The last Destroyer

35. Il sacrificio di Tris

In due minuti raggiungo il salottino e mi ritrovo faccia a faccia con tre soldati armati fino ai denti. Non ho nemmeno il tempo di reagire che loro sollevano le armi pronti a fare fuoco su di me.

"244 alza le mani sopra la testa e inginocchiati." grida uno di loro. Tutti e tre possiedono delle maschere antigas nere che mi impediscono di vederli in faccia, per di più indossano la stessa divisa e giubbotto antiproiettile.

"Potrei farlo, ma questo è più divertente." la casa viene invasa dal vento e una piccola tromba d'aria si origina nel centro della stanza. I tre soldati vengono colti di sorpresa e i loro riflessi non sono abbastanza veloci per riuscire a mettersi in salvo o spararmi. I loro corpi finiscono contro le pareti e due quadri cadono a terra. Le cornici si rompono e persino una delle vetrine crolla in un insieme di vetri rotti e legno spezzato.

Ho già perso fin troppo tempo. Lo studio di Dimitri è a pochi corridoi di distanza ma prima devo riuscire a superare i dormitori, la cucina e gli studi. Purtroppo questa villa è come un labirinto e ci sono davvero troppe stanze e passaggi che ti possono condurre nello stesso posto. Lo studio di Dimitri è sul lato ovest della casa, vicino ci sono solo una biblioteca privata, le sue stanze e un bagno che non ho mai visto. Dall'altro lato, da dove siamo usciti noi, c'è l'ascensore, i salotti e i dormitori. In mezzo a questi due estremi ci sono l'ingresso, che sicuramente sarà pieno di scagnozzi della Grayson Corporation armati fino ai denti, la sala da pranzo, l'infermeria e la cucina. Devo riuscire a nascondermi in cucina, se arrivo lì posso raggiungere la sala da pranzo e la sala comune, persino lo studio di Dimitri.

Accidenti, dovevo andare per prima cosa nel dormitorio. Sotto il mio letto ho lasciato delle armi, il mio accendino e una borraccia piena d'acqua. Se voglio avere anche una sola possibilità di uscire viva da qui, devo prepararmi a dovere.

Mi metto a correre tra i corridoi ma più mi avvicino alla parte nord della villa, più l'aria si carica di un odore insolito e pesante. Gas. Grazie ai miei poteri riesco a spostare la nebbia fitta e a respirare normalmente. Tuttavia, a ogni passo che faccio sono costretta a guardarmi le spalle per paura di essere colta di sorpresa.

Invertire la marcia e ritornare da dove sono venuta non è facile dato che ormai fuori dal salottino ho dovuto prendere il corridoio che si collega con l'atrio, rischiando di imbattermi in tantissimi altri soldati. Per fortuna non c'è nessuno e riesco a raggiungere il dormitorio femminile sana e salva.

"Irelyn!" mi sussurra qualcuno all'orecchio appena varco la porta.

Mi volto di scatto e Cece, con dietro Karina, compaiono poco a poco davanti a me. Se sono ancora qui è perchè si sono rese conto che non sarebbero mai riuscite a raggiungere l'ingresso senza maschere antigas.

"Dov'eri?" mi chiede Karina preoccupata guardando un taglio che ho sulla mano. Uno dei vetri è stato scagliato contro di me dal vento quando i miei aggressori sono stati messi al tappeto.

"Io e Trevor abbiamo portato via tutti i bambini, in questo momento devono già essere sul jet. Trev dev'essere già arrivato al nostro, è passato dal garage." spiego veloce e tutto d'un fiato mentre rovisto nella cassettiera affianco alla mia branda alla ricerca delle mie cose.

Lancio una pistola a Karina, lei la prende al volo e controlla che ci siano tutti i proiettili, poi passo un coltello a Cece e mi metto in spalla lo zaino con le altre cose.

"Io devo raggiungere la biblioteca di Dimitri, ci sono tutte le posizioni e i contatti delle nostre basi. Quei documenti vanno distrutti."

Annuisco piano, cercando di delineare un passaggio sicuro per lo studio del capo. Non posso portarle tutte e due, anche con i poteri di Cece sarebbe troppo difficile riuscire a spostarci senza essere notate. Troppi soldati in corridoi troppo piccoli, finiremo per essere scoperte a causa di una spallata o di un arto messo al posto sbagliato.