12- Capannoni e...

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Mi ritrovo in un parco pieno di caramelle, biscotti e ogni tipo di dolce che manda in estasi le mie deboli papille gustative. Questo è il paradiso signori miei!
Addento il gambo di un fiore scoprendo che è un bastoncino di liquirizia rosa e subito mugugno appagata e deliziata da tutta questa bontà che è davanti ai miei occhi.
Chissà se il laghetto dei pesci è fatto di cioccolata.
Mi chino intingendovi un dito per poi portarlo alla mi bocca che subito viene riempita dal sapore dolce della cioccolata al latte, placando per un istante la mia voglia di cibo zuccheroso.
Da piccolina ho sempre sognato di vivere in un posto come "La fabbrica di cioccolato" con tanto di umpalumpa e Willy Wonka al mio fianco, pronto a soddisfare ogni mia più strana richiesta che riguardasse il cibo.
Quel tizio mi ha sempre incantata, tant'è che delle volte prestavo più attenzione per il suo particolare volto che al resto del film. Crescendo poi ho capito che ero letteralmente ossessionata da Johnny Depp e dalla sua incredibile bravura nell'interpretare qualsiasi ruolo gli venisse dato.

<<Grace>> Una voce lontana mi ferma dall'addentare un pezzo di albero, portandomi a guardare in giro per capire chi diavolo mi avesse interrotto.
Non sentendo più la voce riprendo il mio assalto ma vengo nuovamente interrotta. Si può sapere chi diavolo mi sta impedendo di cibarmi e di essere felice nel mio mondo?!

<<Era ora! Ero convinta di doverti svegliare con una secchiata di acqua gelata!>> Spalanco gli occhi, cercando di mettere a fuoco la persona che in questo momento mi sta sovrastando, impedendomi di muovermi nel letto a causa delle sue mani che sono ai lati della coperta che mi proteggeva dal freddo notturno e da possibili mostri o ladri che volevano rapirmi.
Si, per me la coperta è una cosa che mi salverà sempre da qualsiasi cosa, anche da un possibile serial killer, e si, anche con 40° dormo con qualcosa che copre il mio corpo, altrimenti non riesco a chiudere occhio.
<<Che cavolo di ore sono?>> Rantolo con la bocca impastata e stropicciandomi gli occhi con la speranza di svegliarmi un po'.
Butto un occhio sulla sveglia che è sul comodino alla mia destra e quando noto l'ora per poco non svengo.
Le 07:00Am. Scatto a sedermi incenerendo con lo sguardo Yvonne che in questo momento mi sta sorridendo dolcemente come a volermi supplicare di non ucciderla.
Ne dubito cara mia, sai cosa succede quando qualcuno mi sveglia prima che il mio orologio inizi a suonare. <<Perché cavolo mi hai svegliata?!>> Ringhio gettandomi con la testa sul cuscino e supplicando qualcuno li sù di far sparire la ragazza seduta sul mio letto.
<<Tra poco sarà il compleanno dei gemelli...>> Sollevo una palpebra analizzando attentamente il suo corpo per capire quale punto vitale colpire con la penna che è sul comodino.
Se la uccido forse potrei tornare a dormire in santa pace, ma i sensi di colpa mi divorerebbero e non riuscirei più a chiudere gli occhi per il resto della mi vita. Decido di accantonare la mia stupenda ma malsana idea e con la mano incito Yvonne si continuare con le sue giustificazioni, che oltretutto devono essere estremamente valide e urgenti per aver interrotto il mio dolce sonno.
<<E volevo organizzare una festa per loro...>> Mormora imbarazzata e dispiaciuta. Vederla in questo stato fa passare ogni mio pensiero omicida, così dopo un sonoro sbuffo, mi alzo e striscio letteralmente in cucina con Yvonne che trotta al mio fianco. Ho un estremo bisogno di caffè o non riuscirò a sentire una sola parola che uscirà dalla bocca della mora.

Così dopo 2 tazze fumanti del liquido scuro che ogni volta mi risveglia dal mio stato comatoso e mezza confezione di biscotti, posso ascoltare Yvonne senza correre il rischio di addormentarmi o di sbatterle la testa contro il tavolo. <<Che avevi in mente?>> Chiedo mentre mi butto in modo poco aggraziato sul divano segnando mentalmente le sue idee e apportando alcune modifiche che poi le dirò.
La sua spiegazione dura 20 minuti buoni e le mie orecchie chiedono pietà. Il mio cervello è carico di informazioni e pensieri e potrebbe esplodere da un momento all'altro.
<<Quando vorresti iniziare?>> La mia voce è un po' impaurita. Spero vivamente che la cosa inizi da domani o altrimenti potrei letteralmente cavarmi il cuore dal petto con una forchetta.
<<Adesso.>> E come ogni altra volta, le mie preghiere sono state deliberatamente ignorate.

Servire, Proteggere E... AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora