopo lo shock, si avvicinò ad Atsumu, appoggiandogli una mano sulla schiena. — Atsumu? — Sakusa attirò su di sé l'attenzione della kitsune che, dopo aver scosso la testa, alzò lo sguardo dall'asfalto e guardò il corvino nei suoi occhi neri.

— Omi, ti prego, non portarmi a casa — iniziò a parlare Atsumu, appoggiando la sua fronte contro la spalla di Kiyoomi e circondando il petto del ragazzo con le sue braccia, invitandolo ad un abbraccio che Sakusa, in quel momento, non poteva rifiutare. Le sue braccia si trovarono a stringere l'esile corpo della kitsune, mentre questa cercava di nascondersi e di rifugiarsi. — Ti prego, trova un modo per nascondermi — continuò a dire la kitsune, questa volta con la voce tremante, mentre piagnucolando sulla spalla del ragazzo.

Kiyoomi aprì la bocca per dire qualcosa, ma Atsumu fu più veloce di lui e gli appoggiò un indice sulle labbra, coperte dalla mascherina bianca. — E ti prego, adesso non farmi domande di nessun genere — la voce rotta e lo sguardo tagliente, ma ferito, di Atsumu fecero chiudere le labbra a Sakusa, prima di riaprirle, per parlare.

— Non posso nemmeno chiederti dove vuoi andare adesso? — chiese Kiyoomi, indietreggiando di un passo dopo che Atsumu si staccò dall'abbraccio. Il biondo si voltò verso di lui e appoggiò una mano sulla sua fronte, ridacchiando poco dopo. — Scusami, hai ragione. Mi sono fatto prendere troppo dalla situazione — Atsumu si scusò con il corvino, puntando poi gli occhi verso il cielo. — Già che siamo qua, continuiamo come se niente fosse successo —.

I due ragazzi ripresero allora a camminare tranquillamente, cercando invano di ignorare ciò che era successo tra le due kitsune: Kiyoomi aveva appena saputo che Atsumu si sarebbe dovuto sposare e quella notizia lo aveva sconvolto. In realtà, la mente di Sakusa era concentrata sul perché sentisse un peso sul suo petto quando pensava a quel dettaglio della vita di Atsumu che lui, sicuramente, non avrebbe voluto sapere. Non che Kiyoomi volesse Atsumu tutto per sé, anzi non sapeva nemmeno perché la sua testa si fosse riempita di pensieri sulla kitsune.

Atsumu sembrava abbastanza tranquillo nonostante fosse piombato suo fratello, e il probabile fidanzato di questo, a ricordargli del suo imminente matrimonio con un ragazzo che non conosceva benissimo e che non amava neanche. Ma la mente della kitsune si era fissata sulle parole di quelle due persone che lui considerava la sua famiglia: Atsumu avrebbe dovuto essere fedele al suo sposo e avrebbe dovuto accettare quella sua fine disonorevole. E per farlo avrebbe dovuto rinunciare a Kiyoomi? — Omi... — Atsumu riprese a parlare, senza guardare in faccia il corvino. — Non lasciarmi andare. Né adesso, né mai —.

𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐩𝐨' 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐨, 𝐥𝐨 𝐬𝐨...
𝐦𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐯𝐚 𝐩𝐮𝐫 𝐟𝐚𝐫 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐢𝐫𝐞
𝐨𝐬𝐚𝐦𝐮 𝐞 𝐬𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚
𝐬𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐢 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 !! ♡

𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐓𝐓𝐋𝐄 𝐅𝐎𝐗 ; 𝘴𝘢𝘬𝘶𝘢𝘵𝘴𝘶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora