Bianco

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Premetto che ho pianto come una fontana. Draco pensava mi fosse venuto un attacco di panico. Ma quando gli ho detto SÌ, mi sono sentita la donna più fortunata del mondo. L'anello è un cimelio di famiglia, argento e smeraldo, ovviamente. A distanza di due settimane dalla proposta, non gli ho ancora chiesto quale sia stata la causa scatenante di questa fretta nel mettermi l'anello al dito. Confido di farlo oggi.

Scesi le scale che mi separavano dalla sala da pranzo sussurrando le parole che volevo dire. Dovevo buttarla sul ridere, altrimenti sarebbe stato un disastro. <Hey> lasciai un bacio casto sulle labbra di Draco, prima di sedermi al suo fianco. Avevo da poco scoperto che durante i suoi pranzi di famiglia, era tradizione che il padre si sedette a capotavola, la madre dall'altro estremo e lui sul lato destro de lunghissimo tavolo da 30 posti. Ovviamente aveva detto che no, io mi sarei seduta accanto a lui, lasciando così un posto vuoto di fronte a me. Un posto vuoto che, sinceramente, non mi piaceva vedere. Sospirai. <Che c'è?> mi girai un secondo verso il biondo, poi tornai a guardare davanti a me. <Dovremmo comprare un tavolo più piccolo. È tremendamente triste vedere questo coso vuoto.> dissi facendo un gesto con la mano per indicare il tavolo. < Cioè, ci capiterà ovviamente di fare dei pranzi di Natale, o roba del genere, ma non saremo mai 60 persone...> Draco fece scorrere lo sguardo da me, al posto davanti al mio, che continuavo a fissare. <Qual'è il vero problema, Hermione?> scossi la testa. Non volevo che vedesse, avrebbe notato gli occhi lucidi. <Hermione...> si alzò e mi venne accanto, prendendomi in braccio e risedendosi a tavola. <Dimmi cosa ti turba, per favore...> incrociai il suo sguardo. Glielo avrei detto? Sì. <Ginny... Ginny è incinta.> lui aggrottò le sopracciglia, accarezzandomi i capelli. <Non sei contenta?> annuii, appoggiando la testa alla sua mano. <Certo che sono contenta. Ma.... non lo so. Vai a capirci noi donne.> risi, ma lui rimase serio. <Dimmi la verità Hermione...> strinsi gli occhi. <È imbarazzante... mi... mi mette tristezza vedere quel posto vuoto davanti a me... mi... non so. Lo trovo sbagliato... non pensi che quel posto sia... strano?> il ragazzo guardò la sedia incriminata, sorridendo. <Ho capito. Hai il famoso desiderio di maternità...> affondai la testa nella sua spalla. <No. No cavolo! Un bambino deve arrivare al momento giusto, e non programmandolo. Sono... arrabbiata con me stessa.> il ragazzo rise. <No, Hermione. Pensi che una coppia che vuole un bambino non stia a programmarlo? Magari non proprio con penna e calendario, ma tipo... senza incantesimo anticoncezionale.> annuii, dandogli ragione. <Siamo giovani Draco. Vedrai che domani starò meglio.> il biondo rimase in silenzio qualche secondo prima di scuotere la testa. <No, io non voglio che tu stia meglio. Lo voglio riempire anche io quel posto.> lo strinsi forte, inebriandomi del suo profumo. Cosa potevo chiedere di meglio? <Sai cosa facciamo oggi? Andiamo da mia mamma ad avvertirla del matrimonio. Poi ci sposiamo, tipo tra un mese.> risi al suo entusiasmo. Non potei però non farmi contagiare. Mi trascinò al piano superiore, buttandomi nella cabina armadio. <Ricorda, Herm. Bianco.> annuii convinta. Una volta chiusa la porta, mi guardai intorno. Sentii la porta accanto alla mia chiudersi e capii che il biondo era entrato nel suo armadio. Sospirai. Narcissa mi aveva lasciato molti vestiti che probabilmente non le andavano più bene, di conseguenza, la cabina era quasi piena. Fortunatamente era organizzata per colore quindi mi bastò svoltare l'angolo per trovare gli abiti chiari. Di bianco non c'era praticamente nulla, fatta eccezione per qualche pelliccia. Era ovvio, pensai, quando mai avevo visto un Malfoy vestito di bianco? Ad attirare la mia attenzione fu una sacca nera. La presi e, una volta appoggiata a terra, la aprii. Conteneva un tubino bianco che arriva al ginocchio. Era scollato e tremendamente sexy. Sospirai. O questo o la pelliccia, giusto? Giusto. Lo indossai e presi dei tacchi dello stesso colore. Uscii dalla cabina armadio, trovando Draco già pronto. Spalancò gli occhi e mi porse la mano. La accettai di buon grado. Camminare sui tacchi era impossibile per me. <Hermione, il bianco ti dona. Sei.... bellissima.> arrossì, mormorando un grazie. Draco si passò una mano tra i capelli, spettinandoli. <Dio.... come faccio a non saltarti addosso adesso?> sorrisi e lo presi per mano, smaterializzandomi a casa di sua madre.

Ci ritrovammo nel salone, Willow ci venne incontro scodinzolando. Ebbene sì, Narcissa non era riuscita a staccarsi dal cucciolo e Draco glielo aveva concesso. <Oh ragazzi, che piacere! Vi va un-> si portò le mani alla bocca, squadrandomi da capo a piedi. Poi guardò Draco. <Oddio. Per Merlino. Draco...> aveva davvero capito? Non pensavo che il colore fosse così importante. <Sì> questo bastò alla donna che ci corse incontro a braccia aperte. Ci strinse in un abbraccio, piangendo. Mi prese poi le mani tra le sue, stringendole. <Cara, sono così contenta! Sei bellissima! Sei stupenda!> arrossii abbassando lo sguardo. <Oh Draco, il bambino della mamma! Amore mio!> sorrisi nella direzione del biondo, contemplando la sua faccia sconvolta. <Ah, beh. Vorrà dire che questi non serviranno più...> agitò in aria la bacchetta. Subito il medaglione e l'anello le andarono nelle mani. Spalancai gli occhi. Cosa stava succedendo?

𝗦𝗘𝗜 𝗕𝗘𝗟𝗟𝗜𝗦𝗦𝗜𝗠𝗔, 𝗚𝗥𝗔𝗡𝗚𝗘𝗥  𝗗𝗿𝗮𝗺𝗶𝗼𝗻𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora