Caffè pt.2

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La settimana successiva fu una delle più difficili di tutta la mia vita. Dovetti indossare sempre maglioni a collo relativamente alto, per nascondere le ferite che mi ero fatta tentando di togliere la collana. Fortunatamente si stavano rimarginando. Provai ad andarmi a fare la tinta e fui più che felice quando vidi che funzionò. O almeno fino alla mattina successiva, quando erano tornati rossastri. Per gli occhi non c'era niente da fare. Se provavo a mettere delle lenti colorate, queste o si scioglievano, o scivolavano via. Avevo passato due notti in biblioteca ad Hogwarts, di nascosto ovviamente, a cercare qualche contro incantesimo, ma non c'era niente da fare. Inoltre, avevo una strana voglia di vedere Malfoy. Dopo che gli avevo sbattuto la porta in faccia, un'innaturale tristezza mi aveva assalito. Non ero riuscita a fare un sorriso che sembrasse anche solo lontanamente sincero per una cosa come 8 giorni. Quindi, quella mattina, mi alzai dalla scrivania e salii al 4 piano. Camminai sicura per i corridoi, raggiungendo così l'ufficio del biondo. Insomma, vedere Hermione Granger andare nello studio di Draco Malfoy non era una cosa che si vede tutti i giorni. Infatti, metà piano mi stava seguendo con lo sguardo. Solamente per cortesia, bussai. <Non avanti!> alzai le sopracciglia scettica e varcai la porta. <Quale parola di Non Avanti non hai capit- oh buongiorno Mezzosangue!> scossi la testa. Ecco perché lo avevano isolato in un ufficio in fondo al corridoio. <Ciao Malfoy. La mia macchinetta si è rotta, sono venuta a usare la tua.> senza aspettare risposta mi recai verso il tavolino nell'angolo e mi preparai un espresso, l'unico che c'era. Mi sentivo stranamente bene, mi sentivo felice e rilassata. <Dovrò disinfettare tutto l'ufficio dopo.> annuii ripetutamente con la testa, tentando di trattenere un sorriso. <Immagino ti sarai scolato una bottiglia di Candeggina dopo aver bevuto dalle mie tazze.> il ragazzo sorrise, per poi alzare lo sguardo. Aveva qualcosa di strano... <Che hai fatto agli occhi?> il solito grigio era stato sostituito da un forte azzurro, quasi accecante. Era del tutto innaturale. Lui diventò pallido come un morto e dopo avermi preso la tazza dalle mani, mi buttò fuori dall'ufficio, borbottando qualche insulto buttato lì a caso. Fantastico, pensai, ora ci comportiamo entrambi come due ragazzine mestruate. Tornai al mio ufficio a testa alta pensando a quanto era successo. Malfoy si era comportato esattamente come me. E la cosa è molto strana. Perdipiù, quando cammina per i corridoi, indossa sempre gli occhiali da sole. E aveva gli occhi così azzurri... magari avevo lo stesso mio problema. Mi fermai di colpo. Tornai indietro di corsa e senza bussare entrai nel suo ufficio. Il biondo si stava sfogando su un sacco da boxing nell'angolo a destra della stanza. Era girato di schiena e la camicia gli aderiva alla schiena sudata. <Malfoy...> la mia voce usciva come un sussurro. Dovetti ingoiare a vuoto un paio di volte. Non avevo mai visto un ragazzo in quelle condizioni, si intende, Ron, ma non aveva per niente lo stesso fisico. <Malfoy?> girò la testa di scatto, gli occhi sgranati. <Va via Mezzosangue.> feci un passo in avanti. <Dobbiamo parlare.> Lui rise sommessamente, continuando a dare pugni al sacco. <Io non ho niente da dirti> sbuffai e mi avvicinai ancora. Eravamo a meno di un metro di distanza. <Malfoy, i tuoi occhi, i miei occhi...> si bloccò di colpo, per poi girarsi molto lentamente. Notai solo in quel momento che non indossava i guanti. Le nocche erano grondanti di sangue e la camicia aperta metteva in piena mostra i pettorali più che muscolosi. Ingoiai nuovamente e mi costrinsi a guardarlo in volto. Mi superava di 30 cm buoni. <M-Malfoy... ho trovato questo, in biblioteca.> mi abbassai la scollatura della maglia, mostrandogli il ciondolo. Lui abbassò lo sguardo, concentrandosi particolarmente sulla parte di pelle che avevo scoperto. <Malfoy, il ciondolo, non il reggiseno per favore.> lui sorrise sornione. <Granger, non posso non guardarlo cazzo. È qua!> alzai gli occhi al cielo e mi ricoprii il petto. <è completamente d'oro, tranne per l'occhio che è un rubino. Dietro c'è inciso un cervello.> il ragazzo aggrottò le sopracciglia. <e perché me lo staresti dicendo? Se volevi che ti dessi un giudizio sul seno non serviva usare la scusa del ciondolo. E poi, è così da Grifondoro!> gli schiaffeggiai il braccio. <Ma smettila Malfoy. Te lo sto dicendo perché sono sicura che ce l'hai anche te.> lui ghigno e si indicò il petto, dove, effettivamente, non c'era nulla. Avevo pensato male? Avevo sbagliato? No, impossibile. <Allora ce l'hai da qualche altra parte...> gli presi le mani. Niente bracciali. Spostai lo sguardo sulle dita. Anello Malfoy, anello Hogwarts, anello Serpeverde... ahah. Eccolo. <Questo. Scommetto che se lo tocco mi da la scossa.> indossava un anello argentato, con un serpente inciso e uno smeraldino come occhio. <Sì, ok. Hai ragione.> sorrisi soddisfatta. <Bene, dobbiamo parlarne, stasera vieni a casa mia.> gli scrissi l'indirizzo su un foglietto e glielo lasciai sulla scrivania. <ah e devo finire il mio caffè.> presi la tazza che stava sopra il tavolo e me la portai via. <Granger!> non lo lasciai ribattere e me ne andai.

𝗦𝗘𝗜 𝗕𝗘𝗟𝗟𝗜𝗦𝗦𝗜𝗠𝗔, 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗚𝗘𝗥  𝗗𝗿𝗮𝗺𝗶𝗼𝗻𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora