Appena la polvere si dissipa e le macerie si assestano, l'aereo atterra nello spiazzo libero di terreno e lascia scendere i miei compagni di volo. Il terriccio mi entra nelle narici e negli occhi facendomi avere un brutto attacco di tosse che mi porta a vomitare quel poco che avevo mangiato a merenda dentro un cespuglio poco lontano.
"Irie tutto bene? Abbiamo perso contatto appena hai varcato la soglia dell'edificio." Cece mi mette le mani a coppa sulle guance e mi ispeziona da capo a piedi per assicurarsi che non sia ferita.
Mi tengo una mano sul petto per assicurarmi che il mio cuore sia ancora al sicuro nella mia cassa toracica. Mi sento ancora stordita e non so se sia per la quantità di potere che ho appena utilizzato o se sono stati i pensieri del ragazzo.
"Irelyn!" Tristan mi scuote mettendomi le mani sulle spalle. Alzo lentamente lo sguardo su di lui e nelle pozze dei suoi occhi ci leggo solo preoccupazione.
"Sto bene" rispondo con voce roca. "Sono un po' scossa ma sto bene."
"Cos'è successo lì dentro?" Karina si avvicina e mi guarda anche lei con apprensione. Non credo di averla mai vista così preoccupata per il mio stato di salute.
"Non era uno psichico, era un Distruttore" sussurro sostenendomi al braccio di Tristan per non cadere in terra.
"Andiamo dentro." Cece fa strada verso il jet e una volta seduti tutti quanti mi porge un bicchiere d'acqua.
"Mi vuoi dire cosa cazzo è successo in quella chiesa?" Tristan si rivolge a me con un tono aggressivo ma appena riceve delle occhiatacce dal trio di ragazze addolcisce la voce. "Scusa, sono solo confuso."
"Non dirlo a me!" Prendo un respiro profondo prima di iniziare il racconto. "Avevate capito tutto male. Come ho già detto non era un psichico e non era nemmeno in vita, non del tutto. Il suo corpo era stato consumato dai suoi poteri e rimaneva solo la sua coscienza in una strana forma incorporea. Vi posso giurare che non respirava ma quando mi ha toccata sentivo comunque il peso delle sue mani sulla mia pelle" un brivido mi scuote e mi fa accapponare la pelle. Al solo ricordo di quello che è appena successo mi viene voglia di vomitare di nuovo. Devo avere ancora le budella scombussolate perché la nausea persiste nonostante tutta l'acqua che sto bevendo.
"Non ho mai sentito nulla del genere..." borbotta Chelsey confusa più che mai.
"Io non credevo esistessero altri tipi di distruttori!" interviene Danielle.
"Ne avevo sentito parlare al mercato ma credevo fossero solo delle dicerie. Sapete come fanno le vecchiette. Poi non immaginavo che si potesse avere una forma... incorporea." Karina sembra incuriosita dall'intera faccenda, al contrario degli altri membri del gruppo che sembrano seriamente preoccupati.
"Non so che dirvi, i suoi poteri erano cupi e mi hanno prosciugata in un modo che non saprei nemmeno descrivere a parole. Mi è entrato nella mente e mi ha controllata come un burattino per uccidere anche l'ultimo briciolo di energia che lo teneva in vita. È stato terribile ma ciò che è peggio è che riuscivo a sentire tutto ciò che stava provando lui."
"Non riesco a immaginare quello che hai dovuto passare ma ti ha detto perché voleva vedere solo te?" la bionda allunga una mano sul tavolino che ci separa e la mette sopra la mia, trasmettendomi immagini felici per aiutarmi ad andare avanti.
"Sì, quando mi è entrato in testa mi ha fatto vedere delle cose. Era tutto così rumoroso e straziante e mi ha fatto vedere centinaia di bambini tenuti prigionieri in strutture governative, bambini che un giorno potrebbero tornarci utili in questa lotta."
Tristan si rigira sul sedile affianco al mio fino a quando non si blocca e sbatte un pugno sul tavolo facendo cadere il mio bicchiere.
"E cosa possiamo farci noi? Non sappiamo dove sono le basi e anche se lo sapessimo rischieremmo di condurre la Grayson dritta alla nostra sede." Il ragazzo è nervoso, impaziente di trovare una soluzione, sofferente perché non può fare niente.
"Mi ha dato le esatte coordinate di alcuni dei più grandi centri di contenimento nelle speranza che i miei poteri potessero fare del bene. Dobbiamo organizzare delle missioni di recupero il prima possibile!"
