Abiti

951 33 7
                                    

<Quindi vai al Malfoy Manor per Natale?>

<Sì Ginny. Ma Malfoy è davvero cambiato e...>

<Bacia bene?> mollai la forchetta sul piatto. <C-cosa?>

<Eddai non sono stupida. E poi Draco è un bel, bel tipo. Non vedo dove sia il problema.> Alzai gli occhi al cielo, continuando a mangiare.

<Ricordati che ti stai per sposare.>

<Jack, smettila! Sono al telefono!-Scusa ma l'uomo CHE DOVREBBE DIVENTARE MIO MARITO è più infantile di un bambino dell'asilo.> risi con lei. Povero Jack. <Cosa gli relegherai per Natale?> riflettei qualche secondo. Dirglielo o non dirglielo? <Non so. Ho una mezza idea...> lei sbuffò.

<Hermione, Natale è tra una settimana.> oh lo sapevo bene. <Lo so, tranquilla. Vabbè, fai da mangiare a quello screanzato di fidanzato che ti ritrovi. Ci sentiamo Gin!> spensi la chiamata e appoggiai il telefono sul tavolo. Sapevo più che bene cosa regalare a Malfoy. Un cane. Ha detto che si sentivano soli.... ovviamente lo avrei preso dal canile la mattina stessa di Natale. Avevo già comprato una cuccia verde, l'avrei preferita rossa in realtà, e un collare nero. Avevo inoltre ordinato in internet la medaglietta. Sperando che nessuno dei due fosse allergico al pelo.

<Granger, buongiorno.> Riposi la piuma nel calamaio e incrociai le braccia sulla scrivania. Il ragazzo si chiuse la porta alle spalle e prese posto nella sedia che avevo davanti. <Buongiorno Malfoy> lui sorrise sornione e si passò una mano tra i capelli. <Devi sapere che, nonostante mia madre abbia ormai da molti anni, rinunciato al cognome dei Malfoy, la parte aristocratica che è in lei persiste...> sgranai gli occhi, sapevo già dove sarebbe andato a finire il discorso. <Oh no...> lui sorrise alla mia espressione contrariata. <Ha organizzato un ballo, la sera. E tu verrai, ti prego.> sbuffai battendo la testa sulla scrivania. <Non so ballare, odio quando c'è troppa gente intorno a me e... oh caspita, devo prendermi un vestito!> il ragazzo nel frattempo mi guardava sorridente, ridendo delle mie futili preoccupazioni. <Gin, Gin... no. Deve organizzare il matrimonio...> <la rossa si sposa?> annuii continuando a rimuginare. <Con Potter?> scossi la testa. <Ma, dicevano che sarebbero stati insieme per sempre e...> <Malfoy!> mi guardò di scatto, con la testa tra le mani. <Sto pensando a chi potrebbe accompagnarmi quindi, o stai zitto o ti trascino a negozi!> il biondo fece un sorriso ancora più ampio. <Ti accompagno io. Chi può consigliarti meglio del tuo accompagnatore?> aggrottai le sopracciglia. Avevo altre possibilità? No. <E va bene. Quando andiamo?> diede un'occhiata all'orologio. Segnava le 9.40. <Adesso.> mi prese per i fianchi e mi tirò in piedi, mi passò il cappotto, la borsa e la sciarpa. Uscimmo quindi dal ministero, facendo attenzione che nessuno ci vedesse. <Cosa? Tu non ti prendi una giacca? Siamo a dicembre! Non puoi uscire in camicia!> provai a ritrascinarlo dentro ma lui era molto più forte di me. Mi prese nuovamente per i fianchi e mi condusse ad un parcheggio. Una macchina sportiva nera era parcheggiata, nascosta dalla vista dei babbani. <Oddio. Che macchina è?> lui rise aprendomi la portiera. Una volta che fui dentro fece il giro della macchina ed entrò, mettendo in moto. <Una Aston Martin Victor. Piccolo sfizio.> sì certo. Quella macchina costerà più di casa mia, pensai.

Parcheggiò davanti ad un negozietto molto singolare. In vetrina erano esposti diversi abiti da uomo, ma da donna, nulla. Prima di scendere prese la giacca, la mise velocemente e poi venne ad aprirmi la porta. <Granger.> mi porse la mano per aiutarmi a scendere. La accettai di buon grado, senza mollarla dopo. Qualcuno poteva pensare che così, mano nella mano davanti ad un negozio, fossimo una bella coppia. Ma noi cos'eravamo? Mentre Malfoy salutava il proprietario, che evidentemente conosceva bene, io mi persi nella contemplazione di una libreria posta nella parete ad ovest. <Granger? Dopo andiamo in una libreria, promesso. Ora vieni che guardiamo due vestiti.> lo seguii in una stanzetta laterale. E lì capii che era un negozio di maghi. Quella stanza conteneva molti più vestiti di quanti avrebbe potuto. <che colore?> scossi la testa imbambolata. <Non ne ho la più pallida idea...> il ragazzo rise. <Morris! Ballo di Natale, da abbinare con capelli marroni rossicci e occhi rossi.> strinsi più forte la mano del ragazzo. Mi mancavano i miei occhi ambrati. <Oh, colore particolare... niente rosso, giusto Signor Malfoy?> <No, niente rosso grazie.> lo guardai truce. <Che problemi hai verso il rosso?> lui scrollò le spalle ridendo. <Tanto per cominciare ti metterebbe in risalto gli occhi, e mi par di aver capito che non ti piacciono, poi sarebbe un pugno nell'occhio in tutto il ballo. Sai, prediligiamo i colori scuri. Prova quello.> aveva indicato un abito verde smeraldo, con una profonda scollatura e stretto nei fianchi. <Lo provo se vuoi, ma non lo prenderò mai. Non è nel mio stile mostrare il seno...> lui fece una smorfia di disappunto. Lo schiaffeggiai sul braccio, ridendo. <Non ti stavo mostrando il seno quella volta, Malfoy. Il medaglione!> lui alzò le mani in segno di difesa continuando a ridere mentre entravo nel camerino. Quando spalancai la tenda, il biondo mi guardò con le sopracciglia aggrottate e una mano sul mento. <No?> lui scosse la testa. <Ti fa troppo... non so. Maligna?> annuii prima di continuare a camminare tra i vestiti. Uno colpí la mia attenzione. Lo presi e lo portai nel camerino. <Provalo se ci tieni, Granger. Ma non possiamo prenderlo. O almeno, non potrai metterlo al ballo.> lo guardai confusa. <Ma... bianco... neve...> lui sbuffò. Sembrava... imbarazzato? <Quando una donna, accompagnata da uno scapolo...> disse indicandoci <ad un ricevimento formale indossa un abito bianco, è come dire:Sì, le ho fatto la proposta. Ci sposeremo. Capito?> annuii pensosa.

Lo lasciai nella sedia accanto alla poltrona dove era seduto il ragazzo. Continuai a camminare per le corsie. Quando trovai l'abito adatto, lo provai. Uscii dal camerino. Il biondo sgranò gli occhi ed iniziò a boccheggiare. Era un vestito abbastanza scollato ma che non lasciava intravedere nulla, cadeva morbido fino i piedi. La schiena era completamente scoperta. <Questo?> lui annuii ripetutamente. <Sì, questo è perfetto.> sorrisi soddisfatta e mi rivestii. Pagammo poi, data l'ora tarda, andammo a pranzo. 

𝗦𝗘𝗜 𝗕𝗘𝗟𝗟𝗜𝗦𝗦𝗜𝗠𝗔, 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗚𝗘𝗥  𝗗𝗿𝗮𝗺𝗶𝗼𝗻𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora