9- Tavolate infinite e domande scomode

147 20 0
                                    

I raggi del sole mi accarezzano il viso, portandomi ad aprire gli occhi infastidita. Mi stropiccio gli occhi cercando di mettere a fuoco l'orario sul display del telefono e quando mi accorgo di che ore siano, per poco non scoppio a piangere.
Le 8:30 del 24 dicembre.
Oggi potevo tranquillamente dormire fino a tardi, ma come una cretina ieri mi sono scordata di chiudere le tende, ed ora mi ritrovo a fissare il soffitto con la speranza di riaddormentarmi in breve tempo.
Ma dopo 20 minuti buoni a contare le pecore, mi alzo rassegnata e strusciando i piedi sul pavimento vado in cucina per fare colazione.
Varco la porta della cucina con un'aria da zombie, ma quello che mi ritrovo davanti mi fa svegliare improvvisamente.
Il tavolo è stracolmo di vassoi e pentole, mia madre che guizza da una parte all'altra della cucina come una trottola maneggiando mestoli e ciotole, il suo grembiule è completamente ricoperto di schizzi di sugo e il lavandino straripa di tegami da lavare.
<<Buongiorno, è scoppiata una bomba qui?>> Domando mentre seguo mia madre con lo sguardo, lei si volta e con un sorrisino decisamente inquietante si avvicina a me. Questa scena mi ricorda tanto un horror. <<Buongiorno fiorellino.>> Aspetta, fiorellino? Dove sta la fregatura? Tra le mani mi porge una tazza fumante di caffè e i miei biscotti preferiti continuando a fissarmi con quel sorriso che mi fa accapponare la pelle. Cosa sta succedendo?
<<Fai colazione e poi dammi una mano a cucinare che questa sera avremo gente a cena, in più tuo padre e tuo fratello si sono praticamente dileguati non appena gli ho chiesto una mano.>> Parla veloce continuando a destreggiarsi tra i fornelli e il tavolo sopra il quale sta impastando qualcosa. Sapevo che sarei rimasta fregata.
<<Ma mi sono appena svegliata...>> Provo ad obiettare ma subito i suoi occhi mi fulminano sul posto impedendomi di replicare, così per evitare si essere messa al forno al posto del dolce, mi affretto a consumare la mia colazione e ad indossare un grembiule.

Sotto le direttive di mia madre affetto ogni tipo di verdura, insaporisco il pesce e sgombero il lavandino lavando le tonnellate di piatti che si sono accatastati da questa mattina alle 6, si esatto, sta cucinando dalle 6 e ha appena detto che abbiamo altra roba da preparare.
Ma quante cavolo di persone dobbiamo sfamare?!
<<Stai preparando la cena per tutto il vicinato?>> Domando sarcastica tirando fuori la seconda infornata di biscotti.
<<No, ma ci sarà tua nonna e sai che ne approfitterà per lamentarsi se c'è qualcosa che non va.>> Spiega non distogliendo lo sguardo per un solo istante dalla pasta fresca che sta preparando.
La madre di mio padre, ogni volta che vieni qui, ne approfitta per criticare mia madre puntualizzando su quanto poco cibo abbia preparato, sulla nostra educazione e se magari c'è qualcosa fuori posti in casa.
Così ogni volta che viene, non solo mia madre si stressa per rendere tutto perfetto, stressa anche noi con continui ordini e raccomandazioni.

Siamo a metà dell'opera quando tornano i due uomini di casa che per non farsi sentire da mia madre, entrano in punta di piedi pronti a sgattaiolare via in qualche stanza, ma mia madre ha i radar e non appena vede l'ombra di mio padre che cammina a carponi per non farsi vedere, subito li richiama.
I due si voltano impauriti e rassegnati all'idea che dovranno collaborare anche loro, così armati di stracci e scope, si mettono a spolverare ogni più piccolo angolo di questa casa, addirittura strofinano le fughe dei pavimenti con lo spazzolino.
Vederli impegnati nelle faccende domestiche con tanto di guanti e scopini per la polvere infilati nei jeans, rende la cosa alquanto comica, così senza farmi vedere, scatto una foto facendo anche un bel primo piano su mio fratello, con questa potrò ricattarlo all'occorrenza.
Il mio telefono squilla attirando l'attenzione di 3 paia d'occhi, di cui uno mi fissa quasi sull'orlo di una crisi isterica.
Il nome di Yvonne lampeggia sul display e io ne approfitto per fuggire dalle grinfie di mia madre.

<<Yvi ti prego salvami.>> Rispondo con fare drammatico mentre mi chiudo in camera. La sento ridere dall'altro capo del telefono, conosce mia madre e soprattutto sa come si comporta in questi giorni.
<<Sono per strada, ho preso qualcosa d'asporto per pranzo e vi do una mano.>> La mia salvatrice!!
Mi dice che tra 5 minuti sarà qui e io non posso che essere felice, almeno ci saranno due braccia in più ad aiutarci e io eviterò di morire sotto alle altre cataste di piatti che devono essere lavati.

Servire, Proteggere E... AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora