capitolo 14

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PHOEBE
Mi alza da terra mentre la sua bocca mi divora, la sua lingua penetra nella mia cavità orale e spinge, sembra quasi volermi scopare la bocca con la sua lingua.
La sua reazione alle mie parole mi ha sconvolto, la sua sofferenza mi ha riportato indietro negli anni, mi è tornato alla mente tutto il dolore che ha dovuto subire a causa della malattia e quanto altro dolore ha dovuto subire in questi anni, perché non so cosa è successo in questi anni ma so che ha sofferto.
Ed io di fronte alla sua sofferenza sono crollata ai suoi piedi, perché se la mia libertà è la causa del suo dolore io sono disposta a rinunciarci, tutte le mie barriere sono cadute, perché cazzo la sua disperazione mi ha distrutto, lui ripone tutta la sua esistenza in me, ha costruito tutta la sua vita con un solo scopo, avere me, e lo so che questa è un ossessione, lo so che è un amore malato, però sono più che certa che non è un amore che fa male, lui non mi farebbe mai del male, lo so, ne sono certa.
Ho capito una cosa, lui ha paura di perdermi, ha paura di un mio rifiuto, ha paura che se lui allentasse la presa io fuggirei a gambe levate.
Ho preso una decisione, rinuncerò alla mia libertà, gli farò capire che non lo lascerò, che non me ne andrò, capirà che io ci sarò sempre, capirà che anche io dopo tutti gli anni passati non lo lascerei mai e sarà allora che Björn mi restituirà la mia libertà, perché capirà che nonostante io sia libera rimango Phoebe, rimango la sua bambina, rimango il suo colibrì, nonostante io sia libera rimarrò con lui, ed io glielo farò capire.
Mi bacia ovunque, ed io non gli resisto, infilo le mani nei suoi capelli ricci, Cristo quanto gli adoro, mi morde il collo ed io ansimo, non riesco a controllarmi, mi porta in camera, mi poggia sul letto e lascia le mie labbra, le sue sono gonfie e rosse, sono lucide, carnose, belle, non resisto e mi ributto sulle sue labbra, le mordo, le succhio, dio hanno un sapore ineguagliabile, si riallontana di nuovo "tu lo sai che adesso ti scoperò, sarai mia, sarò il primo, vero?dimmi che sono il primo che ti tocca così"
sussurra le sue parole, cristo, io dopo di lui non riuscirei neanche ad accetare un leggero sfioramento casuale da parte di un altro uomo e lui mi chiede se è il primo, prima di lui non c'è mai stato nessuno, mai.
"Scoprilo" gli rispondo con un ghigno di sfida, ringhia e si rigetta a torturarmi le labbra, morde, succhia e sembra non voler smettere più, mi apre le gambe e si strofina sul mio sesso, siamo ancora vestiti, ma cazzo sono così bagnata, lo voglio così tanto, non resisto, gemo ed ansimo " cazzo, cazzo, cazzo, quando ti entrerò dentro, non ci uscirò più" credo di aver avuto un orgasmo a queste parole, mi alza il maglione e rimango solo con calze e slip, che si appresta a strappare ringhiando e lanciare via, e poi con una dolcezza infinita mi sfila i calzettoni lasciandomi un bacio sulla pianta di entrambi i piedi, provocandomi del solletico che mi fa ridacchiare, e al suono della mia risata i suoi occhi si illuminano e gli sfugge un sorriso per poi dire "per quanto tempo non ho sentito la tua risata, per quanti anni, e porca puttana, farò tutto ciò che è in mio potere per sentire questa risata per tutti i giorni della mia vita" questa frase sembra la promessa di una felicità eterna, " ed io te lo giuro che sentirai questa risata per il resto della tua vita" e la mia risposta sembra la promessa di un amore che dura per sempre, a questa mia risposta infila le mani nei miei capelli e si tuffa nel mio collo mordendolo e leccandolo, " o ma io lo so colibrì, lo so, non hai scampo, perché io non ti lascerò andare mai" e senza neanche avere il tempo di risponderli lui scende giù per il mio busto e prende in bocca un mio seno, per poi succhiare forte, e mordere, e risucchiare di nuovo e rimordere di nuovo, continua così in un loop infinito che mi fa perdere la ragione e che mi porta a gridare il suo nome.
Dopo aver torturato i miei seni, che oramai sono rossi e pieni di macchie e succhiotti, dopo avermi lasciato i capezzoli doloranti, lui continua a scendere fino al mio inguine dove mi spalanca le gambe, e si tuffa tra di esse spalancandomi anche le labbra vaginali per poi lasciare un casto bacio sul mio clitoride " cristo Björn" questo mio urlo credo che l' abbiano sentito tutte le persone che lavorano per lui in questa casa, " mmh questo odore, questo sapore, sono il paradiso in questo inferno di merda" queste sono le sue ultime parole prima di prendere a succhiare e leccare, succhiare e leccare, ed io gemo e urlo, gemo e urlo, mi penetra con la lingua ed io vengo, ma lui continua inesorabilmente a scoparmi con la bocca, mi morde il clitoride facendomi squittire per poi ritornare ad infilare la sua lingua nella mia vagina, e va avanti così per quelle che mi sembrano ore, o forse sono passate realmente delle ore, o perso il conto delle volte in cui sono venuta, e delle grida che ho emanato, ma lui è inarrestabile " basta Björn, non ce la faccio più" sussurro allontana la bocca dal mio sesso per poi fissarmi negli occhi e dire " non vuoi realmente che io mi fermi, colibrì" infila le dita nella mia vagina per poi mostrarmele " vedi, sei così bagnata, siamo ancora all'inizio bimba, e questo è il mio nettare non puoi privarmene" dopo queste parole porta le sue stesse dita in bocca e lecca via tutti gli umori " non voglio sprecare neanche una singola goccia" si allontana per spogliarsi completamente degli indumenti che indossa, alzo il busto appoggiandomi sui gomiti per bearmi della sua vista, cristo, le sue spalle sono enormi, i suoi pettorali sono più grandi della mia testa, ha la vita stretta e... Cristo, ricomincio a perdere umori incessantemente, il suo cazzo è enorme, così duro, raggiunge il suo ombellico, sento la gola secca e degludisco rumorosamente " se mi guardi così, perdo il controllo" sussurra per poi passare una sua mano lungo tutta l'asta, dio lo voglio così tanto, " mmhh" e questo suo ansimo mi fa perdere definitivamente il controllo " sono io che perdo il lume della ragione, angelo" sussurro e senza neanche darli il tempo di comprendere le mie parole, mi tuffo sul suo cazzo, e lo prendo il bocca, non l'ho mai fatto ma ho così tanta fame di lui che non resisto, non c'è vergogna perché lui è mio ed io ho tutto il diritto di averlo nella mia bocca, è così caldo e ne succhio la punta mentre alzo lo sguardo verso di lui, i suoi occhi mi fissano spalancati poi ringhia feroce come un animale e infila le mani nei miei capelli " Cristo colibrì, porca puttana, sei un sogno, sei un cazzo di sogno, dimmi che è la prima volta che lo fai dimmelo" ringhia mentre mi allontana dal suo cazzo, " lasciami" rispondo anch'io ringhiando mi sta privando del suo cazzo, e non può, adesso è il mio momento di divorarlo " rispondi" " è la prima volta, non avrei mai potuto toccare nessun altro così, adesso tu devi capire una cosa: io ti desidero tanto quanto tu desideri me, niente di meno, ti voglio così tanto, ti voglio ovunque, tu sei tutte le mie prime volte Björn, non ho mai avuto nessun tipo di rapporto con nessuno, mai, ti aspetto da una vita quindi non privarmi di questo, mai" sussurro decisa stringendo il suo cazzo nel palmo della mia mano per poi ritornare a prenderlo in bocca, e ritorno a bearmi del suo magnifico sapore, " cazzo, porca puttana colibrì, guardami, alza gli occhi e guardami" ed io lo guardo "sono tuo non posso negarti nessuna parte di me, perché io sono tuo tanto quanto tu sei mia, fermerei il tempo a questo momento per tutta la vita, per tutto il tempo che ci resta, tu che mi tocchi, cristo è il paradiso"

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