"Fammi capire bene la situazione. Un altro distruttore è riuscito a trovarti e a condurti da lui per darti delle coordinate e poi farsi uccidere? Non ha molto senso." Interviene Karina scettica.
In tutto questo Danielle ascoltava in silenzio, senza mai interrompere o proferire parola. Probabilmente anche lei sta cercando di metabolizzare la situazione in cui ci siamo ritrovati.
"Ha senso. Ho sentito il suo dolore e ho visto tutte le persone che ha dovuto uccidere perché non riusciva a controllarsi. Potrei essere stata lui se voi non mi aveste trovata, o peggio, sarei potuta diventare un'arma della Grayson. È per questo che devo fare quello che mi ha detto, sono l'unica che può riuscirci!"
"Sei solo una ragazza Irie, nessuno dovrebbe darti una tale responsabilità e poi Tristan ha ragione, un attacco del genere ci esporrebbe troppo." Cece si alza irritata dell'intera situazione. La missione di recupero non è andata sicuramente come aveva pianificato e l'aver messo in pericolo un membro della squadra non sembra esserle piaciuto. Non immagino lo spavento che si è presa quando ha visto la chiesa crollare con me dentro.
"Non ce n'era bisogno! Lo sappiamo tutti che sono la vostra unica speranza contro il governo, io e gli altri distruttori." sospiro e mi alzo in piedi andando a prendere dei fazzoletti per asciugare il disastro causato da Tristan. "Sentite, quello che il ragazzo ha detto è vero. Era troppo instabile e i suoi poteri non potevano essere controllati e utilizzati positivamente ma i miei sì. Sto imparando a tenerli sotto controllo e non mi distruggeranno come è successo a lui!"
"So che non ti piacerà Cece ma concordo con lei. L'abbiamo addestrata per un motivo..."
Faccio un cenno di gratitudine al ragazzo che ricambia con un occhiolino, poi torna a parlare con la sua amica.
"Ignora per un istante l'esito di questa missione di recupero e concentrati sulle informazioni preziose che abbiamo adesso. Torniamo da Dimitri e raccontiamogli quello che è successo, poi sarà lui a decidere. Va bene?"
"Devi smetterla di guardarmi così! Lo sai che non riesco a dirti di no quando fai quello sguardo" Cece si copre gli occhi con le mani e non posso fargliene una colpa. Lo sguardo di cui Chelsey sta parlando è un misto tra il languido, il supplichevole e l'affettuoso, qualcosa a cui nessuno potrebbe resistere.
"Va bene ragazze, rilassatevi un po' prima dell'atterraggio" Cece fa un segno sbrigativo con la mano per congedare la mini riunione e si gira verso di me. "Non tu Irie, devo parlarti."
Annuisco e in silenzio la seguo fino alla porta della cabina di pilotaggio. Siamo abbastanza lontani dagli altri per non farci sentire e questo mi mette ansia. Non so cosa mi voglia dire Chelsey ma dalla sua espressione non sembra niente di buono.
"Vuoi parlarmi della missione?" chiedo tastando il terreno. Non voglio essere sgridata, Dimitri potrebbe non apprezzare che ho mandato a monte la prima missione a cui ho partecipato.
"No, volevo parlarti di Tristan."
"Tristan?"
"Sì." afferma severa prima di mettermi una mano sulla spalla e addolcire lo sguarda. "Ho visto che prima stavate parlando e ultimamente passate molto tempo insieme"
"Non che io abbia scelta, è il mio allenatore..."
Chelsey soffoca una risata. Probabilmente sa anche lei quanto sia difficile allenarsi con qualcuno che presta più attenzione alle sue sigarette che a te.
"Tris ha dei problemi con la rabbia per colpa di quello che gli è successo. L'hai visto prima come ha reagito. Pensavo che la tua compagnia potesse aiutarlo, infondo avete passato le stesse cose..."
"Non lo so Cece, non credo ci siano due persone più diverse di me e Tristan."
"Tu almeno provaci. Secondo me ti accorgerai che avete più cose in comune di quello che pensi" con un ultimo sorriso si allontana e va a sedersi affianco a Karina, le appoggia la testa sulla spalla e si addormenta così. Io rimango immobile, con la schiena attaccata alla parete per avere un po' d'equilibrio mentre soppeso la proposta.
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The last Destroyer
FantasySono passati quasi duecento anni da quando il riscaldamento globale ha fatto sì che le città venissero allagate da tsunami o seppellite sotto le macerie dopo i terremoti. Il calore ha fatto fondere alcune centrali nucleari e tutte le radiazioni che...