Erano esattamente 5 ore e 34 minuti che non vedevo il biondo. E la cosa mi stava letteralmente uccidendo. Un po' perché avevo una strana e insaziabile voglia di vederlo, un po' perché non riuscivo ad accettare questa mia necessità. Quando suonò il campanello, avevo le braccia immerse nell'impasto per pizza fino al gomito. <Oh cazzo... Arrivo!> raggiunsi a fatica la porta e la aprii con il piede. <Per Salazar Granger, si può sape e che stai facendo?> si chiuse la porta alle spalle e tolse il cappotto. <Scusa, sto facendo la pizza.> effettivamente avevo combinato un bel casino. L'intera cucina era sporca di farina, come il mio grembiule... e il pavimento e.... oh anche il soffitto.... <È che di solito la vado a prendere al ristorante, ma non so, avevo voglia di farla io stasera.> ultimamente agivo troppo d'istinto. <Dio... Granger. Era necessario?>scossi la testa e alzai gli occhi al cielo. Il sottile elastico che mi reggeva i capelli sulla nuca si sfilò e mi ritrovai tutti i ricci in faccia. <Malfoy! Ti prego... legami i capelli.> non vedevo nulla, ma potei percepire il suo disagio. Mi si mise dietro e con le mani tremanti raccolse tutti i miei capelli in una coda alta. <Grazie, allora...> era bianco in volto e quasi tremava. <Stai bene? Siediti.> si sedette davanti a me. Feci il giro del tavolo e mi abbassai alla sua altezza. Poggai le labbra sulla sua fronte. Non era caldo. <Non credo tu abbia la febbre. Dai forza, prenditi un bicchiere d'acqua e aiutami.> fece come gli avevo detto. Sembrava un'automa. Sbuffai e mi lavai le mani in fretta e furia. <Cristo Santo Malfoy! ma cos'hai?> lo presi per le spalle e gli diedi uno scossone. <Granger... come posso spiegare... se io ti dicessi di sbottonarmi la camicia perché ho le mani occupate, cosa faresti?> arrossì e abbassai lo sguardo. <Oh, ho capito. Vabbè riprenditi ti prego.> lui annuii ripetutamente per poi risedersi davanti a me. Nonostante avesse lo sguardo fisso sul mio medaglione, capii che stava pensando a ben altro. Feci lievitare la pizza con un colpo di bacchetta, la stesi, ci misi il condimento e la infornai. Quando fu pronta la tagliai e preparai la tavola. <Malfoy, devo chiederti di farmi ancora la coda o ti risvegli da solo?> il ragazzo alzò finalmente lo sguardo e cominciò a mangiare. <Dove lo hai trovato?> gli chiesi indicando l'anello. <In ufficio, sopra la scrivania. Era in una scatolina di velluto.> annuii. Il mittente era ovviamente la stessa persona. Ora bisognava capire perché proprio noi due. <Ma perché noi due?> dissi dando voce ai miei pensieri. <Mi pare ovvio Granger. Io sono il più Serpeverde tra tutti i Serpeverde e tu la stessa cosa tra i Grifondoro.> concordai silenziosamente con lui e continuai a mangiare. <Ho già fatto delle ricerche, ma nella biblioteca a scuola non c'è nulla...> versai al ragazzo un bicchiere di birra. <Io è già due giorni che cerco in quella del Manor.> Agrottai le sopracciglia. Ci avevo messo due notti a controllare la biblioteca ad Hogwarts e lui non ha ancora finito al Manor? <La biblioteca del Manor è grande dieci volte quella di Hogwarts.> spalancai gli occhi, immaginando un luogo tanto grande. <È colpa del medaglione se ho gli occhi rossi... e i capelli di questo colore assurdo.> lui trattenne una risata. <Cos'hai da ridere?> lui scosse la testa ghignando. <A me è andata molto meglio. Rimpiango i miei occhi grigi, ma almeno non sono rossi. E poi i capelli.... ho soltanto qualche sfumatura bluastra sotto.> disse alzandosi il ciuffo. Sbuffai imbronciata e tirai fuori dal frigo una scatola di cornetti. <Cos'è quella roba?> lo guardai sconvolta. <Come? È gelato! C'è anche al caffè se vuoi.> sentita quella parola si illuminò improvvisamente e affondo gli incisivi nel cono. <Per Salazar!> alzai gli occhi al cielo. <Si chiama gelato Malfoy. Vuol dire che è freddo. Devi leccarlo.> gli mostrai come fare e subito cambiò colore, ritornando bianco cadavere. Mi presi la testa tra le mani. <Sei impossibile. E pervertito sopratutto!>

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𝗦𝗘𝗜 𝗕𝗘𝗟𝗟𝗜𝗦𝗦𝗜𝗠𝗔, 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗚𝗘𝗥 𝗗𝗿𝗮𝗺𝗶𝗼𝗻𝗲
Fanfiction|COMPLETA| *Draco ed Hermione troveranno due gioielli che li legheranno in modo indissolubile.* I fatti narrati sono di mia invenzione, perciò soggetti a copyright.©