Dopo una settimana, il grande giorno era – sfortunatamente – arrivato e Atsumu era seduto sul letto matrimoniale della stanza che condivideva con Kita, mentre Rintarō era alla porta, mentre cercava di convincere le donne anziane ad aspettare qualche minuto prima di vestire il ragazzo biondo. Dopo qualche urlo e lamento da parte delle anziane, Rintarō richiuse la porta, sospirando pesantemente e mettendosi le mani in faccia, andandosi a sedere accanto a suo cognato. — 'Tsumu, lascia fare loro tutto quello che devono fare — iniziò a parlare il castano, appoggiando una mano sulla spalla di Atsumu, che aveva tenuto per tutto il tempo lo sguardo puntato a terra.
— So che non vuoi, ma devi sopportarle. Così dopo sarai libero di tornare da Kiyoomi — Rintarō parlò, riuscendo a leggere nella testa di Atsumu, che al nome del corvino spostò lo sguardo verso quello di Rintarō. Atsumu sperava che il piano di fuga, che era stato ideato da Osamu, Rintarō e Keiji, funzionasse per davvero e che avrebbe lasciato per sempre quell'orribile vita, per dedicarsi completamente ad una nuova, del tutto diversa da quella che stava vivendo adesso. — Rin, sei sicuro che questo piano funzionerà? — chiese Atsumu, tenendo il tono di voce basso affinché sentisse soltanto l'altra kitsune, che puntò i suoi occhi verdi in quelli castani di Atsumu e annuì, accennando un piccolo sorriso. — Devi solo crederci, 'Tsumu. E correre più veloce che puoi, ovviamente — scherzò Rintarō, facendo spuntare un sorriso sul volto di Atsumu.
Un tonfo e la porta aperta furiosamente fecero spaventare i due ragazzi, mentre un gruppetto di donne, giovani e anziane, fece il suo ingresso nella stanza, riempiendola con tutto quello che serviva loro per preparare Atsumu in tempo per il matrimonio. Delle mani afferrarono il biondo, forzandolo e costringendolo ad alzarsi dal letto. — Atsumu! Sei ancora in pigiama? Muoviti, su! — una donna iniziò ad urlare e a dare ordini veloci ad Atsumu, mentre altre signore lo stavano sballottando da una parte e dall'altra, facendogli venire il mal di testa e di stomaco.
— Potete fare più piano? Di questo passo non arrivo nemmeno alla porta d'ingresso di casa — sputò acidamente Atsumu, spaventando tutte le kitsune presenti nella stanza, che poi fecero un piccolo inchino in avanti, chiedendogli umilmente scusa. In realtà Atsumu non voleva arrivarci alla porta e avrebbe voluto che quelle donne avessero continuato a sbatterlo da una parte e dall'altra, così aveva una buona scusa per non presentarsi all'altare, ma Atsumu, di quel passo, era sull'orlo di vomitare tutto quello che aveva mangiato il giorno prima. — Rintarō! Non startene lì sul letto, vieni ad aiutarlo visto che sei il suo testimone — un'altra donna ammonì il castano, che posò subito il suo cellulare e saltò giù dal letto, avvicinandosi al biondo, che era circondato e soffocato da quelle che sembravano essere le domestiche di Kita.
Un kimono bianco fu tirato fuori da un paio di kitsune e Atsumu spalancò gli occhi, deglutendo, guardando poi Rintarō, che stava guardando a sua volta Atsumu, per poi dargli una pacca sulla schiena, per rassicurarlo. Mancavano pochi minuti, minuti di tortura che sembravano interminabili, e Atsumu sarebbe stato finalmente libero di essere chi voleva e di fare quello che voleva. È vero, sarebbe stato lontano da suo fratello e da Rintarō, ma Atsumu aveva aspettato e sofferto così tanto per quel momento che, alla fine, di loro due non gli interessava più di tanto, visto che anche loro avevano una famiglia a cui dovevano pensare.
Passò un'abbondante decina di minuti, nella quale Atsumu aveva indossato quell'abito bianco, e adesso si stava guardando nello specchio, cercando di riconoscersi, senza riuscirsi. Anche se odiava ammetterlo, Atsumu amava quel kimono dal primo giorno che lo aveva visto nella vetrina del negozio, quando era andato a comprarlo con Keiji e con uno dei maggiordomi di Kita. Atsumu lo aveva comprato soltanto perché era bello e non perché avesse l'intenzione di indossarlo, specialmente per un matrimonio, specialmente se ad aspettarlo all'altare c'era Kita e non Kiyoomi.
— Tralasciando il matrimonio, ti sta benissimo, 'Tsumu — sussurrò Rintarō, facendo ridere Atsumu, sotto lo sguardo interrogativo di tutte le presenti. — Ti consiglio di tenerti le scarpe da ginnastica, visto che dovrai correre per un po' — continuò a parlare Rintarō, mentre Atsumu annuì, lasciando che le donne finissero il lavoro che avevano iniziato, e mentre Suna afferrò il cellulare, uscendo dalla stanza e chiamando Osamu, per avere degli aggiornamenti su quello che stava succedendo lì, da Kita. Se Kita avesse scoperto per puro caso il loro piano, avrebbe fatto fuori Keiji, Rintarō e Osamu, per poi arrivare a Sakusa e distruggere l'anima di Atsumu.
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𝐌𝐘 𝐋𝐈𝐓𝐓𝐋𝐄 𝐅𝐎𝐗 ; 𝘴𝘢𝘬𝘶𝘢𝘵𝘴𝘶
Fanfiction⸻ 📝 ( 𝗠𝗬 𝗟𝗜𝗧𝗧𝗟𝗘 𝗙𝗢𝗫⠀⠀小さなキツネ ) ⠀⠀⠀→ haikyuu!!⠀sakusa kiyoomi x miya atsumu! # 𝗜𝗡 𝗪𝗛𝗜𝗖𝗛⠀,⠀un ragazzo si prende cura di una ⠀⠀⠀⠀volpe, non conoscendo la sua vera natura. ✧ 06.04.2021 → #1 in #sakuatsu 「 𝟐𝟎𝟐𝟏 | © 𝐝�...