5. Gli altri sopravvissuti

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"Ahia!" borbotto massaggiandomi il fondoschiena.

"Tristan, ti avevo detto di non farle male! Ora spiegami perché sta sanguinando" un uomo entra nel mio campo visivo e i suoi occhi color ghiaccio mi pietrificano. Sono sicura di averlo già visto da qualche parte.

Mi tocco la fronte e guardo confusa la mano sporca di sangue, non mi ero neanche accorta di essere ferita.

"È lei che mi ha attaccato, io volevo solo parlarle ma ha continuato a volermi uccidere" si difende il moro.

"Voglio ancora ucciderti, stai tranquillo. Non ho intenzione di tornare in una cella, preferisco morire che essere una dei vostri schiavi" dico con disprezzo verso tutti i presenti poi mi giro verso Cece e la fulmino con lo sguardo. "Come hai potuto aiutarli? Sai cosa ci fanno in quella base." dico sull'orlo delle lacrime.

I due ragazzi fissano divertiti l'uomo di mezza età e quest'ultimo mi prende per il braccio, mi solleva in piedi e appoggia le sue mani sulle mie spalle. Adesso mi ricordo, era presente all'asta per 473 . Mi guarda negli occhi e un ciuffo corvino ribelle gli scende sulla fronte donandogli un tono ancora più severo.

"Tesoro, non ci avrai presi per quelle fecce del governo, vero?" scoppia in una risata sincera e io rimango ancora più disorientata di prima.

Se non lavorano per il governo allora perché mi cercano?

"La bambina però ci sa fare, nonostante sia piccola e gracile." Tristan avvicina la mano alla mia guancia e gli do uno schiaffo per allontanarlo. "Sì, ha del potenziale."

"Prova a toccarmi e vediamo se sono così piccola come credi." lo sfido e dopo una piccola lotta di sguardi si allontana. "Se non siete del governo e non volete uccidermi o riportarmi da loro, chi siete?" chiedo rivolta all'uomo dell'asta.

"Da mesi girano voce su delle aste riservate ai più ricchi dove si vendono dei Dotati e quando siamo arrivati lì non ci aspettavamo di trovare te." Cece prende la parola e mi guarda con entusiasmo. "Pensavamo di salvare quanti più Dotati possibile ma quando hai fatto tremare la terra abbiamo capito che eri più importante di qualunque altro ragazzo lì dentro."

"Te l'ho già detto! Non sono stata io a provocare il terremoto, non ho alcun potere."

"Chelsey, puoi farle vedere l'ultima visione di Trevor?" chiede l'uomo grattandosi la barba appena accennata.

La ragazza mi si avvicina e appena mi tocca riesco a vedere intere case crollare giù e ridursi in macerie, lasciandosi dietro solo un grosso polverone; tzunami travolgono carri armati e annegano dei soldati che cercano inutilmente di sparare all'onda. Alcune persone gridano terrorizzate, altre implorano il Distruttore di risparmiarli e poi mi ritrovo il dottor Hale davanti che mi punta una pistola contro e, senza battere ciglio, lo riduco in un ammasso di sangue e ossa sgretolate senza perdere il sorriso.

"Oh mio Dio! Che cos'era quello?" grido e mi allontano dalla ragazza.

"Chelsey penso tu abbia esagerato." dice Isaac con un sorriso beffardo sul volto.

"Chelsey? Mi hai mentito pure sul tuo nome?"

Cece si gratta la testa in imbarazzo e lancia uno sguardo al suo superiore. "Le ho mostrato tutto Signore, cosa vuole che faccia adesso?"

"Dimitri, siamo quasi arrivati alla villa." borbotta un ragazzo sui trent'anni uscendo dalla cabina di pilotaggio.

"Vuoi sapere chi siamo e cosa vogliamo da te? Bene, lo scoprirai quando atterreremo. Per adesso sappi che siamo la migliore chance che hai di rimanere libera" poi l'uomo si volta e sparisce dietro una porta.

The last DestroyerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora